domenica 29 marzo 2020

Pentàgora lancia un appello...


Care e cari, su questo momento drammatico, da ogni punto di vista, non serve che dica una parola di più.

Ed è un momento drammatico per tanti, anche per la nostra Pentàgora.
Da un mese le librerie sono chiuse, i distributori paralizzati, i dipendenti a casa, non è stato venduto più un solo libro, le macchine per stampare sono ferme.  Però le spese non si fermano e gli stipendi e i contributi devono essere garantiti (qualcosa sarà forse ammortizzato, molto altro no). 

Insomma, è semplice ed evidente, se continua così la condanna della nostra piccola casa editrice è pressoché certa

Voi, che la conoscete, sapete che Pentàgora ha alcune caratteristiche 

* paghiamo i dipendenti, i fornitori, i diritti agli autori al 10%, ma il lavoro editoriale lo curiamo con impegno volontario, e io stesso che ci dedico il mio tempo libero da 7 anni non ho mai ricavato (per scelta) un centesimo nemmeno per rimborsare le spese che sostengo;
* per pubblicare non abbiamo mai fatto pagare nulla agli autori né abbiamo mai chiesto agli autori di comprare una sola copia;
* non pubblichiamo libri "da cassetta", anche se ne abbiamo avuta l'occasione, ma solo quelli che ci piacciono davvero e crediamo siano buoni da diffondere;
* perché non ci piace l'usa e getta, non facciamo uscire i libri dal catalogo;
* non cerchiamo e non accettiamo contributi pubblici o privati e non pubblichiamo libri sostenuti da università, enti ecc. 
* per ragioni etiche e politiche, non distribuiamo e non facciamo distribuire ad Amazon (per quanto ne sappia, siamo soli a fare questo insieme a BabaLibri), anche se oggi sono pressoché i soli che vendono libri...

La nostra è un'esperienza editoriale più etica e artistica che commerciale, e sarebbe un peccato vederla spegnere e contarla - come tante piccole imprese commerciali, del resto - tra le vittime indirette della pandemia.

Allora abbiamo deciso di darci un colpo di reni per provare a risollevarci. E poiché l'unico modo per vendere oggi (e chi lo sa per quanto ancora) è la vendita per corrispondenza, allora abbiamo pensato di scommettere sull'e-commerce, la vendita tramite internet,
e di incentivare gli acquisti pagando noi le spese postali (busta raccomandata e tracciata) per l'acquisto di almeno due libri. 

Vorrei chiedervi di sostenere e diffondere questo appello. Come?
invitando (direttamente con email e indirettamente tramite i social) gli amici e i conoscenti a sostenerci, acquistando (almeno) due dei nostri libri dal nostro sito www.pentagora.it. Sono belli, alcuni bellissimi e unici nel loro genere! Non pagheranno le spese postale e vedranno recapitare a casa i libri in pochi giorni con busta raccomandata e tracciata.
E se tra i libri del nostro catalogo ce ne sono due che vi sono piaciuti particolarmente e che vorreste consigliare con convinzione, ditemelo per favore quali sono, così preparo un tagliando con le due copertine perché possiate diffonderlo e incoraggiare ancora meglio il loro acquisto.

In fondo si tratta di incoraggiare chi gli/le vogliamo bene a donarsi due libri (un bell'autodono!) e per noi si tratta di tentare di sopravvivere a questo momento, perché la nostra piccola avventura possa continuare.

Stiamoci vicini (anche se detto ora, sembrerebbe un paradosso!)

Grazie per l'attenzione 
e un abbraccio

Massimo Angelini

Borgate dal Vivo | Massimo Angelini

p.s.  Il catalogo è  qui: https://blog.pentagora.it
p.s. Chi avesse dubbi potrà telefonarmi quando vorrà (347.9534511).
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loc. minceto, 36 - 16019 ronco scrivia (ge) 
telefono: 347.9534511 (messaggistica: solo sms)

martedì 24 marzo 2020

Perugia Assisi, 11 ottobre 2020 - Prepariamoci a marciare!


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Ora sappiamo che siamo tutti fragili, vulnerabili e interdipendenti. E che dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri.

Ora sappiamo che dobbiamo pensare ai più deboli e vulnerabili, ai nostri anziani, a chi sta lottando contro le malattie, a chi sta perdendo i propri cari senza potergli essere vicino, a chi è solo, senza lavoro, senza protezione, a chi si trova in difficoltà economiche, a chi si sente smarrito.

Ora sappiamo che dobbiamo sostenere chi si sta prendendo cura dei malati, della nostra salute e della nostra sicurezza, chi deve continuare a lavorare mettendo a rischio la propria vita, chi deve prendere le decisioni più difficili.

Ora sappiamo che dobbiamo essere responsabili e solidali. O meglio, alcuni lo hanno compreso mentre altri faticano a capire che il nostro futuro dipende dalla nostra disponibilità a collaborare, a pensarci come una comunità, a prenderci cura anche degli altri e non solo di noi stessi.

