mercoledì 31 gennaio 2024

Petizione per la riapertura della ferrovia dei Due Mari - Civitavecchia/Ancona



La ferrovia  dei Due Mari può ridare sviluppo al territorio della Tuscia e del Centro Italia in maniera significativa, è dotata di ben 4 nodi ferroviari e congiunge su ferro Il Porto di Civitavecchia all'interporto di Orte, il mar Tirreno all' Adriatico, permette il raggiungimento in breve le grandi linee ferroviarie e la transeuropea TEN T. Per il ripristino sono stati già spesi 220 miliardi di vecchie lire e le FS hanno ricevuto altri 123 miliardi di lire per il completamento compresa l'elettrificazione.

 La ferrovia CCFO va riaperta al servizio merci e viaggiatori e per fini turistici. Favorisce un impatto positivo sulla comunità locale e del centro Italia. E' in linea con gli interessi di tutta Italia, fatti propri dall'Unione Europea che ha finanziato il progetto di ripristino ed elettrificazione per il quale è stata anche fatta la conferenza dei servizi, costato 2 milioni di € (Unione Europea € 1milione, Regione Lazio 400 mila Autorità portuale 300 mila Interporto di Orte 300 mila) . 

E' inserita nella legge 128/2017 per le ferrovie turistiche.  L'apertura favorisce il raggiungimento di grandi città italiane ( ad Orte l'alta velocità )  Similmente alla famosa ferrovia Merano Malles, permetterebbe inoltre la realizzazione di piste ciclabili, permettendo ai ciclisti di scendere alle stazioni. visitare paesi e borghi o immergersi nella natura. 

Chiediamo quindi a tutti voi firmare questa petizione per chiedere la riapertura immediata della Ferrovia Civitavecchia-Capranica-Sutri-Fabrica Di Roma-Orte o Ferrovia dei Due Mari.

Raimondo Chiricozzi - raimondo.chiricozzi@gmail.com






giovedì 25 gennaio 2024

Viterbo. Comunicato dalla Rotonda a Imbuto...

 


Messaggio per il dirigente dell'Ufficio Tecnico del Comune Massimo Gai, la sindaca Chiara Frontini, l'assessore alla Viabilità Emanuele Aronne e l'assessore ai Lavori Pubblici Stefano Floris. P.c. Comando Polizia Locale, e tutti coloro che ci seguono. 

Il  25 gennaio 2024 siamo arrivati al 158.mo giorno di presidio alla Rotonda Furbetta, che lo ricordiamo ancora una volta è iniziato il 12 giugno 2023. Abbiamo cambiato cartello. Siccome in molti mi domandavano perché era da rifare, nel nuovo cartello è scritto a chiare lettere: "Perché è a IMBUTO!". Le code sono meno caotiche del solito. 

Molti automobilisti che sanno i problemi aumentati con la dimostrazione degli agricoltori, hanno preferito allungare il tragitto ed evitare di passare dalla ROTONDA A IMBUTO (NUOVO NOME). Sempre tante le persone che approvano la mia protesta silenziosa. Ricordo ancora una volta allo spettabile sig. Aronne che attendo la sua convocazione in qualità di assessore pro tempore alla Viabilità. La sua segreteria dovrebbe avere un appunto preso a dicembre di richiamarmi (subito dopo le feste), ma ancora non mi ha chiamato nessuno.

Giovanni Faperdue



martedì 23 gennaio 2024

Divina Commedia "blasfema"...?

 


