Salviamo il Salento dalle mire devastatrici della Regione Puglia!
Comunicato Stampa Congiunto di:
Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino e Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi, Taranto) e Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi
REGIONE PUGLIA, IL GIORNO DEL PARADOSSO: Le “pietre dello scandalo” della Regione Puglia che tutela ed esalta a voce ciò che autorizza firmando a distruggere!
L’importantissimo Geosito delle Rocce Sacre della “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe”, nell’entroterra di Otranto, è stato censito e collocato dai Geologi di Puglia nella rosa dei più importanti geositi della regione da sottoporre a massima tutela paesaggistica secondo quanto stabilito dalla Legge Regionale n. 33 del 2009, che ha recepito ed applicato precedenti norme di tutela nazionali per i geositi, ovvero luoghi di particolare rilevanza geologica annoverati tra i beni culturali della Nazione,e l’Ente della Regione Puglia invece non ne ha ancora ritirato le assurde scandalose autorizzazioni concesse per due mega impianti eolici industriali follemente progettati contro ogni logica, innumerevoli norme, e buon senso, proprio sulla medesima altura e che ne devasterebbero e stuprerebbero tutto l’importantissimo complesso!
Si terrà a Bari, al Castello Svevo, la sera del 29 novembre 2011, a partire dalla ore 18.45, il convegno dal titolo "La Conservazione del Paesaggio, tra procedure e obiettivi"
(Link: http://sigeapuglia.blogspot.com/2011/11/convegno-la-conservazione-del-paesaggio.html ), alla presenza dell’ Assessore alla Qualità Ambientale della Regione Puglia, l’ex-magistrato Lorenzo Nicastro, ed organizzato dal SIGEA Società Italiana di Geologia Ambientale.
Il SIGEA ha indetto un concorso fotografico dal titolo “Passeggiando tra i Paesaggi Geologici della Puglia, edizione 2011”, la cui premiazione avverrà in occasione del convegno, e quest’anno, proprio nella sezione “Paesaggi geologici o geositi”, la giuria ha assegnato il primo premio proprio ad una foto di una delle meraviglie della minacciata “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe”, che si estende tra i feudi di Giuggianello, Palmariggi e Minervino di Lecce, nell’ immediato entroterra di Otranto, città UNESCO. Il monumento ritratto in foto è “Il Letto della Vecchia” grande masso sacro, così chiamato dai locali in memoria della vecchia strega che si raccontava lì vi dimorasse, immaginando quell’enorme masso pulvinato quasi piatto in sommità, come il suo giaciglio. Fa parte di un complesso di enormi massi tra cui l’ancor più famoso “Sacro Masso oscillante di Ercole”, così connotato già dal filosofo greco Aristotele (IV sec. a. C.), che lo disse scagliato dall’ eroe contro i giganti, e lì posatosi come la testa d’un grande fungo su un piedistallo di pietra, e pertanto creduto oscillante se mosso con un solo dito; è chiamato anche dai locali il “Fuso della Vecchia” per la sua forma; la strega, la “Vecchia” detta, lì si credeva filasse la sua lana su quella roccia; una maga compagna del terribile Orco, chiamato il “Nanni Orcu”, dalla gente dei paesi vicini.
Si tratta di formazioni geologiche ritenute giustamente una meraviglia della Natura, frutto della plurimillenaria erosione carsica superficiale di strati rocciosi miocenici, in un campo, quello detto “della Vecchia”, ricco di altre simili emblematiche presente macro-litiche dalle forme suggestive, che vi attrassero, per la loro intrinseca sacralità, le genti, che le elevarono a “rocce sacre” ed aree del culto, su cui vi scavarono anche coppelle e bacinelle per farne già sacri atavici altari; forse per riti bethilici di sacrificio e libagione legati alla fertilità e alla rinascita. Un terzo significativo e suggestivo enorme masso è “Il Piede d’Ercole”, così chiamato per la sua singolare morfologia frutto di erosione carsica superficiale a doccia, che lo fa apparire simile ad un enorme piede, correlato pare già in epoca antica al venerato eroe greco “Eracle” (“Ercole” per i latini ed italici), che si diceva essere passato nelle sue avventure per il Salento, dove affrontò e sconfisse i Giganti, creduti costruttori di megaliti, i dolmen e menhir che arricchiscono numerosissimi la Collina e tutto il suo circondario!
