lunedì 19 dicembre 2011
Supersano (Lecce), Parco dei Paduli: "Si al rtimboschimento non all'eolico industriale..
Nuovi alberi autoctoni, non pale eoliche aliene nel Parco dei Paduli!
Rimboschimento dell’antica Foresta, non vilipendio industriale del paesaggio!
NO al PARCO INDUSTRIALE EOLICO!
SI alla RINASCITA della FORESTA del VERO PARCO dei PADULI!
Il Comune di Supersano (Lecce) inaugura il Museo del Bosco e le associazioni ambientaliste tappezzano la città di manifesti : « è questa la strada che dovete seguire “SI AL PARCO NATURALE DELLA FORESTA BELVEDERE! NO AL FALSO PARCO INDUSTRIALE EOLICO!” »
Tale inaugurazione giunge dopo quella che è stata definita la “Rivoluzione di Ottobre per la Salvezza del Parco naturale dei Paduli-Foresta Belvedere”, che ha visto poco più di un mese fa, le donne, i giovani e tantissimi uomini di Supersano insieme a tanti cittadini giunti dai paesi, vicini e non, del Salento, “esondare” nell’aula del consiglio comunale convocato dal Sindaco, inaspettatamente in tutta improvvisa fretta, il 6 ottobre, per deliberare a favore della realizzazione di un mega impianto di pale eoliche mastodontiche nei Paduli, contravvenendo così, il sindaco e la sua maggioranza, a precisi plateali impegni, messi anche nero su bianco, assunti con la cittadinanza in campagna elettorale per la massima difesa del territorio. La popolazione ad espressione di un’ elevatissima sensibilità ambientalista civica e culturale, pacificamente ma con determinazione e fermezza inamovibile, ha impedito che la maggioranza, agendo in fretta e furia, potesse compiere questo grave misfatto ai danni del bene comune, riportando così la ragione e la luce della saggezza, e portando l’intero consiglio al ritiro della proposta autorizzativa dello scempio eolico-industriale in un’area di altissimo pregio agricolo-naturale.
E’ per questo che il Coordinamento Civico Per La Tutela Del Territorio, Della Salute E Dei Diritti Del Cittadino rete d’azione apartitica coordinativa di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi e Taranto), accoglie con gioia e speranza l’inaugurazione del Museo proprio di quel Bosco Belvedere così legato visceralmente all’area in cui i cittadini del Salento, dal basso, hanno chiesto l’istituzione di un parco “vero”, naturale dunque, incentrato su natura, agricoltura e paesaggio storico-identitario; non certo un falso-parco industriale eolico o fotovoltaico o di biomasse come qualcuno stava tentando di rifilare con vari assurdi progetti in tutta la vasta area e ai suoi margini; o altre invenzioni ad hoc per intercettare finanziamenti e poi andare in tutt’altra direzione da quella maestra della tutela della “Natura”, dell’ “Agricoltura della Salubrità”, e del “Paesaggio Identitario”!
E’ stato infatti già con il varo del PTCP, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Lecce, che si è riconosciuta e sottolineata l’importanza della vasta area del Parco dei Paduli-Foresta Belvedere, dove si estendeva la vasta foresta nei secoli scorsi; da Cutrofiano-Galatina a Nord, a Montesano-Specchia-Tricase a Sud, e dalla “Serra”, la collina di Parabita-Matino (luogo più elevato del basso Salento di circa 200 m s.l.m.) a Ovest, alle Serre di Poggiardo-Giuggianello-Palmariggi a Est! Il cuore del basso Salento! Una foresta unica e variegata, ricchissima di biodiversità appenninico-mediterranea e di infiniti scorci pittoreschi, e caratterizzata da una natura lacustre, più fresca e acquitrinosa nelle sue porzioni più interne, e della quale restano ancor oggi numerose preziosissime tracce relitte nella flora spontanea.