Erano partiti prima i giudei con la denuncia che la Divina Commedia contenesse nozioni antiebraiche, poi si sono aggregati anche gli islamici lamentando che il poeta criticò ferocemente il loro profeta Maometto...   e da allora  la cosa  è andata parecchio avanti e le “sparate” contro Dante Alighieri e la Divina Commedia, hanno fatto strada… conquistando le pagine del Web e scomodando fior di commentatori…
Non solo gli ebrei si sentono feriti nell’onore anche i fratelli minori musulmani hanno scoperto nella Divina Commedia una satira anti-Maometto più feroce di quella di Charlie Hebdo. Dante, il padre della Lingua Italiana, mette il profeta musulmano e Alì, suo cugino, genero e successore come Califfo, nientemeno che all’inferno, nel canto XXVIII dedicato ai seminatori di discordia. Maometto viene messo nella bolgia più “sozza” che si possa immaginare, piena di corpi mutilati e orrendamente sfigurati. Questo perché, secondo Dante, i seminatori di discordia nell’aldilà erano condannati a subire il contrappasso adeguato, soffrendo nel loro corpo le stesse mutilazioni di cui sono stati artefici in vita.
Ora c’è solo da spettarsi le reazioni del vaticano per i vari papi messi all’inferno e per le oscure idee panteiste e anticristiane espresse dal poeta.
Ma seguiamo un piccola cronistoria degli eventi:
Divina Commedia all’indice – Scriveva Gherush 92, tra l’altro: “…
l’insegnamento della Divina Commedia rappresenta una violazione dei
diritti umani e la evidenziazione della natura razzista e antisemita
del nostro paese di cui il cristianesimo costituisce l’anima. Le
persecuzioni antiebraiche sono la conseguenza dell’antisemitismo
cristiano che ha il suo fondamento nei Vangeli e nelle opere che ad
esso si ispirano, come la Divina Commedia. Deve essere messo in
evidenza il legame culturale e tecnico-operativo con i vari tentativi
di esclusione e di sterminio, fino alla Shoah. Certamente la Divina
Commedia ha ispirato i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, le leggi
razziali e la soluzione finale. Chiediamo, pertanto, al Ministro della
Pubblica Istruzione, ai Rabbini e ai Presidi delle scuole ebraiche,
islamiche ed altre di espungere la Divina Commedia dai programmi
scolastici ministeriali…” 
Ed  ancora:  “L’organizzazione (giudaica) Gherush92,
consulente dell’ONU, ha dichiarato “Dante antisemita e islamofobo. La
Divina Commedia va tolta dai programmi scolastici”. Ne ha dato notizia
nei giorni scorsi anche il “Corriere della sera”, riportando le
affermazioni di questa benemerita setta mondialista nell’articolo
seguente: http://www.corriere.it/cultura/12_marzo_12/divina-commedia-eliminare-gherush92_674465d8-6c4e-11e1-bd93-2c78bee53b56.shtml -. Non è il caso di ribattere alle ridicole accuse di soggetti che
vomitano parole sotto l’usbergo dell’ONU per infamare la figura e
l’opera del Sommo Poeta, sommo non soltanto per aver “inventato” la
lingua italiana, ma per aver dato all’umanità l’opera poetica più
“divina” che uomo possa concepire…” (
Roberto Sestito)
Alle accuse di “razzismo” mosse da islamici e giudei contro il padre
della lingua italiana rispose Maurizio Blondet con una recensione di
“insegnamenti” tratti dal “sacro libro” matrice delle tre religioni
semitiche: la bibbia. Un libro profondamente, spaventosamente omofobo,
razzista, anti-animalista, per giunta anti-femminista; un libro che si
rallegra di omicidi ed inganni, che prescrive furti e ordina stragi. E