Il coronavirus ha consentito a molti di riscoprire il valore di tanti valori che erano da tempo sotto attacco in tutto il mondo: solidarietà, rispetto, dignità, diritti umani, fratellanza,... Ma la storia ci insegna che la loro affermazione, in un tempo così incerto, è tutt’altro che scontata.

Con questo spirito, ti rinnoviamo l’invito a fissare nel tuo calendario la data della prossima Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità: 11 ottobre 2020.
Quella domenica ci ritroveremo in tanti a camminare insieme sulla strada che da Perugia porta ad Assisi. Ma questa volta con due forti motivi in più: (1) impedire che a pagare il conto di questa emergenza siano sempre i soliti, i più deboli e vulnerabili; (2) chiedere con forza le cose di cui abbiamo bisogno per costruire un po’ più di pace e di giustizia per tutti e tutte.

Dobbiamo crederci, essere perseveranti e coraggiosi.

Prima della Marcia, il 9 e 10 ottobre ci incontreremo a Perugia per riflettere su quello che sta accadendo e per progettare le cose che dobbiamo fare nei nostri prossimi 10 anni (vedi in allegato la scheda del Meeting “Time for Peace. Time to Care).

Dobbiamo essere in tanti per far sentire la nostra voce e rafforzare il nostro impegno. Invia subito la tua adesione. Fallo ora: adesioni@perlapace.it

Se ci stai, ci sentiamo e ci diamo una mano per affrontare questi giorni difficili, per cambiare le cose che non vanno, “per costruire un mondo non dico migliore... ma almeno un po’ meno schifoso”.

Ti aspettiamo l'11 ottobre 2020 alla marcia Perugia Assisi!


Flavio Lotti
Coordinatore della Marcia PerugiAssisi



Tavola della Pace via della viola 1 (06122) Perugia Tel. 335.6590356 - fax 075/5721234
adesioni@perlapace.it - www.perlapace.it - www.perugiassisi.org

domenica 22 marzo 2020

Proposta per un coabitare bioregionale



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Ciao ciao, mi chiamo Pietro, mi è venuto da pensare, anche sotto consiglio di amiche, di divulgare questo mio invito, diffondere la voce e farlo circolare in una cerchia di persone che hanno sensibilità e attitudini analoghe alle mie. Abito in mezzo al bosco e ai prati in un borghetto in provincia di Modena, Zocca, è un bel posto, nel borgo abita anche Monica, una mia cara amica e anche lei condivide in parte il mio progetto. Sto portando avanti un discorso di autosufficienza reale e concreta per quello che è possibile! E credo sia molto bello quello che vorrei esprimere e condividere con chi sente il bisogno di riappropriarsi delle proprie energie e dedicarle ad attività più interessanti del solito.

Sento il bisogno di aiuto, soprattutto nella comprensione di quello che voglio esprimere e nelle scelte che sto facendo. Ho uno spazio abitativo in più di fianco al mio, che vorrei fosse abitato, non è tanto grande ma c’è tutto quello che serve per stare bene e con un proprio spazio autonomo; mi piacerebbe una persona che abbia voglia di condividere con me il progetto Lamari, che intenda andare oltre la visione solita delle cose, sostenendoci con orto, miele, laboratorio e artigianato, iniziative che si possono organizzare in uno spazio che già esiste e adatto.

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Lo spazio è praticamente quasi pronto ed è molto carino, non voglio un affitto ma una partecipazione a portare avanti e condividere il progetto nella sua completezza che poi esprimerò meglio conoscendoci, progetto i cui dettagli possiamo approfondire quando ci conosceremo e per il quale sono aperto alle vostre proposte .

Infine, sperando di non essere frainteso, mi piacerebbe che ci fosse un presenza femminile in quanto le sento più “ricettive” a quello che vorrei esprimere e condividere, ma potrei accogliere anche una coppia con figli.

Gulp... se vi risuona e vi ritrovate in quel po’ che ho espresso contattatemi, grazie!

Vi lascio i miei contatti: casa 059989639 – cell. 3402148222


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giovedì 19 marzo 2020

Dialogo su scientocrazia e potere sanitario mondiale tra Enrico Manicardi e Caterina Regazzi


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Ciao a tutti e ciao a tutte, vi scrivo solo per comunicare, a chi ancora non lo sapesse, che sulla home page del mio sito  (1) ho  pubblicato alcuni post di commento della situazione politica in  essere, con il terrorismo sanitario spinto a vele spiegate. Consiglio,  a chi voglia leggere le mie opinioni in merito, di farlo seguendo  l'ordine cronologico dei singoli post (25 febbraio, 8 marzo, 8 marzo,  15 marzo) e non quello opposto che risulta dalla schermata.   Sempre sul mio sito, alla sezione "Interviste radio e tv", parte  "Audio", ho caricato anche due recentissime chiacchierate che ho fatto  l'11 marzo scorso su due radio locali, ovviamente sul tema del  coronavirus: Radio Blackout di Torino; Radio Onda d'Urto di Brescia.  Se potete, leggete, ascoltate e diffondete. Grazie. Un abbraccio,
Enrico  Manicardi



