lunedì 3 ottobre 2011

Franco Berrino: "Tutti i danni del latte animale..."




Il latte animale non è un cibo adatto agli umani

Lo afferma anche il professor Franco Berrino, primario del dipartimento di epidemiologia - Istituto dei Tumori, Milano.

Dicono che il latte "fa bene alle ossa". Ma chi lo dice dovrebbe informarsi
meglio...

Il latte è un usuraio della peggior specie, quegli usurai che vi fanno un
prestito ma poi, se non gli ridate tutto con gli interessi impossibili, vi
mandano picchiatori a spaccarvi le ossa.

Il latte contiene calcio, utile alle ossa, e per questo viene consigliato,
ampiamente consigliato, per l'osteoporosi. Ma contiene anche proteine
animali, acide, che, per essere smaltite, consumano calcio.

Come un usuraio, il latte presta un po' di calcio, ma, alla fine, ne consuma
più di quello che dà. Le proteine del latte, sommate a quelle provenienti da
carne e pesce, costringono l'organismo a sottrarre calcio all'osso per poter
provvedere al loro smaltimento.

Infatti, la salute dell'osso dipende molto più da quei fattori che
impediscono le perdite di calcio dall'organismo che dalla semplice quantità
di calcio assunta. Quasi tutto il calcio dell'organismo è contenuto nello
scheletro, che è la banca del calcio. Il calcio viene perso continuamente
attraverso le urine, le feci e il sudore, e queste perdite vengono
reintegrate attingendo ai depositi di calcio nell'osso, che cede quindi
calcio in continuazione. Il calcio immagazzinato nell'osso viene poi
reintegrato con quello alimentare.

Esiste dunque quello che viene chiamato "bilancio del calcio": bisogna che
il calcio assunto con la dieta sia maggiore di quello perso, altrimenti il
bilancio è negativo, e si va incontro all'osteoporosi.

In generale, nelle popolazioni che consumano molto latte l'incidenza di
osteoporosi è maggiore, mentre è rara nei paesi dove non si beve latte. É
noto che tra gli esquimesi, che assumono oltre 2.000 mg di calcio al giorno,
l'osteoporosi dilaga.

Vari studi, tra i quali l'Harvard Nurses' Health Study, che ha seguito
clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, mostrano che l'aumentato
consumo di latticini è associato con un rischio di fratture più elevato.

Il latte, dunque, è si' l'alimento ideale, ma solo per il lattante, e solo
il latte umano! Di seguito sono elencati alcuni problemi correlati al
consumo di latte in adulti e bambini.

Carenza di ferro: il latte ha un bassissimo contenuto di ferro (0.2 mg/100
mg di latte), e per riuscire a raggiungere la dose di ferro raccomandata di
15 mg al giorno, un bambino dovrebbe bere 7.5 litri di latte. In aggiunta,
il latte è responsabile di perdite di sangue dal tratto intestinale, che
contribuiscono a ridurre i depositi di ferro dell'organismo.

Diabete Mellito: su 142 bambini diabetici presi in esame in uno studio, il
100% presentava nel sangue livelli elevati di un anticorpo contro una
proteina del latte vaccino. Si ritiene che questi anticorpi siano gli stessi
che distruggono anche le cellule pancreatiche produttrici di insulina.

Calcio: la verdura a foglia verde, come la cicoria, la rucola, il radicchio
e la bieta, è una fonte di calcio altrettanto valida, se non addirittura
migliore, del latte.

Contenuto di grassi: ad eccezione del latte scremato, il latte e i prodotti
di sua derivazione sono ricchi di grassi saturi e colesterolo, che
favoriscono l'insorgenza di arteriosclerosi.

Contaminanti: il latte viene frequentemente contaminato con antibiotici,
ormoni della crescita, oltre che con gli erbicidi e i pesticidi veicolati
dal foraggio. Inoltre i trattamenti di sterilizzazione permettono in realtà
la sopravvivenza nel latte di germi, e la Direttiva Europea 92/46/CE
stabilisce un limite non superiore ai 100 mila germi per mL. La stessa
Direttiva ammette anche un contenuto non superiore a 400 mila per mL di
"cellule somatiche", il cui nome comune è "pus".

Lattosio: molti soggetti di asiatici o africani sono incapaci di digerire lo
zucchero del latte, il lattosio, con conseguenti coliche addominali, gas e
diarrea. Il lattosio, poi, se viene digerito, libera il galattosio, un
monosaccaride che è stato messo in relazione con il tumore dell'ovaio.

Allergie: il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimentari:
durante la sua digestione, vengono rilasciati oltre 100 antigeni (sostanze
che innescano le allergie). Spesso i sintomi sono subdoli e non vengono
attribuiti direttamente al consumo di latte, ma molte persone affette da
asma, rinite allergica, artrite reumatoide, migliorano smettendo di assumere
latticini.

Coliche del lattante: le proteine del latte causano coliche addominali, un
problema che affligge un lattante su cinque, perché se la madre assume
latticini, le proteine del latte vaccino passano nel latte materno. In 1/3
dei lattanti al seno affetti da coliche, i sintomi sono scomparsi dopo che
la madre ha smesso di assumere questi cibi.

(tratto da "Impariamo a mangiare sano con i cibi vegetali", SSNV©2005,
articolo inficiato dall'enfasi messa sul colesterolo pero' per il resto
corretto)

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