nonostante ciò, viene letto addirittura nelle chiese, e viene ritenuto
ispirato da Dio.
«Io ti benedirò e moltiplicherò il tuo seme… la tua progenie
possiederà la porta dei tuoi nemici»
«Ed Egli darà i loro re nelle tue mani e tu estirperai i loro nomi…
finchè non li abbia distrutti».
«Oggi comincerò a spargere spavento di te fra i goym, sotto tutto il
cielo, tanto che esse si terrorizzeranno a sentire il tuo nome».
«Divora dunque tutti i popoli che il Signore tuo ti darà; l’occhio tuo
non li risparmi».
«Voi vi ciberete dei beni delle genti, e vi farete magnifici della
loro gloria» (Isaia 61,6). «Tu suggerai il latte delle genti, e
popperai le mammelle dei re». «… E i figli degli stranieri
edificheranno le tue mura».
«Chiedimi, ed io ti darò in eredità le genti e i confini della terra
per tua possessione. Tu le spezzerai con verga di ferro, li
frantumerai come vaso d’argilla» (Salmo 2, 8-9).
Fino allo spietato Salmo 137: «Figlia di Babilonia, votata alla
distruzione: beato chi prenderà i tuoi pargoli e li sbatterà contro la
roccia!».
Questo beatifico desiderio è stato oggi realizzato dalla devastazione
di «Babilonia», ossia l’Iraq, compiuto per conto della razza eletta da
un popolo che ha dato agli eletti le sue mammelle da mungere.
Tralascio i passi dove Dio ordina ai suoi eletti di massacrare 40 mila
amaleciti sconfitti, e promette la totale distruzione di cananei,
filistei, amorrei; tutti passi che significano eliminazione fisica o
culturale della diversità e dunque scomparsa di popoli e culture».
Insegnato a memoria nelle scuole rabbiniche, questo orribile testo ha
formato un intero popolo all’odio e al disprezzo dei «popoli e
culture» diversi. Lo testimonia la particolarissima pedagogia che si
trova nel Talmud.. Solo alcuni pochi esempi nel gran mare di questo
commento alla Bibbia:
«Che significa Har Sinà, cioè monte Sinai? Vuol dire il monte dal
quale si è irradiato Sina, cioè l’odio contro i popolo del mondo»
(Shabbath 80 , col.1).
«Dovunque gli ebrei arrivano, devono farsi sovrani dei loro signori»
(Sanhedrin 19, 89, 1).
«…Vi farò unici dominatori del mondo» (Chaniga, 3a, 3).
«Il migliore fra i non-ebrei, uccidilo» (Abodag Zarah, 26b, Tosefoth).
«Voi israeliti siete chiamati uomini, mentre le nazioni del mondo sono
da chiamarsi bestiame» (Baba Mezia, 114, col.2 ).
Mica è teoria, signori. Mica è simbolo. Mica è metafora e licenza
letteraria. Spesso i governanti attuali dello Stato d’Israele di oggi,
se ne escono fuori a dire che i palestinesi sono bestie, e i loro
rabbini di oggigiorno ancora insegnano che tutti i non-ebrei sono
animali: dunque macellabili, e macellati spesso effettivamente là dove
cadono nelle mani ebraiche.
È un insegnamento costante. Il filosofo Abravanel (1437-1508) ha scritto:
«Il profeta (Isaia) annuncia che il Signore lo ha unto per dire agli
israeliti che saranno ad essi soggetti tutti i popoli, e che le genti
straniere dovranno arare e lavorare sì che ai figli d’Israele non
tocchi alcun lavoro pesante, ma possano servire Dio solo pregando. A
che possano però aver tempo per servire Dio benedetto, dovete mangiare
i beni dei popoli» (Meshmia jeshue, 89, col.4).
E quante volte, signori, i popoli hanno visto i loro beni divorati e
mangiati da individui educati a questa scuola!
Rabbi Bar Nachmani: «Al tempo del Messia gli ebrei estirperanno tutti
i popoli della terra» (Bammidbar Rabba, fol. 172, col.4).
Jeshaia Hurtzitz, Scene lukhot habberit, anno 1686: «Il mondo è stato
