martedì 24 settembre 2019

Suggerimenti a Greta Thunberg ed ai suoi sostenitori


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Treia, 24/9/19 -  In questi giorni, dopo l'intervento all'ONU di Greta Thunberg,  sui social e sui giornali on-line sta risaltando fuori in maniera ossessiva l'argomento "Greta e il movimento contro il riscaldamento climatico" con tanto di facce torve, lacrime, urla, colpevolizzazione dei capi di stato e non solo, dei genitori anche, che non hanno fatto e non stanno facendo abbastanza per lasciare ai propri figli un pianeta decente.


Tra i commenti più "intelligenti" che ho trovato sui social , questo mi sento di condividere, ad opera di una certa C.B. (una donna): "La neo Ministro dell'Agricoltura Bellanova dichiara la sua apertura alla ratifica del CETA e alle coltivazioni OGM. Lo dico a tutti i ragazzi e alle ragazze che venerdì andranno a manifestare per il clima: la notizia che ho riportato qui sopra (...) sta ad indicare una sola cosa, che ci stanno prendendo per i fondelli. Da una parte i poteri forti danno piena visibilità ad una ragazzina in nome dei cambiamenti climatici, dall'altra quegli stessi poteri fanno passare queste porcate. E chi è che apre nuovamente al CETA ed agli OGM? Una donna che ha tutte le carte in regola per far scattare quel meccanismo perverso che si chiama politically correct...  

Quindi, anziché esporre cartelli con scritte vaghe e poetiche, tipo "ci avete rotto i polmoni" o "noi in piazza per l'ambiente, voi a casa a far niente", scrivete più semplicemente NO CETA NO OGM. Provate a farlo tutti e poi vediamo quanti TG ne parleranno il giorno dopo."

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Chiaro che  CETA  ed OGM sono solo due dei tanti  punti e delle tante situazioni che contribuiscono e contribuiranno ulteriormente al peggioramento della situazione ambientale, almeno per due aspetti: questi accordi portano ad un aumento degli scambi commerciali con aumento dei movimenti e per questo del consumo di combustibili fossili necessari ai trasporti, o meglio a questo sistema di trasporti; inoltre anche perché questi accordi sottintendono l'accettazione di sistemi di produzione industriale/chimica che noi, o per maggior lungimiranza o per maggior protezionismo, più o meno coscientemente, abbiamo previsto: ad esempio il grano canadese, che sarebbe (o sarà?) uno dei prodotti che maggiormente guadagnerebbero dalla messa in funzione definitiva dell'accordo sul CETA, viene prodotto utilizzando il glifosato come disseccante in fase di pre-raccolta, cioè, non come viene usato da noi come diserbante prima della semina, ma per far seccare il grano prima della raccolta, cosa che da noi è vietata. Restano nel grano residui di questo prodotto, ormai riconosciuto anche dalla scienza come cancerogeno? E' eticamente corretto permettere l'importazione di un bene che all'estero ha facilitazioni alla produzione che i nostri produttori non hanno? I requisiti dei prodotti importati non dovrebbero almeno essere gli stessi, anche in termini di diritti dei lavoratori per non incorrere in una concorrenza sleale?

Ma i fattori che dovrebbero essere presi in esame e combattuti per evitare il riscaldamento climatico, ma più onestamente e correttamente secondo me, per ridurre l'inquinamento, sono molti. Dico "onestamente" in quanto che il riscaldamento climatico sia di origine antropica, non è certo.  Molti scienziati ritengono che sia una fase climatica "naturale", come nella storia geologica della Terra ce ne sono state tante, così come ci sono state tante fasi di glaciazione, mentre di sicuro di origine antropica, in certe regioni della Terra, è l'inquinamento atmosferico, delle acque, del suolo. 

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Ad esempio pochi giorni fa parlavo con un amico che mi diceva che nel ridente paesino di Appignano, vicino a Treia, c'è un numero elevato di tumori infantili, la cui probabile causa è proprio l'inquinamento dei terreni e delle acque, di origine datata. Tempo fa infatti si usavano nella fabbricazione dei mobili, che sono un settore produttivo molto sviluppato in questo paese, vernici ed altre sostanze per trattare il legno, sostanze tossiche, e queste sostante, in quantità finivano negli scarichi, nelle acque e nel terreno. Questo è solo un esempio, di quelli difficili da immaginare. 

