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giovedì 10 novembre 2011
Lecce, Brindisi, Taranto... salviamo il Salento dal degrado.... - Benedetto XVI: "Dove l’ambiente si degrada anche l’uomo si degrada e viceversa"
Comunicato stampa congiunto del Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi, Taranto) Info: forum.salento@yahoo.it
A Roma da tutt'Italia (e anche dalla Puglia martoriata) per dire basta alle devastazioni della green economy industriale, e chiederne la "MORATORIA URGENTE" di tutti i suoi impianti industriali di eolico e fotovoltaico in aree naturali (terraferma e mare) e il TAGLIO TOTALE DI TUTTI GLI INCENTIVI IN MANIERA RETROATTIVA!
Salvata l'Italia dal PERICOLO NUCLEARE, ora la si deve salvare dalla DEGENERAZIONE SPECULATIVA E CATASTROFICA DI EOLICO E FOTOVOLTAICO INDUSTRIALI che offendono la stessa filosofia buona di fondo delle rinnovabili!
SI alla bellezza ed integrità del Paesaggio del nostro BelPaese, SI pertanto solo al fotovoltaico ubicato su tutti i tantissimissimi TETTI DEGLI EDIFICI RECENTI d’Italia!
SI alla RIFORESTAZIONE D’ITALIA per il clima e contro il dissesto idrogeologico insieme!
Emergenza ambientale e di legalità da “Green Economy Industriale” di eolico e fotovoltaico!
Sabato 12 nov. 2011 conferenza stampa a Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati – sala stampa - a Roma ore 11:30
E correlato sit-in Ecologista, con delegazioni provenienti da ogni parte d’Italia, per la difesa del paesaggio e dell’ambiente contro questa degenerazione falso-ecologista della Green Economy Industriale nella piazza antistante Montecitorio nella mattinata a partire dalle ore 9:30, che si sposterà nel pomeriggio davanti alle sedi RAI, per denunciare alle istituzioni e al paese tutto, attraverso la sensibilizzazione dela tv pubblica nazionale, quella che è un’ emergenza così grave da costituire in alcune aree del paese, soprattutto al Sud, ma non solo, una grave “emergenza erosione-dileguamento dello Stato” !
E’ la più grande e devastante insostenibile speculazione della storia d’Europa, quella delle Green Economy Industriale di eolico e fotovoltaico!
Una denuncia del grave “stato di calamità artificiale” in cui versa il nostro paese a seguito dell’imperversare in esso da alcuni mesi ed anni di una degenerata e degenerante, devastante e speculativa “Green Economy Industriale”, che più nulla ha, se mai lo ha avuto, di “verde” e di “ecologico”!
Semplicemente: crimini contro l’ambiente e l’umanità! Altro che ecologia!
I comitati pugliesi porteranno all’attenzione dei vertici dello Stato nella capitale il dramma-scandalo della mitologica “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe” di Giuggianello-Palmariggi e Minervino di Lecce dove la Regione Puglia non ha ancora ritirato le autorizzato follemente concesse ad immensi impianti eolici devastanti!
Anche il Forum Ambiente e Salute del Grande Salento ed il Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio salentino parteciperanno a Roma all’ importante Conferenza stampa e al collegato sit-in indetto dall’apartitico COMITATO NAZIONALE CONTRO FOTOVOLTAICO ED EOLICO NELLE AREE VERDI e più in generale naturali; un vasto comitato di coordinamento nazionale che annovera svariate realtà associative nazionali, comitati locali, e cittadini italiani e non, impegnato ed unito dall’ impegno per la tutela dell’ ambiente e del paesaggio d’Italia, contro ogni fattore di inquinamento chimico-fisico, come anche di degrado paesaggistico.
Una delegazione del Comitato Nazionale, cui partecipano anche le organizzazioni salentine, sarà ricevuta dall’ Onorevole Elisabetta Zamparutti della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, in prima linea nella difesa del paesaggio e della legalità, e che aprirà e coordinerà i lavori della conferenza stampa a Montecitorio.
