domenica 29 maggio 2022

Viterbo. Presidio Strada Acquabianca di Giovanni Faperdue

 


Sabato 28 maggio 2022 si è concluso il quarto giorno di presidio al semaforo di Strada Acquabianca. 

Care amiche e cari amici che ci seguite, ogni giorno che passa, la nostra iniziativa riscuote sempre più successo, e suscita anche invidia in alcuni poveracci, che non sanno cosa dire e cosa fare. 

Dopo l'autogol di un 'ex consigliere comunale, che non ha saputo cogliere il senso della importante protesta civica e della nostra vicinanza a tutta la popolazione del luogo, che deve subire ogni volta che esce di casa, la lunga attesa del semaforo, oggi in molti si sono complimentati con noi manifestando tutto il loro appoggio. 

La signora Valentina, che abita a Colle Verde, ci ha portato il caffè, la brioche e una bottiglietta di acqua, per ringraziarci della protesta decorosa e civile che stiamo portando avanti, per sollecitare la Provincia a dare inizio ai lavori di sistemazione di quel tratto di strada. 

Altri, tanti altri, ci sorridono e ci salutano con il pollice alzato. Altri due automobilisti ci hanno chiesto se c'era da firmare. Insomma il bilancio è molto positivo sotto tutti gli aspetti. Dal 30 maggio si ricomincia tutti giorni dalle 8,30 alle 10,30. Chi la dura la vince!

Giovanni Faperdue - giovannifaperdue@libero.it




giovedì 26 maggio 2022

MobilitArs 2022 - Diritto e Libertà alla mobilità...

Il pedone ha Diritto alla legittima difesa della sua Vita

 



 Domande e Risposte

 

A MobilitArs e Bikenomist

Al Sindaco di Reggio Emilia, Assessori ed Esperti.

Al Ministro Infrastrutture e Trasporti, Vice Ministro, Sottosegretari.

Al Prefetto di Reggio Emilia.

Alla Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla.

Al Comitato Scientifico.

Alle Relatrici e ai Relatori.

Altre Destinatarie e Destinatari.

 

Nel 2021, MobilitArs iniziò, con successo, la marcia per l’obiettivo della “Città senz’auto”;  cioè la sfida per la liberazione dei centri urbani dalla “mobilità delle auto private”, ponendo fine agli omicidi stradali, agli inquinamenti (aria e rumori), alla convivenza incivile.(1)

Quel primo evento si svolse completamente online a causa delle restrizioni sanitarie imposte per la nostra liberazione dal Covid.

Le parole espresse erano consone a quella situazione.


L’odierna situazione  maggio 2022, seconda edizione di MobilitArs  è totalmente differente: da tre mesi è in atto una cruenta guerra e siamo sommersi dalle parole sfida, liberazione, pace e guerra, ecc. che ci dividono e seminano vento.


La scrivente Associazione, fermo restando quell’obiettivo e quel programma per raggiungerlo, propone di adeguarne la rappresentazione iniziando giovedì 26 maggio, poco prima delle stabilite ore 11:30.

Obiettivo.  Da “Città senz’auto” a “Umanizzare la mobilità urbana”; dallo scontro-sfida alla collaborazione; operando tutti insieme si raggiungerà presto l’obiettivo.

 

Azioni. a) Immediate. b) Breve Periodo. c) Medio Periodo. d) Lungo Periodo.

 

a)        Azioni Immediate. Entro i noti tempi parlamentari stabiliti quando c’è la “volontà politica”.

1.      Semaforo pedonale” usato da 388 milioni di Cittadini europei (su 447 milioni). Mancano i 59 milioni di pedoni italiani (ai quali viene imposto il “semaforo veicolare” europeo chiamandolo “pedonale”);

2.      Attraversamento pedonale rialzato”(2) da installare in tempi rapidi dove viene registrato l’incidente.

3.      Attraversamento pedonale”: dimezzare l’attuale distanza (punto 2, Art. 190 CdS: da 100 a 50 metri);

4.      V Mobilità Piedibus”: “Strada Scolastica”(2) (NO transito monopattini e bici) / “Area Scolastica” (NO veicoli) (All. con link Carta UE diritti pedoni)

5.      Intermodalità. Infrastruttura efficace ed efficiente per la sicurezza stradale. (3)

6.         Rispetto delle Regole. Infrastruttura efficace ed efficiente per la sicurezza stradale. (3)

7.       Carta europea dei diritti del pedone. (4) E’ del 1988: la conosce qualcuno dei presenti?

 

Buona salute e buon lavoro.

 

Distinti saluti.

 

Vito Nicola De Russis

n.q. Presidente

 

(1)        http://www.assopedoni.it/home/depliant-e-volantini/depliant_copenhagen.pdf  

(2)        https://www.carteinregola.it/?s=marciapiede%20ortogonale&x=10&y=2&fbclid=IwAR23KWUqXcyl_MWfdNvvmPI6qWljJ2FM0kVrdRSMyEGrw_EhgL-DWuR9IQ8

(3)  file:///C:/Users/de%20russis/Downloads/multe%20a%20pagliuzza,%20ignorate%20travi%201999%202.jpg

(4)    https://associazionepedoni.com/wp-content/uploads/Carta-europea-dei-diritti-del-pedone.pdf 

 

Rispondiamo ad alcune domande poste da alcune Destinatarie, alcuni Destinatari della soprastante email. 