creato per gli israeliti, essi sono la polpa, gli altri popoli non
sono che la scorza».
Adolphe Crémieux (1796-1880), fondatore degli Archives Israelites: «La
dottrina ebraica deve un giorno compenetrare di sè tutto il mondo
(…). Non è lontano il giorno in cui le ricchezze della terra
apparterranno esclusivamente agli ebrei (…) Le nazioni
scompariranno, le religioni tramonteranno».
E il rabbino Baruch Levi così scriveva a Carl Marx nel 1848: «Il
popolo ebraico, considerato nel suo insieme, sarà egli stesso il suo
proprio Messia. La sua signoria sul mondo sarà raggiunta mediante
l’unificazione delle altre razze umane, la eliminazione delle
frontiere e delle monarchie, che sono i bastioni del particolarismo, e
mediante l’istituzione di una repubblica mondiale, che accorderà
dappertutto i diritti civili agli ebrei. In questa nuova
organizzazione dell’umanità, i figli di Israele diventeranno
dappertutto, senza incontrar ostacolo, l’elemento direttivo (…). I
governi dei popoli compresi in questa repubblica mondiale, con l’aiuto
del proletariato vittorioso, cadranno tutti senza difficoltà in mani
ebraiche. La proprietà privata verrà soffocata dai dirigenti di razza
ebraica, che amministreranno dappertutto il patrimonio statale. Così
la promessa del Talmud sarà adempita, cioè la promessa che gli ebrei,
venuti i tempi messianici, possederanno la chiave dei beni di tutti i
popoli della Terra» (Revue de Paris, anno XXXV, numero 2, pagina 574).
Ed infine, come contraltare, e dulcis in fundo, ecco la replica laica antireligiosa di François Cavanna, cofondatore di Charlie Hebdo: “Voi, i cristiani, gli ebrei, i musulmani, i buddisti, gli scintoisti, gli avventisti, i panteisti, i testimoni di questo e di quello, i satanisti, i guru, i maghi, le streghe, i santoni, quelli che tagliano la pelle del pistolino ai bambini, quelli che cuciono la passerina alle bambine, quelli che pregano ginocchioni, quelli che pregano a quattro zampe, quelli che pregano su una gamba sola, quelli che non mangiano questo e quello, quelli che si segnano con la destra, quelli che si segnano con la sinistra, quelli che si votano al Diavolo, perché delusi da Dio, quelli che pregano per far piovere, quelli che pregano per vincere al lotto, quelli che pregano perché non sia Aids, quelli che si cibano del loro Dio fatto a rondelle, quelli che non pisciano mai controvento, quelli che fanno l’elemosina per guadagnarsi il cielo, quelli che lapidano il capro espiatorio, quelli che sgozzano le pecore, quelli che credono di sopravvivere nei loro figli, quelli che credono di sopravvivere nelle loro opere, quelli che non vogliono discendere dalla scimmia, quelli che benedicono gli eserciti, quelli che benedicono le battute di caccia, quelli che cominceranno a vivere dopo la morte… Tutti voi, che non potete vivere senza un Papà Natale e senza un Padre castigatore. Tutti voi, che non potete sopportare di non essere altro che vermi di terra con un cervello. Tutti voi, che vi siete fabbricati un dio “perfetto” e “buono” tanto stupido, tanto meschino, tanto sanguinario, tanto geloso, tanto avido di lodi quanto il più stupido, il più meschino, il più sanguinario, il più geloso, il più avido di lodi tra voi. Voi, oh, tutti voi NON ROMPETECI I COGLIONI! Fate i vostri salamelecchi nella vostra capanna, chiudete bene la porta e soprattutto non corrompete i nostri ragazzi.”
E con ciò il conto è pareggiato.
Notizie raccolte da Paolo D'Arpini