La gravissima emergenza nazionale, attualissima e palese, correlata alle devastazioni sempre più visibili di quella che va sotto il fuorviante nome di “Green Economy Industriale”, (falso è infatti il suo attributo “verde”), di eolico e fotovoltaico, che sta comportando, in atto ed in potenza, un’elevata compromissione del paesaggio identitario del nostro paese, il Belpaese per antonomasia, con danni a 360° ed ovunque, a danno di quello che è il nostro comune “paesaggio quotidiano di vita” di ogni cittadino, e persino con aggressioni delle sue aree più sensibili affascinanti e dense di storia della Nazione, è oramai al centro della prioritaria attenzione da parte di numerose fasce di cittadini, e di innumerevoli intere comunità, che in ogni regione d’Italia si organizzano in comitati spontanei ed associazioni al fine di combattere il dilagante aggressivo fenomeno, come nulla mai prima d’ora, correlato a questa speculazione fraudolenta falso-ecologista che ruota intorno all’industria eolica e del fotovoltaico nelle aree agricole e naturali, come persino in quelle costiere di maggiore pregio.
Come esempio più eclatante del vasto scandalo, i comitati salentini porteranno all’attenzione dei vertici dello Stato a Roma l’ aberrazione pugliese paradossale degli impianti mega-eolici autorizzati
Dalla Regione Puglia, per circa 20 mega torri eoliche, sulla Serra di Giuggianello-Palmariggi-Minervino di Lecce, la mitologica “Collina dei Fanciulli e delle Ninfe”, ritenuta la Stonehenge d’Italia per i suoi suggestivi monumenti megalitici! E’ l’acropoli dell’antica civiltà salentina scrigno di ambiente, cultura, paesaggio e natura, una summa della storia del sud della Puglia! Una serie di progetti industriali eolici dagli impatti devastanti, percepiti dai salentini tutti come un oltraggio, un’ offesa al loro cuore simbolico più antico, ma il cui impatto visivo nel raggio di decine di chilometri comprometterebbe anche il suo cuore del basso Salento dove è il Parco naturale dei Paduli-Foresta Belvedere e quello della costa di Otranto patrimonio UNESCO e del Parco naturale costiero Otranto-Santa Maria di Leuca! Per questi progetti si chiederà l’intervento dei Ministri, a partire dal Ministro ai Beni Culturali ad apposizione dei vincoli archeologici e paesaggistici ancora mancanti, (nonostante segnalazioni pro-vincolo già avanzate nella seconda metà dell’ ‘800 dai primi parlamentari italiani), e richiesti anche alcuni anni fa dall’Associazione Italia Nostra onlus, a diniego/ritiro speciale ed urgente delle autorizzazioni concesse dalla Regione Puglia per questa follia eolica-industriale! Una situazione aberrante per cui non si mancherà di fare appello anche al Capo dello Stato a cui Italia Nostra onlus ha indirizzato una petizione ancora in corso e che sta raccogliendo centinaia e centinai di firme, perché intervenga a salvataggio dell’acropoli sacra dei pugliesi!
Così l’attenzione sarà anche posta su un altro impianto scandalo in progetto, quello eolico off-shore previsto nel Canale d’Otranto, rotta prioritaria di sancito valore internazionale per le migrazioni dell’avifauna europea e mediterranea, ma non meno importante per la navigazione umana, e la cui costa salentina per la sua bellezza ed integrità, oggi così minacciata, è la cartolina ed il fulcro-motore del turismo nella Puglia del sud! Su questo scandalo si richiamerà l’attenzione del Ministero all’Ambiente e alla Tutela del Mare!
Ma son queste eclatanti solo le punte d’iceberg di una problematica generalizzata e a tappeto che riguarda tutta l’Italia peninsulare e le sue isole!
Finalità di questo primo sbarco a Roma della problematica da parte di cittadini che giungono da ogni parte della Nazione è presentare alcune precise richieste ai rappresentanti delle istituzioni per il bene vero del paese degli italiani.
-) Si chiede, alla luce dei grossi sacrifici che, in questi mesi ed anni di crisi economia mondiale e soprattutto nazionale, a livello internazionale si chiedono da più parti all’ Italia per risanare i suoi conti, che tali TAGLI DI TUTTI GLI INCENTIVI e ai sistemi vari di incentivazione (tipo “certificati verdi”, ecc.), agli impianti eolici e fotovoltaici industriali (cioè volti alla vendita dell’ energia prodotta) siano non solo effettuati d’urgenza, ma siano applicati con valenza retroattiva anche per tutti gli impianti di tale tipo già autorizzati o in esercizio, non solo:
-) Si chiede che sia applicata una forma notevole di tassazione proprio a questi impianti per il carico di danno ambientale in primis, ma anche di immoralità e falsità, che li connotano profondamente, una sorta di “TASSAZIONE SUL BRUTTO” !