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Rispostina di Caterina Regazzi:

Caro Enrico mi perdonerai ma con tutto quello che viene pubblicato in  questo periodo si fa fatica a stare dietro a tutto. In più il mio  umore è un po' altalenante per cui cose che mi paiono corrette e  ragionevoli in un momento le trovo assurde un'ora dopo. In tutto  questo caos ho letto
https://www.enricomanicardi.it/la-sospensione-della-democrazia-non-ferma-la-condizione-di-cronica-intossicazione-metabolica-della-popolazione-incivilita/
e l'ho trovato interessante, sensato e, come è sempre il tuo modo di  scrivere e di parlare, completo. 

Qualche ora dopo mi sono imbattuta in un altro tuo articolo, questo:  https://www.enricomanicardi.it/i-virus-non-attaccano-nessuno/ E dopo un po' ho dovuto smettere di leggerlo  perché mi faceva un po' "incazzare". Cos'è questa cosa che i virus sono la nostra spazzatura?

Ma chi l'ha inventata 'sta bella favoletta? Ho capito che posso inserirti nel gruppo dei complottisti, di tutto ciò è responsabile  il sistema che ci vuole Schiavi. ... Non so quale sarebbe la soluzione  che tu proponi tranne di ritornare al primitivismo che però,  in due  e due quattro, si fa  fatica ad attuare. 

Nel frattempo lasciamo vecchi e meno vecchi morire nei loro letti?  Tu conosci qualcuno che si è ammalato col coronavirus? Beh io ho una collega che si è ammalata e sta da 10 giorni in ospedale, circa 58  anni di età e almeno che io sappia, nessun problema di salute. Certo  non è vegetariana né crudista. Un'altra collega che ha degli amici a Brescia le dicono che là sembra di essere in guerra, che non sanno  più dove mettere i morti! Allora: sarà un virus creato in  laboratorio che è scappato, l'origine sarà quella che vuoi ma adesso  secondo te cosa bisognerebbe fare? Io continuo ad andare a lavorare e faccio le mie passeggiate in solitaria e i luoghi affollati (a parte che non c'è ne sono) li evito. Tu cosa fai?  Cosa consigli di fare in  pratica AD OGGI?

Con immutata stima e affetto e speriamo di poter andare a Treia per la Festa dei Precursori del 25 e 26 aprile p.v.
Caterina
P.S. ovviamente questa mail esprime un parere personale, essendo io anche veterinaria. Paolo credo che sia di parere diverso dal mio.  

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Replica di Enrico Manicardi:

Ciao Caterina, capisco quando dici che il problema è che siamo tutti un po' "confusi".
E' vero: ascoltiamo le tante sciocchezze che ci invadono ogni giorno (da
media ai social media), e le sommiamo a quelle che ci hanno stampato in
testa sin dai tempi della scuola (e che troppo spesso consideriamo
intoccabili), col risultato di trovarci senza mai una nostra precisa
visione delle cose... Dici che sei veterinaria... Io - come ben sai -
sono avvocato, e ti assicuro che all'università, in tutti i lunghi anni
di formazione giuridica e professionale, mai nessuno mi ha insegnato o
fatto leggere libri di gente che dicesse che la Legge e lo Stato non
sono necessari. Eppure, ci sono testi di persone che fanno critiche
molto radicali al sistema istituzionale in cui viviamo; e tanti
anarchici tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento erano
proprio degli avvocati... La scuola non serve per aprirci la mente, ma
per chiudercela: per indottrinarci. Se non faremo lo sforzo di andare
oltre a tutte le sciocchezze culturali che abbiamo ingurgitato (o che ci
hanno instillato in decenni di condizionamento politico e
intellettuale), continueremo a trovarci in "confusione", in balìa del
Potere che, invece, non è mai in confusione, e sa benissimo come fare
per tenerci tutti nello stato di sudditi docili e ossequienti.
Hai fatto molto male a sospendere la lettura del mio articolo "i virus
non attaccano nessuno", perché se lo avessi letto tutto avresti trovato
in quell'articolo le risposte che mi chiedi ora via mail, imputandomi
tra l'altro di un complottismo di cui francamente non capisco la
ragione. 


Cosa c'entra il complottismo? I virus sono "veleni" (in latino
virus significa appunto veleno): sono cioè normali scarti metabolici
(polvere cellulare) che produciamo nelle fisiologiche funzioni vitali
(in primis durante il continuo rinnovamento cellulare), e che il nostro
corpo porta all'esterno attraverso le sue normali attività escretorie:
feci, urina, sudore, cerume, muco, muco secco, alito cattivo, squamatura
della cute, eccetera. Se noi, col nostro stile di vita e alimentare
innaturale, produciamo un eccesso di spazzatura cellulare e ostacoliamo
il lavoro di auto-pulizia interna del nostro organismo, questo stesso
organismo s'intasa creando occlusione, che porta infiammazione e che -
se le cause che l'hanno originata non vengono rimosse - conduce al
sorgere di quelle che vengono definite malattie acute (che poi diventano
croniche se si continua ancora a mettere la testa sotto la sabbia
proseguendo nell'attività d'intasamento invece di rimuovere le cause
d'occlusione).