Il PTCP si deve considerare il prodotto più nobile della politica salentina di inizio millennio poiché ha definito “Il Salento come Parco naturale e culturale dei cento comuni”! Questa visione del Salento e del Grande Salento come Parco è certamente il parto più virtuoso della nostra classe dirigente tutta. Si può dire di fronte a questo piano che “non abbiamo bisogno di altro”; abbiamo bisogno soltanto del massimo impegno per fare germogliare quel seme, scacciando tutti gli inquinanti che dalla mala politica vengono gettati per impedire il compimento di quel progetto, del Salento come parco naturale, virtuoso e strategico, fisiologico e naturale, salubre e vantaggioso davvero sotto ogni buon punto di vista, condiviso da ogni uomo giusto! Questo piano è stato trasversalmente votato dall' assise provinciale, da destra, centro e sinistra, nel marzo del 2008!
Il PTCP rappresenta un momento cruciale per l'identificazione istituzionale del Parco dei Paduli nell'area ammantata un tempo dall’ antica Foresta Belvedere, poiché lì, vi ha individuato la "casa del parco", il cuore meglio preservato, sotto ogni profilo, e con elementi di forte tipicità ed interesse, dell' intero Salento concepito appunto come parco naturale dei cento comuni!
Ha fatto seguito, dal punto di vista istituzionale, per il riconoscimento dell’importanza storica, naturale e paesaggistica dell’area Parco Paduli – Bosco Belvedere, come vero e proprio “patrimonio territoriale collettivo”, il successivamente adottato nel 2009-2010, dall’ Ente Regione, PPTR, il nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, dove espressamente si parla di “Parco dei Paduli”, e macro area del “Bosco Belvedere”.
Un primo intervento regionale di protezione vera della vasta area si registra nel 2010-2011 attraverso il divieto di ubicazione in essa di impianti eolici e fotovoltaici industriali, volti cioè alla vendita dell’energia prodotta; questo divieto previsto nel Regolamento Regionale n.24 del 30 dicembre 2010, entrato in vigore il 1 gennaio 2011, “Linee Guida in tema di ubicazione degli impianti industriali di energie rinnovabili”.
In questo quadro l’inaugurazione del Museo del Bosco da parte dello stesso Comune di Supersano rappresenta per noi tutti un seme importante per la RINASCITA dell' antica Foresta nel cuore del basso Salento, la FORESTA DEL BELVEDERE all’ interno dell’area vasta del Parco Paduli e proprio attraverso la saggia applicazioni di tutti gli sforzi ed impegni politici ad ogni livello, in seno al Parco, ministeriali, regionali, provinciali e comunali, universitari interdisciplinari, associativi, volontariato e liberi cittadini, ecc.; un impegno forte da affiancare accanto al rilancio del settore silvo-agro-pastorale con conversione di tutta l’agricoltura del parco verso il biologico e la tradizione, vigilando ed impedendo che energie e risorse pubbliche siano sperperate in inutili e talvolta persino paesaggisticamente dannose infrastrutturazioni ridicole e superflue, incentrate sul concetto spesso fuorviante e fuorviato di “fruizione”, come talvolta altrove già tristemente avvenuto in aree parco!
Dobbiamo essere tutti in questa fase innanzitutto protettori e costruttori-restauratori di “paesaggio” nelle sue suggestioni pittoresche storico-naturali identitarie proprie del locale Genius loci, non consumatori-fruitori di un paesaggio che è già altissimamente fruibile ed infrastrutturato ad esempio dal punto di vista viario!