-) Si chiede che si ritiri ogni deplorevole definizione di “pubblica utilità” per questi impianti, un orpello di cui son riusciti a fregiarsi con menzogne e stratagemmi ormai smascherati, e che ne ha favorito ulteriori interventi deregolamentanti ai danni dei cittadini e delle collettività!
Tutta una deregolamentazione che ha favorito forme diffuse di criminalità, microcriminalità, corruzione anche politico-amministrativa, l’intervento pesante nel settore delle varie mafie, che ha messo in ginocchio particolarmente il paesaggio del Sud Italia; ed una vera e propria neocolonizzazione del paese da parte di società di capitali estere!
-) Si chiede una MORATORIA URGENTE di tutti progetti di eolico e fotovoltaico industriale atti alla vendita dell’ energia prodotta (non quelli per prioritaria autoproduzione ed autoconsumo dell’ energia)! Una moratoria degli impianti in iter autorizzativo, già autorizzati sulla carta ma non realizzati, e di quelli in cantiere, dato l’enorme numero di essi per un’offerta di energia di gran lunga di gran lunga superiore al fabbisogno complessivo italiano di energia elettrica, che non avrebbe alcuna ragione d’essere e che porterebbe il sistema Italia e lo stesso settore ad implodere su se stesso se non regimentato ora con la moratoria vitale per tutti !
-) Si chiede che il governo dica assolutamente no a qualsiasi immorale ed esecrabile sanatoria in questo settore così profondamente incriminato;
-) Si chiede un immediato intervento legislativo, affinché nelle zone non idonee, quali appunto tutte le aree naturali e rurali del paese, non industriali dunque, e tanto più a ridosso delle abitazioni, tali impianti d’eolico e fotovoltaico industriali (non dunque per autoproduzione ed autoconsumo dell’ energia, ma prioritariamente per la sua vendita) vengano assolutamente vietati indipendentemente dalla potenza; includendovi nella tutela le aree marine a più forte rilevanza avifaunistica per migrazioni o presenza di uccelli marini, quali gli stretti e canali, quale il Canale d’Otranto, e tutte le aree marine costiere tali per cui l’ubicazione di torri eoliche off-shore dovesse rientrare nei coni visuali relativi a tutti i punti del sistema orografico costiero a belvedere sul mare.
-) E chiediamo invece che il Governo dia ai prefetti poteri d’emergenza e superiori col preciso mandato di intervenire nei territori al fine di coordinare le azioni delle forze di polizia per individuare con indagini a tappeto, in stretta collaborazione con le procure della Repubblica locali, tutte le irregolarità che hanno e stanno connotando il settore falso-green, per intervenire con ORDINANZE DI SMANTELLAMENTO DEGLI IMPIANTI IRREGOLARI, bonifica dei siti alterati e restauro-rinaturalizzazione dei luoghi secondo lo “status quo ante”.
-) Così insieme alle Asl – Agenzie Sanitarie Locali e alle Agenzie Regionali di Prevenzione e per l’Ambiente, deve subito essere emanata dal Governo un’ ORDINANZA DI RIMOZIONE E DI SMALTIMENTO IN CONDIZIONI DI MASSIMA SICUREZZA DI TUTTI I PANNELLI FOTOVOLTAICI AL CADMIO, o contenenti altre sostanze nocive ubicati sul territorio dovunque essi siano, o ancora in magazzino.
Abbiamo il dovere di evitare contaminazioni nuove come avvenuto con l’amianto, e non c’è necessità medico-scientifica di attendere i primi effetti di questa contaminazione da nocivo “cadmio fotovoltaico”, alla luce delle gravissime contaminazioni che si stanno registrando, proprio da cadmio, in Cina, in questi mesi, con rivolte della popolazione avvelenata, dove esattamente laddove la maggior parte di questi pannelli oggi impiantati in Italia vengono prodotti dalle multinazionali cinesi della Green Economy!