Ciò di cui io parlo qui e nei miei libri sono teorie, ovviamente; ma
sono teorie anche quelle opposte e sostenute dalla Medicina ufficiale,
solo che a queste ultime siamo stati educati a credere come fossero
verità rivelate. Non lo sono per niente! E quello che non sappiamo, è
che, nell'Ottocento, quando si diffuse la TEORIA BATTERICA di Pasteur
(diventando appunto una verità conclamata della Medicina), uno stuolo di
medici/fisiologi/chimici/biologi si oppose a questa stupidaggine:
Dechamp, Barnard, Tilden, Jennings, Graham, Pettenkofer, e poi Powell, e
poi Shelton (solo per citare i più famosi), e tutto il movimento
dell'Igienismo Naturale, spiegò che il problema della malattia infettiva
non è nel batterio, ma nel terreno biochimico ove esso vive: se il
terreno biochimico umano è sano (perché noi mangiamo cibi adatti alla
nostra fisiologia e viviamo in condizioni naturali) i batteri fanno solo
il compito che sono chiamati a svolgere: e cioè tenere pulito il
sistema. Se invece il terreno biochimico è indebolito, debilitato,
snervato dall'assunzione di farmaci, da una vita sedentaria, stressata,
incazzata, preoccupata, terrorizzata e da un’alimentazione inadatta,
dalla mancanza di sole, movimento fisico, aria pura, sorrisi, amore,
complicità, Comunità, eccetera, ecco che tutto il sistema vitale perde
il suo equilibrio, s’intasa e compare quella che chiamiamo malattia.

Nonostante queste spiegazioni scientifiche, ed anzi proprio perché le
contestazioni alla teoria batterica erano supportate da profonde
conoscenze mediche e della fisiologia umana, il movimento dell'Igienismo
Naturale fu epurato culturalmente dalla Medicina dominante, anche
perché, tale movimento, con le sue teorie antipasteuriane,
responsabilizzava le persone spingendole all'autogestione della propria
salute, invece di renderle timorose di germi e batteri, e dunque
dipendenti dai rimedi farmacologici che si diceva li debellassero. Non
si tratta di complottismo, che invece corre oggi nel movimento
alternativo quando si parla di batteri fabbricati in vitro e fuggiti da
laboratori incontrollati... Questa è pura cinematografia, tra l'altro
persino consunta e di seconda visione, se è vero che, a Hollywood, è
stata oggetto di sceneggiature sin dagli anni Sessanta del Novecento.
Ti invito a leggere le tesine che Valdo Vaccaro (Igienista di oggi)
scrive sul suo blog (www.valdovaccaro.com), e che sono molto
interessanti soprattutto per chi, come te, ha una competenza medica
sull'argomento della salute.

Per quanto mi riguarda, invece, le analisi che faccio sono politiche. E
quello che penso, politicamente parlando, è che credere che le malattie
infettive derivino dalla cattiveria di microbi e batteri che ci
attaccherebbero volendo la morte di ogni persona, di ogni animale e di
ogni vegetale presente sulla faccia della Terra, non è altro che una
superstizione ottocentesca: un'idea semplicemente assurda e
biologicamente insensata (come può un essere vivente volere la morte di
qualcuno altro solo per ucciderlo? I virus attaccherebbero gli umani per
ammazzarli per poi morire anche loro stessi: un'assurdità biologica).
Le malattie non vengono trasmesse da nessuno, ma nascono dentro di noi:
dal nostro malsano stile di vita e alimentare, oltre che
dall'inquinamento di aria, acqua e Terra che assumiamo con la
respirazione o il nutrimento. Siamo noi i principali responsabili delle
malattie che abbiamo; noi e lo stile di vita innaturale che conduciamo
da animali domestici all'ingrasso, intossicati e inquinati. I CONTAGI
NON C'ENTRANO! Ed è proprio questo che viene dimostrato in questi giorni
di restrizione totalitaria. Nonostante cioè il fatto che da ben nove
giorni sia stata disposta e attuata la sospensione quasi totale di ogni
contatto umano tra le persone, non solo non è calato il numero dei
positivi al tampone COVID-19, MA C'E' UN PICCO IN CRESCITA di questi
positivi che la stessa Protezione Civile ha definito "inaspettato".