Un altro esempio, di quelli  ormai conosciuti e discussi da tempo, è il settore dell'allevamento industriale: consumo di acqua potabile, inquinamento dell'aria (metano), dell'acqua (percolamento di liquami), del terreno (concimazione con un letame o liquami che non sono sani: gli animali sono portatori di virus e batteri, ed eliminatori con le deiezioni di farmaci, antibiotici in primis. 

Allora, se i nostri governanti veramente volessero fare del bene al Pianeta, invece di dare contributi a pioggia agli allevamenti, in base al numero di capi e alla rispondenza ad alcune leggi che poco hanno a che vedere con la tutela ambientale, non potrebbero valutare la sostenibilità ambientale degli allevamenti (pochi capi in tanta terra, nessun uso o moderato uso della chimica, ecc.)?

La soluzione secondo me, a tutti i problemi ambientali sarebbe valutare l'impatto ambientale di tutte le scelte, politiche o singole, ed assumersi, ognuno, la propria responsabilità: voglio viaggiare per il mondo in aereo due-tre volte l'anno? Mi assumo la responsabilità di contribuire all'inquinamento atmosferico! Lo stato vuole continuare a produrre energia elettrica da centrali a carbone o facendo andare notte e giorno gli inceneritori di cui ormai siamo strapieni? Lo Stato si assume la responsabilità di rendere l'aria irrespirabile e dannosa alla salute ed io, che uso la lavatrice non a pieno carico 2-3 volte la settimana, mi assumo la mia quota di responsabilità. 

Inutile continuare a dare la colpa ai governanti se ognuno di noi non cambia le proprie abitudini.

Caterina Regazzi

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Articoli di cronaca su Greta all'ONU, Google,  del 23 settembre 2019:   https://www.google.com/search?rls=aso&client=gmail&q=Greta%20all%27onu%20&authuser=0 


lunedì 23 settembre 2019

Equinozio d'autunno 2019 a Treia, con Sonia Baldoni e Lorenzo Merlo - Resoconto di Caterina Regazzi



...è trascorso appena un giorno da domenica 22 settembre 2019 in cui abbiamo festeggiato, con Sonia Baldoni e Lorenzo Merlo e diversi altri amici, l'equinozio d'autunno (ma non solo) e manca meno di un giorno a martedì 24 settembre 2019, giorno del mio 60esimo compleanno. 
Cosa rimane di una  giornata così bella e intensa che se non è stata vissuta non si può credere e nemmeno immaginare? Bella e intensa, ovviamente per me, spero piacevole almeno per chi vi ha partecipato. 

Si dice che la memoria sia legata alle emozioni, che sia proprio un fatto biochimico, di neurotrasmettitori, od ormoni, che vengono prodotti e rilasciati in circolo e che imprimono un'impronta più o meno indelebile sulla mente. Poi descriverò alcune delle emozioni, intanto le cose materiali: alcuni rametti o foglie di erbe raccolta durante la passeggiata erboristica con Maria Sonia Baldoni al mattino alla Roccaccia di San Lorenzo e che stanno e staranno per un po' sul tavolo in sala. Le uniche di cui mi ricordo il nome sono il carpino e il frassino. Delle altre forse lo imparerò  al prossimo evento con Sonia qui o altrove dove penso di seguirla, magari a Canossa con Allieta e Maria Assunta o a Sasso Marconi da Costanza, una delle  sue accompagnatrici in questa avventura, che ho trovato tanto somigliante alla mia amica di gioventù Antonella (devo trovare una sua foto per mandargliela). 


Poi mi restano alcuni regali e regalini: il libro di Lorenzo,dal titolo evocativo "Sul fondo del barile. Crisi sociale e recupero del sé", che è stato presentato nel pomeriggio dello stesso giorno all'associazione Adesso Yoga diretta da Barbara Rossetti, lasciandomi la curiosità di leggerlo, più che altro per "testare" le mie facoltà intellettive: il succo del discorso credo di averlo capito "a priori", leggendo solo alcune frasi e alcune citazioni, e/o di avercelo già "dentro" di mio, ma mi piacerebbe confrontarmi col suo modo di esprimerlo.  Ho ricevuto anche  una bellissima collana con un ciondolo a forma di albero, le cui foglie sono di diaspro rosso, un regalo di Aurora, e alcune pietre,  ematite e moqui marble o pietre dello sciamano, regalo di Simonetta.  Studierò con attenzione le loro proprietà,  indosserò questi monili nel modo ed al momento opportuno.   Durante i festeggiamenti altri hanno portato dolci per la sera e cibi vari da condividere durante il pranzo e la cena, ma di quelli non è rimasto quasi niente...