La foto premiata è intitolata “Il Letto della Vecchia” ed è stata scattata dall’ autore Oreste Caroppo di Maglie (Lecce) (Link: http://sigeapuglia.blogspot.com/2011/11/premiazione-concorso-fotografico.html)
Componenti della giuria giudicante sono stati: il giornalista Giuseppe Armenise della Gazzetta del Mezzogiorno (Presidente di Giuria), Mario De Matteo Fotografo, dott.ssa Maria Marino dell’Università di Bari – DiSTeGeo (Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali), dott. Antonio Sigismondi Agronomo della Regione Puglia, dott. Vincenzo Iurilli dell’Università di Bari – DiSTeGeo.
Il geosito salentino già ai massimi onori delle attenzioni internazionali, oltre che da questa significativa premiazione è stato già messo in massimo risalto ed evidenza dallo stesso SIGEA e dai geologi dell’ Università di Bari e dell’ Università del Salento che lo hanno incluso, dedicandovi delle approfondite schede, proprio all’ interno del volume "Il Patrimonio Geologico della Puglia - Territorio e Geositi” un volume dedicato al patrimonio geologico della Regione Puglia, che un anno fa, il 26 ottobre 2010, fu presentato sempre al Castello Svevo a Bari, alla presenza dello stesso Presidente della Regione, Nichi Vendola (Link: http://sigeapuglia.blogspot.com/2010/10/presentazione-del-volume-il-patrimonio.html da cui si può scaricare anche l’intero volume in pdf).
Quel lavoro è il primo in assoluto nel suo genere, poiché partendo dalle conoscenze scientifiche in ambito geologico attualmente disponibili, individua alcuni dei geositi più significativi della Puglia e ne mette in evidenza il valore scientifico, paesaggistico, storico e culturale. Tutto questo proprio come primo passo verso la costruzione del Catasto regionale dei Geositi, un’opera di censimento, così come prevista dalla Legge Regionale 33/2009 “Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico”. (Link: http://altergeo.wordpress.com/2009/12/08/il-futuro-geologico-della-puglia/ )
Questo convegno del 2011 dal titolo "La Conservazione del Paesaggio, tra procedure e obiettivi" è dunque una seconda tappa di questo processo virtuoso portato avanti dai geologi di Puglia insieme alla Regione Puglia con l'obiettivo di connubiare le azioni di conservazione e pianificazione del paesaggio con quelle volte alla sua valorizzazione!
Alla luce di tutto ciò si comprende la gravità delle contraddizioni e delle mancanze della Regione Puglia, che fanno di quei sacri massi, le “pietre dello scandalo” di questa amministrazione regionale!
La “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe” (“ta Ninfa kai ta Pedia”, scriveva il greco Nicandro già nel II sec. a. C.), una formazione orografica che raggiunge i 115 m s.l.m. della Serra di Poggiardo, è l’acropoli storico-mitologica della civiltà salentina, così chiamata già in una leggenda arcaica, protostorica, trasmessa poi da Nicandro autore greco del II sec. a.C., e dal poeta latino dell’ amore, Ovidio (I sec. a.C.), che voleva le Ninfe lì aventi un santuario tra le “Ieras Petras” le Rocce Sacre, le grotte e le voragini della Serra, e che, lì, tramutarono in alberi d’olivo, giovani pastorelli messapici, rei d’aver voluto gareggiare con le ninfe nella danza, e d’essersi presi giocosa beffa di loro, credute ingenuamente danzanti giovinette mortali e loro coetanee! La notte ancora da quegli ulivi pluri-secolari dalle forme antropomorfe e contorte, che ancora si ammirano, si diceva uscissero gemiti come emessi da quegli uomini mutati in alberi!