 

D: Perchè la email è arrivata alla vigilia dell'inizio evento?

ADP. Siamo membri di diversi raggruppamenti di associazioni. Uno di questi raggruppamenti è stata promotrice della Manifestazione nazionale del 21 maggio sulla drammatica incidentalità stradale italiana con Roma in testa. Abbiamo ritenuto opportuno non disturbare quell'evento. Il 23 abbiamo inviata la email. 

 

D: Sui tempi parlamentari si richiama la "volontà politica”: può fare qualche esempio? 

ADP. Nella preoccupante situazione finanziaria italiana del 1974, nel Parlamento, in qualche mese, nacque il finanziamento pubblico ai partiti. Quasi 20anni dopo, con un Referendum, venne abolito; dopo qualche mese dal Referendum, rinasceva il finanziamento ai partiti cambiando nome (Rimborso spese elettorali e uno speciale marchingegno operativo).

 

D: Non vedo il numero 30 km/h 

ADP.  Infatti, secondo noi, è estraneo sia alla “Città senz’auto”, sia a “Umanizzare la mobilità urbana”. La velocità massima di 30 km/h nei centri urbani è anche al disopra delle citate "Azioni" (Immediate / Breve Periodo / Medio Periodo / Lungo Periodo) perché è considerata  fondamentale e vitale alla SICUREZZA STRADALE  della VISION ZERO persone morte e ferite in incidenti stradali. I Cittadini europei berlinesi, il 14 nov. 2012 (24° anniversario della Carta europea dei diritti del pedone) depositarono alla Commissione Petizione CE la proposta dei 30 km/h massima nelle Città della Unione Europea. La necessaria raccolta firme popolare per 365 giorni consecutivi (scadenza 13 nov. 2013) è stata totalmente ignorata dai 59 milioni di Cittadini europei italiani. 

Rinnoviamo la Buona salute e un buon lavoro.

 

Distinti saluti.

 

Vito Nicola De Russis

n.q. Presidente 


ASSOCIAZIONE DIRITTI PEDONI DI ROMA E LAZIO – ADP 

 

UMANIZZARE LA MOBILITA' URBANA:

DALLA CITTA’ A MISURA DELL’AUTOMOBILE, 

ALLA CITTA’ A MISURA DELLA PERSONA UMANA

Via Monte Senario,127   00141 ROMA    3393484370

domenica 15 maggio 2022

Dante a Nonantola... grazie a Risorgimonte



Quel manipolo di ragazzi dell'Associazione Risorgimonte di Montecorone non finisce mai di stupirmi. Già da tempo avevo ricevuto un invito molto gradito ad essere presente ad una delle loro manifestazioni culturali, sabato 14 maggio, stavolta nientepopodimeno che all'abbazia di Nonantola, invito prontamente accettato, coinvolgendo anche l'amica Mara. Purtroppo Paolo, leggermente indisposto, invece, è rimasto a riposo, a casina.

Era la seconda tappa di un percorso denominato "Luoghi dell'Anima a Modena, per tre lecturae Dantis".Il tema portante era la Libertà, espressa in tanti scritti e discorsi anche famosi, tra questi ne erano stati scelti, dai componenti, diversi. Tra questi il principale è stato il Primo Canto del Purgatorio di Dante, magistralmente parafrasato prima e declamato poi da Claudio Stefano D'Inzeo, poi tra gli altri, "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari", di Niemoller, parte di  "Io ho un sogno" di Nelson Mandela, "La Libertà" di Trilussa, per l'occasione tradotto simpaticamente in dialetto modenese, "Sulla Libertà" di Don Tonino Bello, recitati da Antonella Giacomozzi e Vincenzo Cariani. Donatella Tocci ci ha invece deliziato con i canti di "Ave Verum" di Mozart e "Panis Angelicus", di Cesar Frank.
Il tutto molto intenso e suggestivo. Siamo usciti dall'Abbazia con gli occhi, le orecchie, ma soprattutto il cuore pieni di belle emozioni e la voglia di perseguire, come tanti prima di noi hanno fatto, ideali di bellezza e libertà.

Grazie Risorgimonte, siete nel nostro cuore e, magari, un dì, saremo ben lieti di ospitarvi a Treia.

Caterina Regazzi


sabato 7 maggio 2022

Sto scoprendo...



Sto scoprendo che per essere liberi e democratici occorre sfoderare le unghie e cominciare a scremare le amicizie.

Sto scoprendo che ci sono persone intorno a noi che hanno solo bisogno di essere cercate, apprezzate, e sono pronte a condividere la libertà di vivere in uno Stato sovrano, tra gente che la pensa diversamente, con persone che, pur non praticando i nostri antichi riti, si proclama credente e dimostra una fede più forte della nostra.