Un primo importante seme per la rinascita dell' antica magica Foresta nel cuore del basso Salento, la Foresta del Belvedere, viene piantato simbolicamente dunque dal Comune di Supersano, che inaugura il "Museo del Bosco" fulcro di studio e ricerca sull'antica foresta che si estendeva in tutto il cuore del Basso Salento, oggi "Parco naturale dei Paduli-Foresta Belvedere", e di cui rimangano, dopo secoli di ingiustificabili violenze, tagli e incendi, tracce comunque importanti da cui partire oggi per la sua ricostruzione “razionale e partecipata”! (Vedi sotto nota sul concetto di "Riforestazione Razionale e Partecipata")
Vivo è il nostro augurio che sia questo l'inizio di una svolta vera e seria verso una politica amministrativa davvero etico-ambientalista che faccia scuola in Italia e diventi modello di emulazione, incentrata nella valorizzazione e cura paesaggistica del Parco dei Paduli-Foresta Belvedere, di cui Supersano insieme a numerose altre realtà comunali ha la fortuna di fare parte, riportiamo il seguente:
Riportiamo qui il
Comunicato stampa del Comune di Supersano (LECCE)
L’Amministrazione Comunale di Supersano ha il piacere di annunciare l’apertura del MUBO, il Museo del Bosco, ospitato nel palazzo municipale, lo storico Castello Manfredi, nel cuore del centro abitato.
Inaugurazione alla presenza della autorità politiche e dei curatori scientifici:
mercoledì 21 dicembre 2011, ore 18.00
Castello Manfredi, piazza IV Novembre – Supersano
Realizzato con fondi regionali PIS 14, il Museo nasce per raccontare la storia della eccezionale scoperta di un villaggio bizantino in località “Scorpo” e quella di uno specifico ecosistema del territorio salentino, testimoniato cronologicamente già in età romana e fino agli inizi del secolo scorso, il “Bosco del Belvedere”. Dove oggi prevale la cultura dell’olivo, fino a poco più di cento anni fa si estendeva, infatti, un’area boschiva che interessava l’agro di ben quindici comuni. Il Museo vuole porsi perciò come punto di riferimento per un vasto territorio al di là dei limiti comunali di Supersano.
L’allestimento coniuga le esigenze didattiche con una attenta ricostruzione ambientale, archeologica e storica, garantita dalla partecipazione al progetto di docenti dell’Università del Salento sotto la direzione scientifica del prof. Paul Arthur.
Le diverse sale espositive, le ricostruzioni grafiche realizzate dallo studio Inklink di Firenze, i reperti archeologici, la riproduzione di manufatti ceramici e degli strumenti litici atti a alla loro lavorazione, consentono al visitatore di fruire di un percorso informativo di particolare interesse e suggestione.
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Questo il testo del manifesto fatto affiggere a Supersano dal Coordinamento Civico :
SI AL PARCO NATURALE DELLA FORESTA BELVEDERE! NO AL FALSO PARCO INDUSTRIALE EOLICO!
RINGRAZIAMO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE per l’inaugurazione dell’importantissimo Museo del Bosco Belvedere, in collaborazione con l’Università del Salento, che segna palesemente il ritorno della stessa sulla retta strada, quella della tutela e massima valorizzazione di tutto il prezioso feudo di Supersano e dell’intero Parco Naturale e Culturale dei Paduli, e sancisce la chiusura di una delle più brutte pagine della politica locale, quella legata alla speculazione dell’eolico e del fotovoltaico industriali.