venerdì 19 gennaio 2024

Margherita Hack: "...c'è qualcuno là fuori?" - Fantarcheoecologia extra-bioregionale, da Pescara a Teotihuacan, con Ferdinando Renzetti

 


C'è qualcuno là fuori?: Alla ricerca della vita extraterrestre. Le indagini della scienza e gli inganni della fantarcheologia di [Domenici, Viviano, Hack, Margherita]

Da Pescara ...risalito sulla navicella,  la solita punto bordò del 1994, mi accingo a un nuovo viaggio interplanetario seguendo il libro di Margherita Hack che scrive in "c'è qualcuno là fuori?", oltre i confine del sistema solare, all’estremo della nostra galassia, nello spazio intergalattico? 

Considerando l’esperienza e i dati osservati, potremmo concludere che nell’universo siamo soli, eppure da parecchi millenni gli uomini popolano il cielo di figure bizzarre, omini verdi e dischi volanti che cambiano aspetto a seconda della cultura e del gusto dell’epoca. 

Per i sostenitori della fantarcheocologia extra-bioregionale, poi, l’inseguimento dei nostri fratelli spaziali è un ossessione che ha portato a vedere ”prove” del passaggio di alieni sulla terra tra i graffiti delle caverne o le figure scolpite su antichissimi monumenti: nelle loro congetture, tanto suggestive quanto strampalate, gli extraterrestri avrebbero eretto piramidi un po ovunque, dall’Egitto al Messico costruito le enormi statue dell’isola di pasqua e trasmesso ai nostri antenati i rudimenti della civiltà. 

Questa la voce rassicurante della scienza sentiamo ora che hanno da dire i fantarcheologi o fantastronomi o fantaecologisti del sincronario galattico delle 13 lune di PAN Italia - Rete d’arte Planetaria si apprende che: a Teotihuacan c'è un tempio di cui non si sa nulla: è il tempio detto della Mica o degli Specchi; non solo non è accessibile al pubblico, è completamente ignorato da tutte le mappe e planimetrie del sito. Le uniche tracce della sua esistenza si indovinano a fatica su vecchie foto aeree in bianco e nero e vecchi disegni del sito, quando le strutture di Teotihuacan erano ancora ricoperte dalla vegetazione. 

All’inizio del secolo scorso a Teotihuacan, sia nella piramide del sole che in una sala sotterranea del tempio degli specchi, distante un chilometro, gli archeologi hanno rinvenuto grandi quantità di mica, che funge da rivestimento per il pavimento e per il soffitto. 

Lo stesso tunnel sotterraneo, che congiunge il tempio della mica alla caverna che si trova sotto la piramide del sole (anche l’accesso a questa via sotterranea è interdetto) con diverse intercapedini secondarie, è interamente rivestito di mica. è stato stabilito con certezza che le lastre di mica utilizzate a Teotihuacan provengono dal Brasile, 5000 Km a sud. la mica lega metallica naturale, è ancor oggi un materiale prezioso e ricercato dall’industria per le sue proprietà di isolante elettrico e termico (alcune varietà resistono alla temperatura di 900°). 

La NASA, ad esempio, utilizza la mica sul rivestimento esterno degli shuttle per far deflettere il calore prodotto dall’attrito nel momento del rientro in atmosfera. con la nostra tecnologia odierna siamo in grado di produrre lastre di mica di 50 centimetri quadrati, mentre le piastrelle presenti a Teotihuacan misurano 2 metri quadrati. un archeologo tedesco, che poté accedere al tempio della mica, riferisce di una luce abbagliante all’interno del sito, provocato o riflessa da una miriade di specchi o da pareti talmente lucide da sembrare specchi. 

Ora lasciamo i misteri del pianeta e rinfranchiamoci con qualcosa di caldo e buono. 

I mokaia e altri popoli pre-olmechi conoscevano il cioccolato fin dal 1900 A.C. i grani di cacao theobroma fermentati, tostati e macinati, venivano poi consumati sotto forma di bevanda calda. Gli aztechi credevano che fosse un dono di quetzalcoat, dio della saggezza. i semi di cacao erano considerati molto preziosi e venivano impiegati come merce di scambio (insieme a conchiglie, piume coloraste di uccelli…) la bevanda “xocoatl” aveva poteri afrodisiaci e tonificanti, e veniva spesso usata durante rituali e cerimonie.

Ferdinando Renzetti  


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ferdinandorenzetti@libero.it

martedì 2 gennaio 2024

Centro Italia. La Ferrovia dei due mari (che ci spetta)...



Il Comitato per la riapertura della Civitavecchia CapranicaSutri Orte nell’intento di  favorire l’ampliamento dei consensi  e una maggiore spinta per la Ferrovia dei Due Mari (fino ad Ancona), convinti dell’importanza per il riequilibrio del territorio della Tuscia e del Centro Italia di questa ferrovia, propone la riedizione del  coordinamento fra i comitati, associazioni, istituzioni, sindacati, movimenti politici, cittadini. 

Molte adesioni sono già pervenute altre le solleciteremo, 
La Ferrovia CCFO è una grande opportunità, ancora non appieno riconosciuta, ed è la vera priorità da affrontare nella nostra Provincia, se si intende svolgere realmente la difesa dell’ambiente.