Perché? Perché le malattie non si trasmettono con il contatto umano, e
l'ideologia del contagio serve solo a renderci tutti terrorizzati.
Naturalmente, un individuo terrorizzato è molto meglio governabile.
E qui veniamo al cosa fare. Non si tratta di lasciar morire dei
vecchietti, ma di prendere atto che condurre stili di vita innaturali, e
mangiando tutti i giorni cibi che non sono alimenti umani (come i
cereali, i legumi, i latticini, la carne, il pesce, il caffè, l'alcol,
il cacao, il tabacco, lo zucchero raffinato, le merendine, le bibite
gassate, i prodotti cotti e pastorizzati, denaturati, conservati,
edulcorati, additivati chimicamente), significa provocarsi danni alla
salute; i quali, sommandosi ad altri malanni pure provocati da una vita
incivilita e che la Medicina stessa definisce "malattie del Progresso"
(diabete, ipertensione, cancro, eccetera) fanno giungere la morte prima
del previsto. Tanto più, poi, se, le persone in questione, abitano in
zone ad altissima concentrazione industriale e d'inquinamento
atmosferico (la Pianura Padana è il terzo luogo più inquinato d'Europa,
dopo Londra e Parigi; la Cina è un paese quotidianamente avvolto da una
cappa d'inquinamento atmosferico incredibile).

E' troppo comodo condurre vite innaturali, in luoghi stravolti dal punto
di vista ambientale e infestati da ciminiere, inceneritori,
nano-particelle, scie chimiche, tubi di scarico e poi, quando giungono
affezioni alle vie respiratorie, dare la colpa ai virus chiedendo alle
Istituzioni di questo mondo ammorbato di salvarci. Non ce la fanno le
Istituzioni a salvarci! Noi, invece, possiamo fare tantissimo, anche da
subito: cominciando a cambiare il nostro modo di pensare, di nutrirci,
di vivere. Il cibo, ad esempio, è un primo e facilissimo fattore
d'intervento. La deresponsabilizzazione, ossia la delega sempre a
qualcun altro delle nostre competenze, non ci porterà lontano, ma solo a
dipendere sempre più da questo mondo ammorbato e dai suoi servizi a
pagamento, il cui prezzo, prima o poi, si sconta carissimamente.
Spero che avremo presto l'occasione di parlare meglio di persona anche
di questi argomenti. Quanto all'incazzatura che tutti noi abbiamo in
questi giorni di detenzione domiciliare, lasciami dire, con una battuta
finale, che sarebbe molto meglio riversarla contro chi ha sospeso la
gran parte delle nostre libertà, piuttosto che contro gli articoli di
Manicardi... :-)
Un abbraccio. A presto. Enrico  

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mercoledì 18 marzo 2020

La Grande Opera di Sensei Ohsawa...

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"Per la macrobiotica, è pacifico che un virus o un batterio non “contamina per caso” nessuna persona.
Mi sembra altrettanto evidente che con il tempo e lo stato di salute della popolazione occidentale, molto yin, questo tipo di epidemia si moltiplicherà, soprattutto grazie al moderno cibo industriale!
La natura prima o poi ristabilisce un equilibrio. I batteri sono lì per purificare un organismo sovraccarico; per quanto riguarda i virus, la "pulizia" risulta essere più profonda, a volte fino alla distruzione di organismi compromessi!
Certo, ci sono ragioni nascoste per le direttive del governo, e questo è senza dubbio il segno di un forte Yang, che annuncia una prossima crisi economica ... Ora o mai più è tempo di mantenere il nostro equilibrio Yin-Yang, e praticare con gioia nel corpo e nella mente (ma senza rigidità)!"
Jaques Mittler, ispiratore della nascita di Tra Terra e Cielo e
autore di "La Grande Opera di Sensei Ohsawa
"

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"Penso anch'io che eventuali contagi non avvengano certo "per caso", pertanto migliorare il proprio stato di salute mantenendo il nostro equilibro Yin-Yang, senza rigidità, seguendo i consigli molto semplici e chiari di Ohsawa, è una "assicurazione sulla vita" migliore di qualunque altra, anche in periodi in cui nessuno o quasi sa che cosa fare e come fare. Rinunciare all'alimentazione industriale e ritornare all'essenziale non solo è economico, ma anche salutare e vitale, ora più che mai.
A tal proposito, sono felice e onorato di far sapere a tutti gli amici  che è  uscita la seconda edizione de "La Grande Opera di Sensei Ohsawa" (febbraio 2020), con una splendida post-fazione di circa 3000 parole del dott. Claudio Colombo, medico omeopata hahnemanniano di Pavia, una persona speciale e con una preparazione straordinaria in moltissimi campi. Non lo trovi su Amazon. Qui le istruzioni per riceverlo: www.LaGrandeOpera.it "
Luca Chiesi  (www.lucachiesi.com)

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martedì 17 marzo 2020

Appena finisce tutto quanto...