Un'altra cosa che mi è rimasta è un oggetto da me realizzato con l'aiuto e la guida di Sonia, non so se ha un nome, ma è il risultato della "Tessitura dell'Intento". Al mattino abbiamo cercato due bastoncini di una determinata lunghezza (di circa trenta centimetri), più e meno lisci e diritti, attorno ai quali, durante il pomeriggio, abbiamo tessuto l'intento: gomitoli di lana di 4 colori (almeno) a scelta, da attorcigliare attorno ai bastoncini incrociati. All'inizio sembrava difficile ma, capito il movimento, la realizzazione è risultata  facile e divertente, ma ogni tanto venivano  fuori delle "magagne": i nodi nei bastoncini, la loro eccessiva sottigliezza o il troppo spessore, che comunque ci hanno fatto riflettere. 

Il mio "intento", alla fine mi ha lasciato molto soddisfatta, specialmente per la "spiegazione", in base alla successione dei colori (bianco, giallo, azzurro e viola), che me ne ha fatto Sonia. Tra l'altro Sonia mi ha cambiato soprannome: da "Minnie" a "Melania" di Via col vento,  di cui nulla non ricordo...

E quali sono state  le emozioni provate durante la giornata? Quelle sono più difficilmente descrivibili: la fascinazione nell'ascoltare i discorsi di Paolo stavolta con  Lorenzo, 


discorsi  di cui  non mi stanco mai, la meraviglia nel godere del paesaggio e delle piante alla Roccaccia assieme alla leggera fatica del cammino, il piacere degli abbracci, dei baci e degli auguri ricevuti, il conforto della vicinanza dell'amato che pensava a tutto, sollevandomi da tante incombenze, la gioia nel vedere una tavola piena di amici la sera, come mai si era verificato (eravamo in 16!), i saluti e gli sguardi, gli abbracci sinceri e affettuosi di stamattina con i due amici in partenza (Lorenzo e il suo splendido figlio, Rocco, coetaneo della mia). 



Ecco, tutto questo rimarrà nella memoria come un gioiello prezioso che non si espone, ma si porta sul cuore.

Caterina Regazzi



Album fotografico dell'intera giornata di Giampaolo Damiani, che ringraziamo!
https://www.facebook.com/media/set/?set=ms.c.eJw9VtmRxTAI62jH3NB~%3BYzsR6H0y2ICE5ERSXqdou3hb~%3BAniN~%3BFa4jF2~_WIv2zgmcD5043n25VWE93vv58btKuU1NheLfPfTLj~%3B~_vnz73a8KKe~%3BH~_xOOvNblY~%3BPKfOnXT~%3BzmqQn068tXYz4z4XnZ84dnFPME65U7ztdjv8K8c3Er8Cnrp~_Xy05ePh3z6xW~%3BxOvkInNdo9kP9euyX4DebeAr7ybp9tCVi8t21eN9vHvRrYZy4X819hnz8iV2~%3BrEb8fnwAnxDfCOYJu3l6GrEP97f5t~%3Bl5M19sTj5eYj7On22Y5~%3BiZl47zzf4t2PfxMW~%3Bx~_OGZp9BTxVwshZj15Nn2P~%3B5zcL~_C~_7WHWIr5gp7ama~%3Bd~%3B~_VnUM~_D8z7sV4SxY58v~_~%3BoL9PXI52cY7DuIb7Zeky~%3BwZz8~%3BxfIfxBsGfEq9LB9FPqTBb8zWH33Qk~%3Brxt~%3B599O~%3BIQA~_cZ~%3BR9~%3Bnkjtz8V6EvPLxObT~_YtP7yvbr8fuHYx~_nvCMK~%3B~_8hLf~_RjmVTdmvS7UO3~_PQY~%3Blx98k8FgTTwT6df~%3BqbX~_5WA16iNv~%3B5Buct5vH4SejHicF~%3BpE8PgN6tqGeo3b~_H77GfDKcL4FXhPWx~%3B1ecP3r2PPltzOdz85kazs~%3Bx7Q79G~%3BF6op~%3BJ1TPHvv3e63FHfTPyqW~%3Brsf7ur3~%3B7~_7za7~_evCAc~%3BxOPzgD~_K~_nmrHyc~%3BsvwcX1ro~%3B~%3BO~%3BJfxCP40K9K6n3zGDPkXYH3q0ph5z9eXUjzruyzTn2XnJ77fJD~_~%3B5eXT9JOencYPen1x9i9WXEm~_jX3I~_n1z8tw~%3BNBl9OvL383fs5Jm~%3B5JD~_J~%3Balyf4J9WQb9B73Fva8z65~_fvtpQT8lfGe4~%3Bv~%3Bu1eI14a~%3BE84hn5vpfZeflR8Bsa7GfI3~%3BdqeqBvpX8~_g7mYU6~_D75~%3B5ff~_~_5xD3nf3wHlnwPeqGfoL9O6BvzePz~_6Eoz~_H849CnFPtpoT7f25FZPJfv9aP~_~_OrYfryP7002~%3Bd3gJ0ftH6Dwzcs~-.bps.a.161085845081530&type=3