Sto scoprendo che inattese risposte, rivelano persone meravigliose che, pur rimanendo nell’ombra, ti sostengono sempre e ovunque.

Sto scoprendo che la carità e la solidarietà non sono quelle degli spot televisivi, ma sono quei gesti nascosti che non immaginavi, e che ti scaldano il cuore.

Sto scoprendo che i primi a giudicare sono coloro che non sanno accettarsi per quello che sono e pretendono di far scivolare verso il basso gli altri, per potersi sentire più in alto.

Sto scoprendo qual è la vera amicizia; è quella che non pone condizioni e che ti accetta per come sei, con le tue cadute di stile e con i vuoti di memoria.

Sto scoprendo cosa vuol dire, da cittadina comune, da donna, cercare di occuparsi della "cosa pubblica", di quei posti da sempre riservati.

Sto scoprendo che si può essere citati per quei cittadini che, con pretestuosi intenti, tentano la scalata al potere, che suscitano l’invidia di quelli che non hanno il fegato per farlo.

Sto scoprendo che c'è ancora chi osserva e critica, chi non guarda oltre e chi si permette di imporre le sue condizioni senza motivo, ma per partito preso.

Sto scoprendo che col giudizio non si procede nella crescita personale e con l’incapacità di osservare da ogni prospettiva, si perde il concetto di Unità, si vede il dito e non la luna e si perdono tante occasioni che la vita non ripropone più.

Sto scoprendo che c’è ancora chi sa aiutare senza chiedere nulla in cambio e che ti dimostra in ogni piccolo gesto il suo affetto.

Franca Oberti

mercoledì 4 maggio 2022

Stop armamenti per abolire le guerre...



            In merito alle guerre  quello che ancora continua a mancare è una lungimirante volontà politica di istituire un organismo internazionale capace di spegnere, se non altro in futuro, i focolai sul nascere. Ma come indurre il guerrafondaio a trattare? E non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sarebbe stato inutile cercare di convincere Cesare o Attila a non invadere i popoli che volevano conquistare; ma oggi la situazione è diversa e l’alleanza tra i popoli può essere un forte deterrente per qualunque folle  invasore. In virtù di tale coalizione oggi si poteva e si doveva trovare un accordo.


            Quando due si fronteggiano in modo bellicoso il più debole è destinato a soccombere e ad accettare le condizioni del vincitore a meno che il debole non viene sostenuto dagli altri popoli in modo che le forze in campo siano bilanciate e indurre l’invasore a trattare. Questa è la situazione della guerra attuale voluta principalmente o totalmente da Putin. Quello che emerge è la mancanza di valori umani, assenti nella sua natura. Il danno incalcolabile causato, le sofferenze e la morte di centinaia di miglia di vittime innocenti non sono percepite dalla sua coscienza, ammesso che ne abbia mai avuta una. Ed è la coscienza degli uomini a fare la storia.           


            Senza armi non è possibile alcuna guerra. Il male della guerra sta proprio nel danno che producono le armi usate; se le parti in contesa fossero disarmate dovrebbero necessariamente dialogare per  risolvere i loro conflitti.


            Costruire armi per essere sempre più forti è la più grande follia umana che ha portato e che potrebbe portare alla rovina l’intero genere umano. Non sono bastati i fiumi di sangue, le sofferenze delle guerre passate, i milioni di morti. L’uomo non impara nulla dalla storia e il motivo sta principalmente nel fatto che non serve a nulla parlare di pace se non si EDUCA l’umanità alla pace. Nella drammatica realtà dell’attuale non è possibile fermare una guerra se non cercando di indebolire l’invasore aiutando il popolo invaso? Ma questo non porta il perdurare della guerra e ad aumentare il numero dei morti? Bisognerebbe chiederlo alle vittime. Come ci comporteremmo se fossimo noi ad essere stati invasi? Ogni guerra è una miserevole sconfitta per l’intero genere umano. Vergogna, mille volte vergogna per la nostra incapacità di impedire una guerra.


            In futuro per impedire che il dramma delle guerre si ripeta occorre, a mio avviso, convincersi che è indispensabile l’abolizione di ogni arsenale bellico. e di qualunque arma, facendo in modo che:

-        1)  NESSUNA NAZIONE POSSA PRODURRE E DISPORRE DI ARMI DI ALCUN TIPO E CHE SI PROCEDA ALLA LORO SISTEMATICA ERRIIREVOCABILE E PLATEALE DISTRUZIONE.

-        2) CREARE  UNA FORZA INDIPENDENTE IN GRADO DI PROTEGGERE I PAESI CHE PROCEDONO NELLA PROGRESSIVA SMILITARIZZAZIONE E DISTRUZIONE DEI PROPRI ARSENALI BELLICI.

-        3) NELLA FORMAZIONE E NELLA DIDATTICA, DALLA  SCUOLA MATERNA ALL’UNIVERSITÀ, PERORARE PROGRAMMI DI EDUCAZIONE ALLA PACE, ALLA CONDIVISIONE, AL RISPETTO DELLE DIVERSITÀ POLITICHE, CULTURALI, RELIGIOSE, AL VALORE DELLA VITA.


Franco Libero Manco