venerdì 30 settembre 2016

Roma. Fucina62: "La vita non si può istituire al Pigneto..."


Risultati immagini per roma pigneto Fucina62

La vita non si può istituire

Siamo lavoratori e abitanti del quartiere organizzati nella comune del crocicchio. Siamo collettivi di piccoli produttori, contadini ed artigiani,. In questi anni ci siamo dotati delle infrastrutture necessarie ad una forma di vita quanto più possibile autonoma dalle imposizioni di chi ci vuole sottomessi alle logiche capitalistiche e abbiamo scelto di darci regole di vita nostre, dal basso, legate al tessuto sociale del quartiere e alle campagne in cui viviamo. Regole fondate su solidarietà, mutuo aiuto, convivialità e processi decisionali condivisi.

Siamo una rete composta di abitanti del quartiere Pigneto e delle campagne del centro italia, portiamo avanti progetti che soddisfano i bisogni di chi ci vive intorno e che diffondono saperi e sapori genuini. Grazie al metodo dell'autogestione e alla certificazione partecipata, alla logistica condivisa, alla cura che mettiamo nelle nostre relazioni e all'autoformazione, siamo in grado di controllare i prodotti, i metodi e la qualità delle forme di lavoro che ci diamo, uscendo dal paradigma dello sfruttamento.

I nostri progetti già avviati da qualche anno contemplano la “Libera fiera del territorio”  in piazza Nuccitelli-Persiani, nel nostro quartiere, il Pigneto, dove sempre più le autoproduzioni agricole, artigianali, editoriali,  hanno avuto modo di incontrarsi e conoscersi ricostituendo in forze e riallacciando le relazioni del tessuto sociale disgregato ed espropriato dalle politiche neoliberiste di tutti i governi.

Dal basso, in modo informale e non istituzionale si produce ricomposizione sociale e volontà politica.

Pensiamo che l’uso dei luoghi in un modo altro sia fondamentale per garantire la nascita e il mantenimento di relazioni forti e amicizie politiche. Ed è quello che facciamo quando utilizziamo una piazza, una strada o una serranda su strada.  Fucina62, in via Ettore Giovenale è un luogo di incontro e di condivisione che da cinque anni organizza presentazioni di libri, seminari, laboratori ed assemblee territoriali. Uno spazio gestito e mantenuto in comune, che è anche snodo fondamentale di organizzazione nel quartiere.
Allo stesso modo crediamo che piazza Nuccitelli-Persiani, strappata dagli abitanti del quartiere alla speculazione edilizia, debba continuare ad ospitare le più diverse iniziative, dai mercati all’arena cinema, dalle cene sociali ai dibattiti, per sostenere i collettivi e gli spazi che si organizzano nel quartiere.

Rifiutiamo dunque la legalità di cui tanto parlano governi ed amministrazioni pubbliche visto che è fondata su decisioni politiche prese dall'alto, da personaggi assolutamente non credibili che hanno portato il Paese allo sfascio. Che non hanno nessuna attinenza con i tanti e complessi bisogni delle popolazioni urbane e rurali ma che sono concepite solo per drenare risorse dalle popolazioni a favore dei profitti di loschi affaristi.

A  Roma, per esempio, negli ultimi vent'anni questa presunta legalità è stata quella del trio Odevaine, Buzzi, Carminati. Uomini buoni per tutte le stagioni, nominati ai massimi gradi dell'apparato economico e dei servizi del comune dai sindaci, non importa di che colore o ideologia politica. Sono le giunte che hanno permesso che speculatori immobiliari e grande distribuzione si accaparrassero i territori devastandoli, che hanno lasciato loro il potere di decidere sulle vite di tutti e tutte. Ancora oggi, quel sistema di norme e di modalità di condurre il governo delle popolazioni è vigente. Noi lo rifiutiamo. Lo diciamo chiaro a quelli che oggi si apprestano a governare: toglietevi di mezzo, qui insorge la vita!




giovedì 29 settembre 2016

Matrimonio horror-trans della Bayer / Monsanto e la IG-Farben


Risultati immagini per matrimonio bayer monsanto

"La lezione di storia che credo dovremmo imparare è che la seconda guerra mondiale, non è stata la sconfitta del nazismo inteso come il male assoluto che si presenta perché un giorno c’è un pazzo a cui la mamma non ha voluto bene e che decide di dare fuoco agli ebrei.
Non è così, è un poco più complicato.
La seconda guerra mondiale è stata la sconfitta, la prima sconfitta pesante, di un disegno liberista di gestione dell’economia, che ha ripreso il sopravvento dagli inizi degli anni ottanta."

Alberto Bagnai - tratto dal video "Deficit - Il punto sull’Europa tra sogno e realtà"


E’ notizia recente l’acquisizione della Monsanto da parte della Bayer, una fusione costata alla multinazionale tedesca circa 66 miliardi di dollari.

Sono stati scritti molti articoli su questa vicenda e finalmente sembra esserci qualcuno che comincia a chiedersi se chi fa profitto con farmaci e pesticidi possa veramente avere a cuore la salute delle persone. Domanda, come vedremo, più che pertinente.