GRAZIE A TUTTI I CITTADINI che si sono mobilitati senza distinzioni partitiche, da destra, da centro e da sinistra, ma anche grazie al ritrovato senso di responsabilità e onore delle istituzioni, di tutti gli amministratori di maggioranza e opposizione, con l’ augurio di ogni buon uomo che tale pagina di cattiva politica locale resti chiusa, o meglio, venga del tutto bruciata per sempre per il bene di tutta la comunità nostra e dei paesi limitrofi, di quanti amano questa terra, pur lontani da essa per varie ragioni, di tutti coloro che nel resto d’Italia hanno e stanno traendo forza, coraggio ed esempio dal moto di indignazione e di resistenza civica dei salentini a difesa della gente e della terra del Parco dei Paduli, e dei diritti delle future generazioni alle quali abbiamo il dovere di lasciare una Supersano ben più bella paesaggisticamente e sana, esempio virtuoso da emulare per tutte le altre comunità; una Supersano de-cementificata, liberata dalla morsa oppressiva e crescente dell’asfalto e del cemento, bonificata da ogni inquinante, restaurata paesaggisticamente nelle sue suggestioni pittoresche storico-naturali, dove si producono prodotti tipici d’eccellenza e qualità da agricoltura biologica ovunque, e ancora più verde e rimboschita nel nome e con la guida scientifica del nostro nuovo Museo e del nostro stemma civico in cui è effigiata quella:
NOSTRA FORESTA “BELLA DA VEDERE” LE CUI CHIOME OGNI CITTADINO DEVE POTER PRESTO TORNARE AD AMMIRARE E CONTEMPLARE IN OGNI ORIZZONTE IN UNA CITTÀ SUPER-SANA.
GRAZIE A TUTTI, AI CITTADINI IN PRIMIS E AI LORO, DEMOCRATICAMENTE ELETTI, AMMINISTRATORI
Riportiamo infine un’importantissima e strettamente correlata nota di approfondimento
Per il Salento una nuova “Riforestazione Razionale e Partecipata”
Il concetto di “RIFORESTAZIONE RAZIONALE PARTECIPATA”.
Quella che si richiede per il Salento è una “riforestazione razionale”, cioè un rimboschimento realizzato in maniera razionale per ricostruire l’antico ecosistema e l’originario paesaggio, ma intendendo l’elemento “bosco”, “foresta”, in termini di ricostruzione del tessuto connettivo naturale in cui si inseriscono tutte le attività umane a cominciare da quelle agricolo-pastorali, nella ricerca di un equilibrio nuovo e perfetto, senza che l’elemento bosco sia visto come in un aut-aut con l’agricoltura, o con la presenza urbana. Motivo per cui, se è vero che si devono realizzare grandi estensioni di bosco, di macchia, “interventi massivi” per così dire, sia pubblici, che privati incentivati, è pur vero che si devono favorire parallelamente “interventi dolci”, apparentemente minimali, in collaborazione con i privati, ma di grande valore ecologico e paesaggistico, come la piantumazione delle essenze forestali autoctone lungo i margini dei coltivi, e lungo le rive dei canali, come un tempo, in modo che ogni agricoltore destini fasce, alberature, porzioni dei suoi terreni al bosco, al boschetto, di cui diventa curatore e fruitore. Tanti i vantaggi economico-produttivi connessi: le possibilità infinite di economia silvicola, dall’allevamento animale, all’incremento delle specie animali selvatiche, a produzioni come il sughero, dalla Quercia da sughero salentina, alla dolce manna dal Frassino orno salentino, al legno con i cedui, ai tartufi e funghi, come i porcini, con la piantumazione di querce ed altre piante micorrizate, ecc. ecc., produzioni che si affiancano a quelle agricole tradizionali, ma con il valore aggiunto della ricostruzione dell’elemento paesaggio naturale-locale, sinonimo di salubrità, cultura e storica, che aumenta il valore stesso dei prodotti della terra, favorendo al contempo l’attrattività agrituristica e l’appeal turistico del territorio. Un processo guidato da agronomi, dottori forestali e biologi, che si avvale dello studio della paleobotanica, della geologia, della pedologia ed idrologia dei luoghi per la scelta delle essenze ed il recupero del germoplasma.