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Appena finisce tutto quanto,  vado un’intera giornata all’orto botanico, al parco, nel bosco. A ringraziare le piante. Che non l’ho mai fatto abbastanza.  E poi al museo del Rinascimento italiano, che secondo me è un museo noiosissimo ma non importa ci andrò lo stesso.
Appena finisce tutto quanto torno a baciare e ad abbracciare i miei bambini a scuola, che non l’ho mai fatto veramente con la consapevolezza di cosa fosse un bacio, della piccolezza di quell’attimo in cui le labbra schioccano le guance.
Appena finisce tutto quanto, torno a bere il caffè al Piano Martini, che non ho mai veramente chiuso gli occhi mentre lo sorseggiavo. Il sapore dell’arabica, mamma mia e la crema chantillí fatta in casa, diochebuona.
Appena finisce tutto quanto, compro un biglietto del treno, vado a Venezia, mi siedo su piazza San Marco e guardo il cielo, faccio un giro tra i bacari, bevo un’ombra di rosso, ringrazio l’uva e i viticoltori, tutte le vigne del mondo e poi ringrazio i panettieri, i musicisti, i tessitori, gli agricoltori, le mamme, la mia vicina di casa antipatica, la signora che lava le scale del mio condominio, il pakistano sotto casa che mi vende le birrette.
Appena finisce tutto quanto vado a porta palazzo a comprare le uova dalla vecchietta delle uova e finalmente le dirò “Lo sa signora, queste sono le uova più belle che io abbia mai visto”, ne comprerò sei e farò una torta.
Appena finisce tutto quanto tornerò nella mia libreria preferita, lungo la Dora. Comprerò il libro di Franco Arminio, Cedi la strada agli alberi, lo leggerò tutto d’un fiato e dedicherò una sua poesia a qualcuno che amo.
Appena finisce tutto quanto vado a mangiare cinese e prendo pure il saké.
Appena finisce tutto quanto vengo da te e ti abbraccio, e tutto il mondo a pezzettini, si ricomporrà di nuovo.

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sabato 14 marzo 2020

Verso la liberazione dal concetto di Dio (separato da noi)

 ...verso la liberazione dal senso di separazione


Quando si parla della legge di causa ed effetto, ovvero di karma e sue conseguenze,  alcune persone “religiose” ritengono che ci sia una ingiustizia di fondo, da parte della divinità,  che consente la formazione di un male  che poi deve essere scontato dalle anime, su questa terra o in un altro mondo, attraverso un “destino crudele”, personale e collettivo.

In verità succede che proprio per la strumentalizzazione di questa presunta crudeltà nascono tutte quelle forme di ideologia estremistica che  si prefiggono di comprovare la “realtà” del sogno. Queste ideologie possono essere religiose od atee, non ha importanza, possono essere rivolte a modificare la qualità del sogno oppure tout court ad ignorarne gli aspetti rivolgendo la propria attenzione al un ipotetico “aldilà”. Insomma in un modo o nell’altro si da per scontato che quello che viviamo o “vivremo” (in questo mondo o nell’altro) sia l’unica realtà possibile… ed è così che si perpetua il karma, il destino dell’uomo e di tutto ciò che lo circonda.
Il guaio del concetto di “Dio” è che noi lo riteniamo  un ente alieno, separato da noi, per questo, guardando con gli occhi della spiritualità laica, io non apprezzo molto le religioni teiste. Nel girare in tondo versò ciò che siamo, nel “percorso” del ritorno alla nostra pienezza, che non abbiamo mai perso ma solo dimenticato, ci sembra di toccare delle “tappe”.
Talvolta ci piace sostare nel concetto dell’etica ma il concetto di bene e di male è un contro-altare da saltare a piè pari. Yin e Yang sono aspetti relativi alla manifestazione, come il polo positivo e negativo dell’energia elettrica che fa muovere il mondo.
Lasciamo da parte ogni spiegazione morale che non farebbe altro che creare ulteriore confusione poiché sta all’interno dell’illusione, nello specchio duale della mente, lasciamo da parte ogni concettualizzazione, vediamo se resta qualcosa?
Qualcosa resta di sicuro, è la Coscienza che consente ogni visualizzazione e percezione, che è la “percezione” stessa.
In ognuno di noi è la sola presenza reale  che illumina il senso dell’io (e del tu). Senza detta coscienza non potrebbe esistere alcunché. Tu sei -io sono- quella coscienza e basta.
….La coscienza non è ciò che appare nella coscienza, non è -per intenderci- sensazione, pensiero, emozione, intuizione, visione ma è quella luce che rende possibile ogni percepire. Perciò anche questa spiegazione fatta di parole non può qualificare o indicare la coscienza. E perfino questo mio è un futile tentativo di definire l’indefinibile… ogni definizione è contenuto e mai può essere contenitore.

Inseguendo il concetto di Coscienza non possiamo seguire un tracciato solido, ma possiamo almeno stabilire ciò che “non” è coscienza, neghiamo ogni costrutto, assioma, assunzione, pretesa di  descrivere ed incarnare la coscienza. 