giovedì 19 settembre 2019

"Sul Fondo del Barile. Crisi sociale e recupero del Sé" di Lorenzo Merlo - Recensione


Recensione del libro "Sul fondo del barile" di Lorenzo Merlo che viene presentato a Treia, il 22 settembre 2019, ore 17, presso il Centro Adesso Yoga di Via Bellamore 1. L'autore sarà presente all'incontro. Introduzione di Paolo D'Arpini, domande di Simonetta Borgiani e moderazione di Barbara Rossetti - Info. 0733/216293
Ingresso Libero
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La consapevolezza che l’attuale mondo “moderno” si trovi in una profondissima crisi va aumentando di anno in anno, pur con aspetti molto diversi. Anche le persone che ne acquistano coscienza hanno le origini culturali più varie. Alcuni autori parlano di una situazione in peggioramento inesorabile, altri pensano che la nostra civiltà, ormai diffusa in tutto il mondo, si trova vicina al “fondo del barile”: quindi è possibile una prossima risalita. In quest’ultima categoria possiamo mettere questo libro, come si può intuire anche dal titolo.
  La maggior parte delle critiche al mondo attuale parla quasi soltanto il linguaggio dell’economia, il “solito” linguaggio. In questo libro, come in alcuni altri, si estende la critica a tanti  campi, che in realtà stanno alla radice del profondo disagio della  società: filosofia, fisica, sociologia, psicoanalisi, crisi ecologica. Scienza e tecnologia, la nuova Fede della modernità, mostrano l’inadeguatezza delle loro pretese.
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  Nel testo di Lorenzo Merlo si incontrano numerosissime citazioni, tutte azzeccate e ben inserite, provenienti da Autori di formazione molto diversa, che comunque contribuiscono all’analisi della gravissima crisi attuale, dei valori, delle coscienze, ma soprattutto dell’intera Terra, non soltanto dell’umanità, che in fondo ne costituisce una componente, sia pure estremamente invadente. Sul lato umano, la malattia è spirituale, è la ricerca ossessiva del piacere e della crescita materiale, è la caduta del senso del limite causata dall’illusione di onnipotenza di un “ego” mostruoso, anche collettivo. Vi è anche la critica degli intellettuali cosiddetti di sinistra che ritengono possibile abbattere il capitalismo in nome del progresso e la stupida illusione di quelli cosiddetti di destra che ritengono possibile difendere i valori tradizionali ma anche la competizione economica globalizzata, che ne è il contrario. Ma destra e sinistra  sono  categorie del secolo scorso, buone per i libri di storia.
 La prima parte del testo è dedicato alla gravità della situazione attuale, successivamente viene  la consapevolezza, la terza parte parla della risalita. Se siamo sul fondo del barile, significa che possiamo soltanto risalire. 
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All’inizio della terza parte sta scritto:
  Ma nella contrazione generale che tutto ha coinvolto, c’è uno spazio che si espande e respira sotto le macerie della post-modernità. E’ una vena sottotraccia che non ha ancora il linguaggio idoneo per uscire e pubblicarsi, ma lo troverà. Si tratta delle voci di coloro che in tutto questo discorso, che alcuni non esitano a chiamare catastrofico, riconoscono la presenza satanica di un comune genitore, il materialismo tout court. Con i suoi figli, il positivismo, il capitalismo, lo scientismo, l’imperialismo; con i suoi nipoti, l’opulenza, il culto della personalità e quello del denaro; con i suoi dogmi, per il progresso ad infinitum, per la tecnologia, per il tempo lineare, per l’apparire, forma una famiglia piuttosto invadente e pesante, che oscura e mortifica l’intelligenza del cuore, la bellezza, il senso del bene comune, l’equilibrio individuale e sociale.
  Anche dopo un collasso si può vedere il lato positivo perché tutto è da ricostruire, in modo nuovo. Il materialismo è giunto al suo limite. Cresce la consapevolezza spirituale, Ecologia Profonda e Bioregionalismo rappresentano lo spirito nuovo, le iniziative “spiritualiste” sono in aumento e possono far rivivere l’essenziale, la sobrietà, la convivialità, magari in piccole comunità del tutto nuove.
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  Per la prima volta nella storia l’uomo ha i mezzi tecnici per distruggere la Vita, di cui comunque fa parte. Oggi viviamo la tragedia dell’eccesso di popolazione. All’inizio del secolo scorso il Pianeta era abitato da un miliardo e mezzo di persone, e da un numero ancora abbastanza equilibrato di esseri senzienti. Ora siamo 7.6 miliardi e la biovarietà è in rapido declino. Si estinguono 50 specie al giorno, più o meno. Questo è veramente il punto grave da cui è difficile uscire, ma possiamo sperare in meraviglioso imprevisto.
  L’Autore non critica la scienza, ma lo scientismo, cioè l’atteggiamento monopolistico e dogmatico della scienza ufficiale meccanicista, che viene creduta l’unica solo perché è quella che viene divulgata. Fra le citazioni figurano spesso scienziati come Werner Heisenberg e Fritjof Capra, che sono portatori di una fisica del tutto nuova, cioè una scienza in cui compaiono anche i fenomeni mentali, anzi, ne sono una parte inscindibile. Fra le citazioni c’è anche Gregory Bateson, il filosofo-antropologo inglese che tanto ha contribuito al nuovo paradigma, a una visione sistemica-olistica, a un completo rovesciamento del modo di vedere le cose proprio della modernità. Si tratta di una scienza che confina con la filosofia, senza un confine preciso, non della scienza che confina con la tecnologia, quella che pensa solo alle applicazioni e destinata a diventare schiava dell’industria.
  Il libro "Sul fondo del barile" di Lorenzo Merlo è una validissima sintesi. Da leggere.
       Guido Dalla Casa       
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Marinella Correggia: "Cucinare in pace. Idee e ricette ecologiche e nonviolente..."