-) Chiediamo che il Governo presti esclusiva e forte attenzione, e favorisca eventualmente anche iperincentivandoli, al solare fotovoltaico per autoconsumo di famiglie, enti ed aziende, da ubicare solo sui tetti degli edifici recenti (superfici estesissime ed inutilizzate, biologicamente morte, e di niuno valore estetico poiché si è precisato “edifici recenti”; es. solare sulle coperture di edifici pubblici e privati, di capannoni industriali, condomini, case recenti, caserme, ecc., laddove sono stati calcolati spazi per impiantare ulteriori migliaia di MW di pannelli), alla efficienza energetica , al risparmio energetico,
-) Per i risultati da raggiungere da parte dell’ Italia secondo il sottoscritto Protocollo internazionale di Kyoto, in merito alla riduzione delle emissioni di CO2, Si sta gravemente ignorando il fatto che agli stessi risultati l’Italia può pervenire RIFORESTANDO IL SUO TERRITORIO CON ESSENZE FORESTALI AUTOCTONE, un intervento estesissimo e dai notevoli benefici sulla salubrità dell’ ecosistema, sulla biodiversità selvatica tutelata dalla internazionale Conferenza di Rio del 1992 sottoscritta dall’ Italia (ma guarda caso, chissà perché, oggi ignorata dai falsi-ecologisti fanatici del Protocollo di Kyoto più remunerativo per loro nel suo aspetto opzionale idustrializzante falso-green non a caso cavalcato), sulla qualità dell’aria, ed oggi anche importante ribadirlo sulla prevenzione del dissesto idrogeologico del paese! Per questo sopra anticipato riteniamo che i Governi italiani devono impegnarsi assegnando il primato ad una STRATEGIA AMBIENTALE DI RIFORESTAZIONE,
SERVE UN PIANO NAZIONALE DI RIFORESTAZIONE a partire da quella aree, come la Lucania, il Salento e la Puglia tutta , la Sicilia e la Sardegna, dove più selvaggia è stata l’azione dell’ uomo di disboscamento negli ultimi secoli e che non a caso l’ ONU ha classificato come maggiormente e rischio di desertificazione, ma che oggi subiscono paradossali processi di desertificazione, non solo naturali da detrimento dell’originario manto arboreo, ma addirittura “artificiali” con glie stesti su più ettari “lager”, così definiti ormai dalla gente, del fotovoltaico industriale!
-) Chiediamo perciò anche tutta una nuova politica per l’agricoltura che massimizzi i suoli agricoli e di pascolo ed impedisca le aberrazioni delle energie rinnovabili che denunciamo con forza.
Si devono favorire le conversioni verso le filosofie del biologico, verso la salubrità e le filosofie delle produzioni d’eccellenza e di nicchia, secondo le filosofie slow-food, legate alla tradizione, che determinano insieme quello che è il forte brand, il marchio di qualità riconosciuto del nostro Paese all’ estero! Agricoltura assolutamente esente e da esentare da OGM Organismo geneticamente modificati standardizzati ed industrializzati, pericolosi ed alteranti direttamente ed indirettamente gli ecosistemi, di cui non abbiamo assoluto bisogno, per un’ “agricoltura vera”, che non sia più come è oggi branca dell’ industria chimica, ma che diventi davvero e di nuovo l’ unico motore trainante della ricrescita, come sempre è stato nei momenti più difficili del passato, quando ha trascinato il nostro paese fuori dalle crisi e dalla difficoltà!
-) Così abbiamo bisogno più in generale di una POLITICA DELLE DE-CEMENTIFICAZIONI delle RINATURALIZZAZIONI e delle bonifiche dagli inquinanti dei suoli degradati per riportarli all’agricoltura o al rimboschimento. Del RESTAURO DEL NOSTRO PAESAGGIO nelle sue suggestioni identitarie secondo il suo atavico e stratificato e definito Genius loci!
Si applichi veramente l’art. 9, comma 2, della Costituzione Italiana, che prevede che la Repubblica Italia, tra i suoi compiti fondanti, tutela il paesaggio e i beni artistici e culturali della Nazione, contro la speculazione dilagante che è alla base del fenomeno eolico e fotovoltaico industriali falso-ecologisti.
Un impegno che ha anche una valenza sociale terapeutica e preventiva che non possiamo più ignorare dopo gli errori del passato e della cementificazione selvaggia delle città e delle periferie.
Per questo chiudiamo con le parole di una grande saggio del nostro tempo, Papa Benedetto XVI: "dove l’ambiente si degrada anche l’uomo si degrada e viceversa"
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Benedetto XVI,
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