Ed è proprio in questi termini che si configura la mia opposizione nei confronti delle religioni e delle ideologie. Ma non vi è alcun obbligo a restare impantanati in un “credo” (il momento che ne hai capito le conseguenze). Solo colui che insiste nel voler credere è compartecipe del bene e del male di quel credo.
Eppure, non è il credere anch’esso un pensiero? E non dicevamo poco fa che la coscienza  non può mai essere “rappresentata” da un pensiero, da una immagine?
Quindi, perché restare avvinghiati a qualcosa che è mera illusione, un simbolo duale del “bene e male”? Ed inoltre, non è forse detto persino nella bibbia che l’uomo fu allontanato dal paradiso terrestre per aver voluto tastare il frutto del bene e del male? E non è detto, ancora, stavolta nel vangelo, ‘beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli?’ Ed in questo caso non è forse lo spirito della caparbietà e dell’illusione di considerarsi separati che impedisce l’accesso a quel regno?
La sola cosa da fare è abbandonare l’arroganza separativa e senza paura tornare alla nostra vera  casa (che non abbiamo mai lasciato)…
Paolo D’Arpini

mercoledì 11 marzo 2020

Materia ed epifenomeni congiunti


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L’avv. Marco Della Luna scrive in un suo  articolo:
 “Se poi è vero, come da documenti ufficiali circolanti nel web, che il virus è prodotto in laboratorio, che è brevettato e presenta caratteristiche di combinazione genetica realizzabili solo in modo artificiale, allora le cose stanno ancora peggio di quanto ho scritto sopra, allora è una prova generale per sottomettere la gente nel quadro dell’attuale lotta di classe tecnologica.” (http://marcodellaluna.info/sito/2020/03/10/una-mattina-mi-son-svegliato-e-ho-trovato-il-carro-armato/)

In un altro articolo de La Stampa  è scritto:
“Ad oggi ci sono oltre 1.700 banche genetiche in tutto il mondo e le colture del futuro potrebbero essere più resistenti alla siccità, alle alte temperature e al suolo più salato a causa dell’innalzamento del mare”.  (https://www.lastampa.it/esteri/2020/03/09/news/cambiamenti-climatici-oltre-un-milione-di-semi-al-sicuro-nella-banca-della-biodiversita-alle-svalbard-1.38571063)

Si tratterebbe quindi di vegetali geneticamente modificati – OGM.

E'  opinione di molti che  il programma pandemico sia prodromico a quello genetico.

Questa opinione trova abbastanza conferma negli eventi accaduti nel 2017 come in parte  qui elencati: http://accademiadellaliberta.blogspot.com/2018/07/vaccini-e-dna-accadde-nel-2017.html.

Il progetto della banca dei semi  è iniziato nel 2008, anno della crisi. In quell'anno l'allora ministro dell'economia Tremonti affermò in tv che dalla crisi si uscirà con l'introduzione delle biotecnologie che comprendono ovviamente anche gli ogm. Si sa che l'Europa non li accetta  ma forse con la paura indotta dalla pandemia  si potranno più facilmente proporre e, conseguentemente, anche il piano genoma.

"Dalla trasmissione televisiva “Anno Zero” del 6-3-2008: “ Da tutte le crisi si esce con una modifica della struttura produttiva….. dalla seconda guerra mondiale si uscì passando dal cavallo al jet; da questa crisi si uscirà con le energie rinnovabili e le biotecnologie. Lo scenario economico cambierà radicalmente…”

La  maggior parte dei genetisti  - ad esempio Boncinelli e Capecchi prima citati - considerano la coscienza un epifenomeno della materia. Viceversa altri  scienziati, e fra questi spicca Grigori Grabovoi, considerano la Coscienza creatrice della materia (dal vocabolario: epifenomenismo s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo)

Paola Botta Beltramo

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martedì 10 marzo 2020

E giunse il tempo del coronavirus - Discorso a cuore aperto e senza accuse


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10 marzo 2020 -  A circa 2 settimane e più dell'inizio della epidemia di Coronavirus, in Italia, mi è venuto in mente che sarebbe stato sensato tenere un diario di questo periodo. Ho avuto in tanti periodi della mia vita dei diari, ma poi, col passare degli anni, i fatti della vita non sono stati più così "eclatanti" come quando si è giovani e li si vive con maggiore indifferenza, per cui non si ritiene più opportuno continuare a descrivere giorni più o meno sempre uguali e solo in rari casi, accompagnati da emozioni forti. E' vero però che anche le semplici riflessioni che ogni giorno facciamo, possono essere degne di attenzione.

Potrei intitolare questo possibile diario di questo periodo "La vita ai tempi del coronavirus", parafrasando il titolo di un famoso romanzo di un premio nobel della letteratura.

Allora, per cominciare, c'è da dire che io, come già in altre situazioni, mi sento una privilegiata: ho un lavoro dipendente, non sono un medico né un'infermiera, quindi non sono sotto pressione, sono abbastanza giovane (ho meno di 65 anni), godo di una salute decente, ho delle conoscenze scientifiche (di patologia e di epidemiologia, anche se legate prevalentemente alle specie di animali domestici, ma i principi sono quelli), che mi fanno capire abbastanza dei meccanismi di diffusione di questa epidemia.