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Care amiche e cari amici, ho rilevato da Altreconomia - anche x evitare il macero -, a prezzo stracciato 300 copie del mio libro Cucinare in pace. Idee e ricette ecologiche e nonviolente (pag. 126). Delinea i modelli alimentari del futuro che dovranno e potranno essere, dovunque nel mondo "ecovege" qui accessibili a tutti, sani, e il più possibile senza uso di macchinari nella fase della cucina, eppure veloci da preparare.

il libro è del 2013 ma visto che del tema mi occupo dal 1980 (nella vita quotidiana e altri libri tipo Addio alle carni del 2003, e Cucina vegetariana dal Sud del mondo del 1996, alrticoli vari e anche progetti come Soluzioni vegetali contro la fame), nel testo Cucinare in pace ci sono già, con dettagli, tutti i nessi che adesso sono venuti alla luce (responsabilità climatiche, fame ed eccessi, occupazione di suolo agricolo, questione animale, biodiversità, acqua, lavori sfruttati nella zootecnia e non solo, salute), inoltre nella seconda parte ci sono veg ricette semplicissime (7 per ogni capitolo tematico), applicabili anche dai più poveri e da chi non ha frigo né elettrodomestici.

Avete idea di dove potrei presentare e/o vendere a prezzo stracciato il libro Cucinare in pace (metà sull'alimentazione in relazione ai problemi mondiali, metà pratico- ricette facilissime e attrezzature)   più segnalibro fatto a mano con la xilografia più eventualmente minicorso di ecosalse crude facilissime? Il tutto a 3 euro senza segnalibro, o 4 con segnalibro.

Marinella Correggia - mari.liberazioni@yahoo.it

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Indice
La tavola di Pitagora

Macello globale
Un modello rosso sangue
Fame, malnutrizione e malattie del XXI secolo
L'eterna Treblinka degli allevamenti
L'urlo dei cadaveri d'argento
La concorrenza fra 5 ovvero l'impossibile quadratura del cerchio
Fame e guerra
Clima, la spada di Damocle
Più caldo, più fame. E più sete ovviamente.
Scarsità idrica e altri disastri socioambientali.
Contadini e braccianti: più fatichi meno mangi!

