venerdì 25 novembre 2011

Colle S Zeno (BS) - Uccisioni indiscriminate di volatili migranti in nome della libertà di sparo....




Colle S Zeno (BS) emblema del massacro degli uccelli migratori in Lombardia

Abbiamo ripreso in uno sconvolgente video cosa sia veramente la caccia in deroga a specie protette. I cacciatori hanno abbattuto centinaia e centinaia di piccoli uccelli migratori davanti agli occhi e alla telecamera di un gruppo di volontari ambientalisti. Il luogo del massacro è il Colle di San Zeno, a 1.400 metri, il più importante passo per la migrazione degli uccelli in provincia di Brescia.

A rischio della propria incolumità i volontari della LAC e del CABS si sono schierati in quattro diverse giornate di ottobre fra i cacciatori e gruppi di migratori di passaggio. Eppure i cacciatori, invece di interrompere la caccia, hanno continuato a massacrare senza scrupoli i piccoli volatori. "È stato surreale. Ogni ora arrivavamo a contare 1.500 spari. Dappertutto vedevamo cadere i migratori e molti saltellare a terra feriti mortalmente. Alcuni uccelli sono stati uccisi sopra le nostre teste e ci cadevano addirittura addosso insieme ai pallini da
caccia" - racconta Andrea Rutigliano, collaboratore del CABS.

I volontari hanno filmato per ore l'orgia di spari, a cui prendevano parte circa un centinaio di cacciatori. Secondo le valutazioni delle guardie venatorie presenti almeno 10.000 uccelli, fra fringuelli, frosoni, pispole e peppole sono stati uccisi sul solo passo di San Zeno.

Il CABS ha pubblicato sul suo canale youtube alcune sequenze dell'intero materiale registrato. Il video è disponibile a questo indirizzo

http://www.youtube.com/watch?v=iVWMixVNf04

"Se si considera come nella sola Lombardia vi siano decine di questi passi, che la stagione dura 3 mesi e che 33.000 cacciatori la praticano
nella sola Lombardia - oltre a 30.000 in Veneto - ci si rende conto che i numeri sono da capogiro. Senza contare che la caccia sui valichi
sarebbe proibita", continua Rutigliano.

Sebbene infatti la normativa statale preveda testualmente che: " La caccia è vietata su tutti i valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna, per una distanza di mille metri dagli stessi", la Provincia di Brescia, delegata a individuare e proteggere la zona di valico, ha invece artificiosamente spostato i confini della zona interdetta per favorire i cacciatori spara-tutto.

"Il vero scandalo è che questo massacro è completamente illegale, ma viene legalizzato forzosamente ogni anno dalla Regione Lombardia", dice Graziella Zavalloni, rappresentante della LAC. "Le specie che vengono uccise qui sono tutte protette in Italia ed Europa, eppure ogni anno Lega e PdL, ma anche UdC e PD si mettono d'accordo per autorizzare questa caccia in deroga, pur sapendo che stanno commettendo un abuso di potere."

La Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione sulla caccia in deroga sospendendo nel dicembre 2009 una precedente legge regionale della Lombardia e in seguito condannato l'Italia nel luglio 2010. La Corte Costituzionale italiana ha sancito per ben quattro volte l'incostituzionalità delle leggi lombarde dal 2008 al 2010, senza purtroppo riuscire a emettere le proprie sentenze in tempo utile per
evitare l'abbattimento delle specie protette.

Sotto accusa ora la Legge Regionale della Lombardia n. 13 del 4 agosto 2011 che consente, in via ordinaria e senza alcuna possibilità di controllo, la caccia in deroga a specie protette (fringuelli, storni, peppole, pispole, frosoni) per tre mesi.

La LAC e il CABS invieranno ora il nuovo materiale raccolto alla Commissione europea, chiedendole di accelerare i tempi e di arrivare a infliggere la pena pecuniaria alla Lombardia per l'uso scorretto delle deroghe.

Parallelamente le due associazioni hanno chiesto a soci e ambientalisti di inviare mail di protesta al nuovo ministro dell'ambiente, Corrado Clini, affinchè il governo si muova per bloccare definitivamente la caccia in deroga.
http://www.komitee.de/it/content/protesta-mail-contro-la-caccia-deroga


Per ulteriori contatti e materiale video, si prega di contattare:
per la LAC: 02 47711806 - 3335242295 info@abolizionecaccia.it
per il CABS (Committee Against Bird Slaughter): 0049228665521 a.rutigliano@komitee.de

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LAC - Via Solari 40
20144 Milano
tel. 0247711806
www.abolizionecaccia.it

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