Un altro nome della stessa altura è “Monte di San Giovanni”, per la presenza di una chiesetta rupestre bizantina ipogea dedicata al Santo Battista, autore, secondo la leggenda, di antichi miracoli di apparizione e guarigione di pastorelli dalla caduca salute in quelli stessi sacri luoghi, sacri anche per la religione cristiana dunque! Vi sorge anche sulla stessa Serra il noto Santuario di Montevergine, con una cripta bizantina affrescata e leggende di apparizioni della Vergine Maria! Una Collina oggetto di costanti pellegrinaggi, sacre e feste le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
E’ quella Collina “una summa del Salento” come l’ha recentemente definita, scendendo in campo in sua difesa, il grande regista salentino Edoardo Winspeare, che li vi ha girato alcune delle scene più belle e intense della sua produzione cinematografia! Summa della natura, del paesaggio, di voragini, grotte, muretti a secco, ulivi plurisecolari, trulli, boschetti, pascoli e macchie dove volano le cicogne e crescono le ultime sughere salentine; summa di storia e cultura, e dell’archeologia salentina, che lì annovera insediamenti neolitici e protostorici proprio emergenti anche esattamente dove i folli progetti prevedono la devastazione per l’ubicazione delle mega pale, il tutto così palese da esser stato evidenziato nei progetti stessi dagli archeologi incaricati degli studi preliminari di valutazione del rischio archeologico, e stratificazioni ininterrotte che vanno dalla preistoria all’età medioevale bizantina, passando per l’Età del Bronzo, del Ferro e della civiltà messapica e romana!
Tutto questo verrebbe letteralmente e catastroficamente distrutto per la realizzazione di tutte le opere ed infrastrutture previste da simili alieni impianti industriali in piena zona agricola! Sacrileghi in quei luoghi!
Una ininterrotta mobilitazione continua, ormai da mesi e mesi, vede riuniti sulla Collina intono a quei sacri massi ammantati di mille leggende, in quel luogo di antiche suggestioni, summa della natura, della cultura e del paesaggio del sud della Puglia, cittadini, tantissime associazioni, tra cui in prima fila "Italia Nostra", e comitati per la difesa della cultura e dell’ambiente, uomini politici di ogni colore, da sinistra, a centro e a destra, studiosi della più svariate discipline, uomini di religione anche di diverse fedi, artisti e uomini dello spettacolo di tutt’ Italia e non solo, per difendere con la loro testimonianza, presenza, denuncia, attivismo e condivisione, quei luoghi, dalla devastazione di un triplice folle impianto eolico industriale di ben 20 mega torri eoliche anacronistiche mastodontiche ed hi-tech, di 125 m d’altezza ciascuna, proprio progettato sull’acropoli storica del Salento, la mitologica Collina dei Fanciulli e delle Ninfe, indiscussa Stonehenge d’Italia per i suoi tesori megalitici, ambientali, archeologici, culturali e paesaggistici. Uno scandalo esploso e noto in tutt’Italia e non solo, che tiene con il fiato sospeso ed in apprensione decine di migliaia di persone che amano quei luoghi, che son, non patrimonio dei Pugliesi, che ne devono essere i custodi, ma dell’intera umanità!
Ora si chiede alla Regione Puglia di ottemperare ai suoi doveri prioritari istituzionali e morali consistenti nella difesa di questo che è il più simbolico geosito del Salento e forse dell’intera Regione Puglia, (geologicamente ed archeologicamente studiato sin dai primi dell’800), il più ricco di valenze antropologiche, luogo che non è solo roccia, ma magia di suggestioni a 360°, irripetibili; luogo “sacro” mitopoietico (creatore, ispiratore e condensatore di miti), anche d’alto valore scientifico, che non può essere per nessunissima ragione al mondo profanato come in progetto in nome di una così distorta, strumentalizzata, a fini puramente speculativi, falsificata e vilipesa “ecologia”!