Una riforestazione dove lo stesso elemento uliveto viene gestito e concepito come costituente della foresta salentina; dove alla riforestazione partecipano anche le città, e i tanti paesi del Salento con le loro alberature urbane ed extraurbane, con i boschi periferici volti alla rottura della cesura, oggi spesso esistente e forte, tra città e campagna, rendendo il passaggio tra queste due realtà graduale e gradevole al contempo. Dove prati umidi e rocciosi, laghi e ruscelli, campi coltivati, frutteti e vigneti, sono elementi di fondamentale importanza, che si innestano perfettamente in questo tessuto connettivo vitale che chiamiamo “foresta”, e di cui sono parti integranti essi stessi. Un tessuto connettivo che diffonde benessere e salubrità, vita, e che è ammortizzatore degli squilibri e fonte di armonizzazione dell’intero organismo territorio. In quest’ottica la “riforestazione” si svincola dal mero confino delle aree parco, zone protette, oasi, ma includendo queste, attraverso la modalità definita “dolce” del rimboschimento, delle piantumazioni arboree e arbustive, si estende ad ogni area della terraferma, ai margini delle strade, alle aree urbane, alle zone agricole e di naturalità, fin dentro le aree industriali, artigianali, produttive e di servizi.
L’assenza dei naturali boschi nel Grande Salento è causa di dissesto idrogeologico, di cambiamenti microclimatici locali, di diminuzione della fertilità dei suoli, di interruzione di una naturale rigenerazione-purificazione dell’aria dall’inquinamento, di diminuzione della piovosità, di impoverimento della biodiversità, di crisi del settore zootecnico d’eccellenza e qualità, di scomparsa delle produzioni silvicole, ecc. ecc. E’ un danno al paesaggio, all’economia e alla salubrità del territorio salentino inimmaginabile ed inquantificato!
Un “imperativo categorico” irrinunciabile e non più procrastinabile del nostro territorio e della sua gestione ed amministrazione, è quello della “Riforestazione” e “Rinaturalizzazione” con essenze autoctone e reintroduzione delle specie botaniche recentemente scomparse, a seconda dei casi previa “Bonifica” dei luoghi!
Il Grande Salento era fino a non molti decenti or sono, terra di boschi e foreste immense e pittoresche, nel leccese, nel tarantino e nel brindisino!
Se oggi ciò non è più così, se il vitale tessuto connettivo forestale di questa terra è stato depauperato all’inverosimile, non si deve ai cosiddetti “cambiamenti climatici” o a qualche altro effetto naturale, ma solo e soltanto all’azione devastatrice dell’uomo, alla barbarie del fuoco doloso e della scure indiscriminata, all’ iper-infrastrutturazione, all’iper-sfruttamento del territorio, alle esigenze voraci dell’industria e dell’industrializzazione selvaggia, alla mala politica, alla speculazione, all’avidità di denaro facile, alla colonizzazione e svendita del Salento!
Questa è un EMERGENZA, e deve essere la priorità politico-amministrativa delle tre province! Del Grande Salento!
La vera prioritaria infrastruttura veramente vitale che manca a noi salentini è quella dei vasti boschi pubblici e privati, della riforestazione del Grande Salento!
L’unica sulla quale nessun cittadino in buona fede, o sano di mente, avrà mai nulla da eccepirvi contro! Un’infrastruttura la cui ricostruzione, costituisce un fattore strategico di sviluppo e di benessere autentico per il sud della Puglia, nonché una notevole occasione di impiego e lavoro per numerosissimi giovani ed imprese locali.
L’unica vera grande e vitale infrastruttura di cui ha urgentemente bisogno il Grande Salento è la sua originaria antica Foresta, ricostruita oggi secondo la moderna saggia filosofia della “riforestazione razionale” e “partecipata” dal felice impegno e coinvolgimento di tutti, istituzioni e cittadini!
Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio, della Salute e dei diritti del Cittadino
rete d’azione apartitica coordinativa di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali, a tutela del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi e Taranto)
sede c/o Tribunale Diritti del Malato – CittadinanzAttiva
c/o Ospedale di Maglie "M.Tamborino"
Via N. Ferramosca, c.a.p. 73024 Maglie (LECCE)
e-mail: coordinamento.civico@libero.it , coordinamentocivico@yahoo.it
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