Del non mangiar carni: che cosa mangeremo domani? La tavola mondiale
Prima la salute
Dieta lieve e a bassa impronta ecologica, idrica ed etica
Cibo rispettoso dei viventi
Agroecologia che salva il clima
Minimo comun denominatore, come la pace
Uscire dallo sfruttamento

Le materie prime del buon mangiare
Istruzioni: la scelta delle materie prime
Istruzioni sul modo di trasformare in cibo le materie prime e gli alimenti di base
Dove compro - se compro: mercati dei produttori, negozi leggeri
Per mangiatori non sedentari: in un modo o un altro, l'importante è coltivare
Viaggio nella dispensa della sobrietà creativa: quello che non ho...
La nostra dispensa pitagorica
Mangiare in salute

In cucina e a tavola
La cucina senza sprechi
Il buon destino di crusca, bucce, torsoli, gambi, nòccioli, foglie, semi
Festina lente. la variabile tempo. 
Cucinare e conservare a energia (quasi) zero
Frigorifero o anche no
Stupefacenti mano-domestici a manovella ed elastico!
Come e dove cuocio, se cuocio?
Ecogalateo e stoviglie
Strumenti edificanti: borraccia, gavetta e sporta coram populo
Azioni pubbliche: ecomense, ecosagre ed ecofeste
Fare il compost.

Oltre 100 ricette davvero eco, veg, facili ed economiche
7 ricette degli altri
7 inaspettate crudizie
7 salse istantanee
7 cibi di base
7 insalate arcobaleno
7 conserve per la rivoluzione e per guadagnare tempo
7 minestre e zuppe
7 piatti di cereali asciutti
7 piatti di ortaggi cotti
7 piatti di proteine dalle piante
7 (volte 7) torte salate, calzoni, polpette, crocchette e frittate
7 ricette con gli "scarti"
7 ricette delicate
7 dolci con zuccheri interni
7 dolci ma sani
7 tisane crude e cotte all'acqua di rubinetto
 

domenica 15 settembre 2019

Giuseppe Di Bella e “La scelta antitumore”


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Egr. dr. Giuseppe Di Bella,  sto leggendo il Suo libro “La scelta antitumore” e, tra l’altro,  concordo con quanto è scritto a pag. 341, ovvero che il Metodo Di Bella “considera e cura il portatore del tumore, non il tumore come entità estrapolata da un’inscindibile unità biologica e spirituale”.
Sono anche pertanto d’accordo con quanto scrive in appendice don Paolo Spoladore circa l’importanza del pensiero perché  è del tutto simile alle  affermazioni dell’antropologo-teosofo prof.  Bernardino del Boca:  
Verso la fine  del ventesimo secolo la biologia dimostrerà l’importanza  del  pensiero e raggiungerà quel punto critico di immediata accelerazione che la fisica ha raggiunto una generazione fa e che ha dato inizio  all’era  atomica.  Sarà questa rivoluzione biologica quella che darà il colpo di grazia alla mentalità del passato e che porterà la scienza a riconoscere l’aspetto divino dell’uomo e  della  natura.  Alla fine del Ventesimo  secolo la biologia presenterà l’uomo come da secoli lo presenta la Teosofia
(BdB“ La Dimensione  Umana”  – ed. 1971 pag.  121; ed. 1986 -  pag. 91; ed. 2006 pag. 114  
http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/genetica-epigenetica/