La Regione Puglia deve salvare il suo onore offeso da questo vile scandalo ritirando le autorizzazioni concesse agli impianti di mega eolico che minacciano quei preziosissimi luoghi e impegnandosi di concerto con la Soprintendenza ai Beni Culturali Archeologici e Paesaggistici per il massimo vincolo archeologico e paesaggistico degli stessi! Già Sigismondo Castromediano, patriota archeologo intellettuale risorgimentale italiano, nonché deputato eletto nel primo parlamento italiano, censì, nel 1871, i Massi Sacri della Collina come monumenti nazionali di primo grado nella relazione per la Conservatoria, la Soprintendenza ai Beni Culturali post-unitaria. Oggi, a 150 anni dall’Unità d’Italia, con amarezza dobbiamo segnalare il ritardo nell’intervento della Soprintendenza e della Regione al fine di scongiurare quella che è un’inutile follia, che pende ingiustamente come una spada di Damocle sul futuro di quel luogo, di tutto il Salento e dunque della cultura identitaria delle Puglie del sud!
Uno scempio paesaggistico su quel colle, non di 20 mastodontici aerogeneratori eolici industriali, ma anche solo di un solo aerogeneratore, in un Salento quasi pianeggiante, sfigurerebbe non solo la Collina, ma il paesaggio goduto nell’ entroterra basso Salentino tutto, nel suo cuore dove si estende il Parco naturale dei Paduli-Foresta Belvedere, e quello costiero di Otranto città Patrimonio UNESCO dell’ Umanità UNESCO e del Parco naturale costiero Otranto-Santa Maria di Leuca, nonché il cono visuale protetto di Torre Sant’Emiliano a Otranto, protetto, come le stesse aree parco indicate, dalle Linee Guida in tema di impianti di energia rinnovabile Regolamento Regionale n. 24 del 30 dicembre 2010 entrato in vigore il 1 gennaio 2011, e in cui ricadono in progetto proprio queste pale eoliche di Giuggianello, Palmariggi e Minervino di Lecce, che invece il regolamento vieta espressamente! Pale del resto progettate a ridosso di un geosito prioritario protetto di fatto dalla Legge Regionale 33/2009 “Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico”.
Insomma, aggiungendovi a queste schizofreniche contraddizioni della Regione Puglia, anche tutte le palesi e gravissime irregolarità, mancanze ed omissioni innumerevoli con cui la Regione ha autorizzato quegli impianti pazzeschi devastanti ed anacronistici in quei luoghi eccezionali, è tutta questa vicenda non una “pietra dello scandalo”, ma una “Montagna dello Scandalo” per la sua gravità sotto ogni possibile punto di vista!
Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino rete d’azione apartitica coordinativa di associazioni, comitati e movimenti locali e non, ambientalisti, culturali e socio-assistenziali
sede c/o Tribunale Diritti del Malato – CittadinanzAttiva
c/o Ospedale di Maglie "M.Tamborino"
Via N. Ferramosca, c.a.p. 73024 Maglie (LECCE)
e-mail: coordinamento.civico@libero.it , coordinamentocivico@yahoo.it
Forum Ambiente e Salute del Grande Salento, rete apartitica coordinativa di movimenti, comitati ed associazioni a difesa del territorio e della salute delle persone - Lecce, c.a.p. 73100 , Via Vico dei Fieschi – Corte Ventura, n. 2
e-mail: forum.salento@yahoo.it, forum.salento@libero.it ,
Sito web: http://forumambientesalute.splinder.com/
Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi
Gruppo facebook di 4600 iscitti http://www.facebook.com/groups/192311587488270/Sito web: http://comitatonazionalecontrofotovoltaicoeolico.wordpress.com/
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