Posso quindi osservare gli eventi col dovuto distacco, cercando di mantenere un umore "alto" o perlomeno abbastanza ottimista, posso starmene a casa senza creare problemi a nessuno, approfittando per fare tutte quelle cose che, un po' per pigrizia, un po' per disattenzione, si dimentica di fare: meditare, fare un po' di ginnastica, fare qualche passeggiata più lunga del solito, leggere un po' di più, magari all'aperto con una bella seggiolina comoda, senza affaticare troppo la vista e la schiena come faccio di solito, leggendo sdraiata a letto, vedere un bel film, farsi da mangiare qualcosa di buono (si, ma che fatica cucinare per uno, è più il tempo che ci vuole per lavare le pentole che il tempo per mangiare!) . Poi, appunto, posso scrivere, scrivere un diario di queste giornate e i pensieri che mi passano per la mente.

In questi giorni sto leggendo tante (troppe) cose che circolano sui social e sulle chat su questo fatto straordinario. All'inizio molti erano i discorsi complottisti, ad alcuni dei quali ho anche replicato. Riporto una delle mie risposte, che risale a diversi giorni fa:
"...leggo che le polemiche continuano imperterrite. Mi sento di dire la mia, ... Credo che sia utile uno scambio di opinioni, basato su diverse conoscenze.
Per chi non mi conosce sono veterinaria, un po' di epidemiologia me ne intendo e anche so cosa significano termini come "morbilità", "mortalità", ecc.
Forse non è chiaro che gli ospedali sono attrezzati (ma forse qualche carenza c'è), per la morbilità (percentuale di individui che si ammalano in una data popolazione in un certo lasso di tempo, per esempio in una stagione) e la mortalità (percentuale di decessi sugli ammalati) medie date dall'influenza e le altre malattie "comuni" per noi e conosciute e attese.
Questo virus causa una morbilità ulteriore ed una mortalità ulteriore, e , a quanto pare entrambe non sono indifferenti. Soprattutto perché la popolazione non è affatto immune(e non perché non è vaccinata, ma perché è la prima volta che il virus arriva nella nostra popolazione). Certo, la mortalità si ha essenzialmente per pregresse malattie e deficit immunitari, ma molte persone con questi problemi non avrebbero contratto l'influenza o l'avrebbero contratta in forma più leggera perché ormai già immuni da questa, o per averla già superata o per essere vaccinati (ebbene si!)
Quindi in ogni caso ci sono PIU' malati che di solito, che hanno bisogno di cure mediche... Gli ospedali cominciano ad andare in sofferenza. C'è qualcosa di strano?
E' vero che se tutti avessero seguito un regime "sano" la popolazione sarebbe più robusta e non avrebbe problemi a superare la malattia, ma ormai, a questo punto, cosa dovremmo fare? Se questo episodio, che prima o poi scemerà, sarà stato di lezione per convincere della importanza di una vita sana per prevenire tanti problemi di salute, ben venga, ma allo stato attuale, non vedo altra soluzione che cercare di rallentare il più possibile la diffusione del virus, che comunque, ripeto, è solo rallentata...."

Ho l'impressione che questi discorsi "complottisti" si stiano diradando, sostituiti dagli appelli sempre più frequenti alla responsabilità. E secondo me non ce ne doveva essere bisogno.Non è questione di accettare supinamente le disposizioni del sistema, ma prendere semplicemente atto degli appelli del settore sanitario in affanno che non credo proprio sia "servo" del sistema che "ci vuole schiavi".

Sono però d'accordo sul fatto che la Sanità, negli ultimi anni sia stata sottoposta a dei tagli indiscriminati e scellerati per questioni economiche (per aumentare contemporaneamente le spese militari, inutili e dannose) per cui la chiusura degli ospedali, la riduzione del personale medico e paramedico e dei posti letto hanno fatto si che, per un limitato aumento dei malati, si si andati nel caos e nel panico.

E così pure la gestione della nostra salute non ha tenuto conto del fattore più importante per mantenersi sani e forti: la prevenzione, dove per prevenzione non intendo gli screening e le vaccinazioni, ma il perseguimento e la divulgazione di un corretto stile di vita, in modo da poter affrontare l'avanzare degli anni e l'insorgere di eventuali forme morbose come questa, con un organismo in salute.

Con ciò confido che la consapevolezza di questa situazione descritta, porti a considerare e di seguito attuare,  da parte dei nostri politici, i dovuti provvedimenti di aggiustamento nella sanità e che il maggior tempo a nostra disposizione ci porti a riflettere e a guardare con più attenzione alla nostra vita di tutti i giorni, alla cura del nostro corpo fisico (alimentazione, attività fisica), della nostra mente, del nostro spirito, nelle relazioni con la natura e gli altri esseri viventi.

Caterina Regazzi

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