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Ricordo che Lei era al convegno  di Milano del 2006  “La Scienza incontra lo Spirito”, organizzato dalla mia amica Barbara Boniardi, e che quel convegno  iniziò con la relazione dello psicologo Giorgio  Mambretti sulle scoperte del dr. Hamer. Era presente anche don Paolo Spoladore che all’inizio del suo intervento disse: “ Ero stanco di dire ad una persona “guarda è il destino, è la croce del Signore. Anche perché il primo comando dato da Gesù ai suoi apostoli e ai suoi preti, prima ancora di annunciare il Vangelo, è guarire i malati:”   Il prof. Vittorio Marchi, nella prefazione del libretto che ha lo stesso titolo del convegno,  scrisse che le scoperte del dr. Hamer  possono aiutare la guarigione perchè la loro comprensione può portare ad un cambiamento di coscienza.
Non sono medico né  terapeuta ma ho seguito per oltre vent’anni Bernardino del Boca il quale era anche  d’accordo con i teosofi di fine ottocento che avevano già compreso che non tutti i microbi sono nostri  nemici, come  invece  ritiene ancora attualmente  la medicina convenzionale. http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/vaccinazioni/
Ho  frequentato alcuni corsi relativi alle scoperte del dr. Hamer, alcuni tenuti direttamente da lui, e posso testimoniare che non è affatto vero che riteneva inutili  alcune terapie, anzi, e consigliava  anche in alcuni casi le  operazioni chirurgiche.  Nel 2004 settecento persone biellesi hanno richiesto al Ministero della Salute la verifica scientifica delle sue scoperte perché consapevoli che shock emozionali intensi e duraturi possono creare problemi oncologici o oncoequivalenti.
 Nel  corso della giornata nazionale di ricerca sul cancro tenutasi presso il Quirinale  il  6/11/2014, il prof. Umberto Veronesi  ha evidenziato l’importanza dell’ascolto del vissuto narrato dai pazienti. E il 23 aprile 2010 lo stesso prof. Veronesi rispondendo ad una domanda di un utente dello Sportello Cancro del Corriere della Sera che gli domandava se poteva essere utile una chemio preventiva rispondeva che non era utile perché la chemio doveva essere via via sempre più ridotta fino ad essere eliminata. Ma  queste notizie non sono state molto evidenziate dai media .
I giornali  biellesi del 2010 riportavano la notizia che a Biella vi sono  quattromila persone in cura psichiatrica. E’ evidente che la crisi economico/finanziaria ha generato un aumento di patologie. Afferma il prof. Mauro Scardovelli, psicoterapeuta, giurista e  presidente dell’Università Aleph, a 12,40 di questo suo intervento https://www.youtube.com/watch?v=3HFeMsKawiI : “Negli ultimi anni mi sono reso conto che la sofferenza delle persone con cui lavoro era cambiata,  non era più una sofferenza derivante dalle problematiche emotive familiari, certo c’è sempre, ma quella stessa sofferenza veniva ampliata cento volte dal campo esterno di paura dove noi viviamo”
Il prof. Scardovelli ritiene   che la cultura non può procedere in compartimenti stagni e auspica, come da tempo  il prof. del Boca, la cooperazione fra tutti i ricercatori di scienza-coscienza.
Grazie di tutto.  Con stima.  Cordiali saluti.   
Paola  Botta  Beltramo
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venerdì 13 settembre 2019

Igienismo e "praticantato polivalente"


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Ciao a tutti, sono ancora disponibili  posti per il "praticantato polivalente".  Per partecipare è necessario essere iscritti al wwoof e ci si iscrive entrando nel sito di wwoof italia che è una associazione di volontariato legata al biologico ed è legalmente riconosciuta. I wwofers sono  i viaggiatori che vengono accolti dai wwoof host (che siamo noi che ospitiamo) riconosciuti come centri educativi. I wwofer lavorano con noi, collaborando attivamente nelle vaie mansioni, ricevono insegnamenti, vitto e alloggio. L'iscrizione mette tutti in regola con la legge e accende anche una assicurazione per gli infortuni. 

Alle persone interessate che mi contatteranno come aspiranti al praticantato polivalente, invierò in seguito  il documento informativo che invio ai wwoofer.  L'annuncio è sempre valido. Non ci sono periodi minimi ne massimi, anche se è chiaro che se si sta poco si impara poco.

 Offro a una, max due persone per volta, formazione polivalente con formazione teorico-pratica di: Igienismo Naturale, assistenza ai soggiorni igienisti e digiunoterapia, ortofrutticoltura naturale,  bioedilizia, formazione in generale a rudimenti di vita di campagna e tendenza all'autosufficienza a basso impatto ambientale,  alla autoproduzione di legna per riscaldamento ecc.. con vitto e alloggio, in cambio di: collaborazione nelle stesse attività.

L'annuncio è rivolto a persone che sono fortemente motivate ad apprendere tali pratiche per vivere e sostenersi con le attività sopramenzionate e che una volta impratichiti desiderano aggregarsi a progetti già avviati oppure fondare una propria autonoma attività.