Tanto è stato il lavoro svolto dal comitato volto alla sensibilizzazione attraverso incontri, riunioni, convegni, documenti pubblici. Per la pubblicizzazione fatta di queste iniziative,  non smetteremo mai di ringraziare l’informazione stampata, on line le radio e televisioni private .

I rappresentanti delle istituzioni incontrati hanno anche preso decisioni importanti che sono apparse definitive e propedeutiche alla riapertura.

Nel 2023 il comitato ha incontrato rappresentanti del Governo, quali il consigliere del Ministro dei Trasporti on Bordoni;  in precedenza alle elezioni regionali e subito dopo consiglieri regionali, l’assessore regionale ai trasporti del Lazio, il Presidente della Regione Lazio;  ha chiesto infine, ancora l’impegno già assicurato dei rappresentanti viterbesi alla Regione Lazio ai dirigenti di Fondazione FS, che come noto s’interessano della apertura delle ferrovie sospese o dismesse di tutta Italia.

Da tutti c’è stata attenzione alle proposte del Comitato che sono state loro avanzate condensate  in documenti elaborati nell’ultimo convegno svolto in collaborazione con il comune di Ronciglione e il Collegio degli Ingegneri ferroviari CIFI.

Proposte che evidenziano l’importanza della Ferrovia per la difesa dell’ambiente e lo sviluppo del territorio.  La ferrovia CCFO infatti, può essere volano di sviluppo e creatrice dell’effetto rete nella mobilità dei cittadini e delle merci ed in particolare per il turismo.

Di questo il documento finale approvato al Convegno di Ronciglione parla, proponendo l’apertura immediata dei 7,5 km che congiungono la stazione di CapranicaSutri con Ronciglione, per poi passare al congiungimento della stazione di Capranica con le stazioni di BarbaranoRomano-Veiano, quindi il proseguimento della linea da Ronciglione a Fabrica di Roma e la realizzazione dell’anello ferroviario Circumcimina che toglierebbe dalla strada un’infinità di vetture inquinanti, rivitalizzando fra l’altro la ferrovia ex Roma Nord; infine l’apertura così come dal progetto Italferr finanziato dalla Unione Europea, Regione Lazio, Autorità portuale di Civitavecchia, Interporto Centro Italia di Orte dell’intera tratta elettrificata al servizio viaggiatori, turistico e merci. 

Trasporto merci necessario su ferro, se si vuole la salvaguardia dell’ambiente e della salute, da Civitaveccchia ad Orte, quindi allaccio alla grande linea Transeuropea TEN  T 1. Realizzazione del Corridoio del Mediterraneo Barcellona-Civitavecchia-Capranica-Orte-Terni-Ancona-Croazia.

Trasporto viaggiatori: ben 4 nodi ferroviari interessano la CCFO . Civitavecchia linea Fs litorantea; Capranica linea FS Roma Bracciano Capranica Viterbo; Fabrica di Roma linea ex Roma Nord , Roma piazzale Flaminio Civitacastellana Fabrica di Roma Viterbo PF; Orte linea direttissima Roma Firenze, Linea Alta Velocità, linea FS per Terni Ancona.

Trasporto turistico: unica linea nel Lazio riconosciuta e approvata dal Parlamento all’unanimità inserita nell’elenco della legge 128/2017.

Nel 2024 ricorrono i 130 anni della apertura della linea ferroviaria Roma CapranicaSutri Viterbo e della tratta CapranicaSutri Ronciglione.  Come comitato ci impegniamo alla organizzazione di molteplici iniziative  sperando nella riapertura al servizio turistico di questi pochi chilometri. 

Auguriamo infine a tutti un 2024 sereno in cui la mobilità del trasporto pubblico sia pienamente assicurata. 
Ringraziando ancora l’informazione per il supporto che ha dato alle iniziative del comitato per la riapertura della Civitavecchia CapranicaSutri Fabrica di Roma Orte o Ferrovia dei Due Mari.


Raimondo Chiricozzi