Per info  Daniele Bricchi 
Tel. 0523/913142 
Verogna - Bettola (Piacenza)

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giovedì 12 settembre 2019

"Il giusto valore" - La preziosità va riconosciuta


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Un giorno, non importa quando, non importa dove, un discepolo andò dal suo Maestro con un problema: “Mi sento una nullità, non ho la forza di reagire. Dicono che sono un buono a nulla, che non faccio niente bene, che sono un idiota. Come posso migliorare? Che posso fare perché mi stimino di più?”

Il Maestro senza guardarlo rispose: “Mi spiace, ma ora non posso aiutarti. Devo prima risolvere un problema mio. Poi, forse.”

E facendo una pausa aggiunse: “Se mi aiuti, posso risolvere il mio problema più rapidamente e poi forse posso aiutarti a risolvere il tuo...”

“Certo, Maestro!”.. Rispose il discepolo, ma ancora una volta si sentì mortificato. Il Maestro si tolse un anello dal mignolo e lo diede al discepolo: “Monta a cavallo e va al mercato. Devi vendere questo anello perché devo pagare un debito. Occorre ricavarne il più possibile. Ma non accettare meno di una moneta d’oro. Va e torna con la moneta al più presto!”

Il discepolo prese l’anello e partì.

Appena giunto al mercato cominciò ad offrire l’anello ai mercanti. Essi guardavano con qualche interesse, finché il giovane non diceva quanto chiedeva per l’anello. Quando il giovane menzionava una moneta d’oro, alcuni ridevano, altri se ne andavano senza nemmeno guardarlo, e solo un vecchietto fu abbastanza gentile da spiegare che una moneta d’oro era troppo per quell’anello. Tentando di venire incontro al giovane, arrivarono ad offrirgli una moneta d’argento e una coppa di rame, ma il giovane seguiva le istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutava ogni offerta.

Dopo aver offerto il gioiello a tutti quelli che passavano per il mercato, abbattuto dal fallimento salì a cavallo e tornò. Rimpiangeva di non avere una moneta d’oro per poter comprare egli stesso l’anello, liberando così dalle preoccupazioni il suo Maestro per poter così ricevere i suoi consigli.

Entrò in casa e disse: “Maestro, mi spiace tanto, ma è impossibile ottenere quello che mi hai chiesto. Forse potrei ottenere due o tre monete d’argento, ma non si dovrebbe ingannare nessuno sul valore dell’anello.”

“E’ importante quello che dici”.. Rispose sorridendo. “Dobbiamo prima saper il valore esatto dell’anello. Torna a cavallo e vai dal gioielliere. Chiedigli a quanto si può vendere l’anello. Ma non importa quanto lo valuterà, non venderlo. Riportalo qui.”

Il giovane andò dal gioielliere e gli chiese di valutare l’anello.

Il gioielliere esaminò l’anello con una lente, lo pesò e disse: “Dì al tuo Maestro che se vuole venderlo subito non posso dargli più di 58 monete d’oro.”

“58 MONETE D’ORO!?”.. Esclamò il giovane.

“Sì, rispose il gioielliere, in un altro momento potrei arrivare ad offrire anche settanta monete, ma se ha urgenza di vendere...”

Il giovane corse emozionato a casa del Maestro per raccontare quel che era successo.
“Siediti”.. disse il Saggio. E dopo aver ascoltato tutto il racconto, parlò con calma:
“Tu sei come questo anello, un gioiello prezioso e unico. Può essere valutato solo da un esperto. Pensavi forse che persone qualsiasi potrebbero scoprire il suo vero valore?”

Così dicendo, si rimise l’anello al dito.

Tutti noi siamo come quel gioiello. Preziosi e unici, andiamo per tutti i mercati della vita pretendendo che persone inesperte ci valutino. Solo Uno Specialista, Dio, il Grande Gioielliere, conosce il tuo vero valore. Perciò, non accettare mai che la vita smentisca questo.

Gli altri danno la loro valutazione su quella che è la nostra vita, i nostri comportamenti, le nostre scelte, le nostre azioni… il nostro modo d’essere… E noi viviamo la vita oscillando tra gioia e tristezza a seconda della valutazione che gli altri ci danno…quindi viviamo la vita che gli altri ci costruiscono…Da oggi cambia…vivi la tua vita e non permettere agli altri di gestire le tue emozioni… La vita è TUA ed il giusto valore lo conosce solo la tua Anima…nessun altro!

Uqbar Love

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