Fusioni come questa sono abbastanza ricorrenti sia nella storia recente che in quella meno recente:DuPont-Dow Chemical (2015, 115 miliardi), Syngenta-ChemChina (feb 2016, 43 miliardi). Da queste grandi fusioni l’unica multinazionale rimasta fuori sembra essere la “povera” BASF.

Ma la fusione di cui vorrei qui raccontare qualche piccolo dettaglio in più è quella che avvenne a cavallo delle due guerre mondiali, la fusione che creò il mostro chiamato IG-Farben, un gigantesco blocco industriale dedicato alla chimica e alla farmaceutica. La IG-Farben, fu in quel tempo la più grande azienda Europea e la più grande industria chimico-farmaceutica del mondo.

La IG-Farben (Interessen-Gemeinschaft Farbenindustrie AG) nacque nel 1925 da un accordo tra l’Agfa, la BASF, la Bayer, la Hoechst e una manciata di altre società che gravitavano nel mondo della chimica.
La IG-Farben fu il cuore pulsante dell’economia tedesca, ma non solo. In quel periodo vennero effettuate una serie di conquiste scientifiche e tecnologiche come in nessun altro periodo storico a memoria d’uomo. Sono diversi gli scienziati appartenenti alla IG-Farben che presero il nobel per le loro scoperte.
Ancora oggi, molti dei prodotti brevettati in quel periodo vengono utilizzati in tutto il mondo, quel che resta da capire è a che prezzo e in che modo tutto questo è potuto succedere.

La Germania era uscita perdente dal primo grande conflitto mondiale (1914-1918) e "riconosciuta come principale responsabile del conflitto”, gli vennero assegnati tutti i costi della guerra, dai danni civili fino ai costi degli interventi degli alleati, per l’ammontare di circa 31,35 miliardi di dollari (46.000 tonnellate d’oro).

Nel 1924, per la gestione del debito venne ideato il Piano Dawes (Charles Gates Dawes politico, banchiere e ambasciatore statunitense, vicepresidente degli Stati Uniti d'America dal 1925 al 1929).

Questo piano permise all’America di esportare in Europa merci e capitali in sovrapproduzione, legare i mercati tedeschi ed europei agli USA e di rilanciare l’economia europea al fine di farsi ripagare i debiti. Qualche anno dopo questo piano venne rivisto a causa dell’impossiblità della Germania di affrontare il debito e nacque il Piano Young. (Owen Young, industriale ed economista americano).

Dietro gli interessi della IG-Farben sono stati nascosti una serie di interessi Americani che è possiblie intravedere sia grazie agli investimenti provenienti d’oltreoceano sia da quanto avvenne in seguito. Tutto ciò che riguarda gli “interessi americani” durante quel periodo è ben documentato nel libro "Wallstreet and the rise of Hitler” by Antony C. Sutton, dove emergono gli interessi di Wallstreet e di molte aziende americane tra cui General ElectricsITT (International Telephone & Telegraph)Standard Oil, la cui tecnologia rese possibile le campagne militari tedesche.
Questo fu il terreno che rese possibile alla IG-Farben di diventare il motore della Germania di Hilter.

In un documento denominato "Report of the Investigation of I. G. Farbenindustrie A. G.”,pubblicato nel novembre 1945 a cura del Presidio Militare del Governo Americano (Office of Military Government) in Germania, troviamo scritto:
"The investigation reported herein, however, has confirmed what heretofore have been mere speculations; and has uncovered a wealth of evidence proving conclusively that without I. G.’s immense productive facilities, its intensive research, and vast international affiliations, Germany’s prosecution of the war would have been unthinkable and impossible;"

In sintesi, senza l’aiuto della IG-Farben la Germania non avrebbe mai potuto proseguire la guerra e sarebbe stata costretta alla resa, questo quanto riportato nel Report Investigativo sulla IG-Farben.

10373143_1022591681084847_8199727015070496238_o.jpg
FOTO: Painting "The Council of the Gods" In all likelihood, represents the moment of the decision on the restoration of IG Farben 25 December 1925.
In the foreground, the legendary directors of IG Farben - Carl Bosch (left) and Carl Duisberg (right)
The IG Farben supervisory board in 1926, with Arthur von Weinberg, Carl Müller, Edmund ter Meer, Adolf Haeuser, Franz Oppenheim, Theodor Plieninger, Ernst von Simson, Carl Bosch, Walther vom Rath, Wilhelm Kalle, Carl von Weinberg and Carl Duisberg.

Non molti sono a conoscenza del fatto che il Processo di Norimberga, in realtà, è il nome di due distinti gruppi di processi: il primo e il più famoso è il Processo dei principali criminali di guerra (20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946), dove vennero processati 24 dei principali capi nazisti. L'altro gruppo di processi definiti “secondari” (dodici in tutto), comprende il Processo alla IG-Farben e il “famoso"Processo ai Dottori. Tutti i processi secondari vennero condotti da tribunali militari americani, nella città di Norimberga dal 9 dicembre del 1946 fino al 13 aprile del 1949.

Il processo alla IG-Farben terminò il 30 luglio del 1948. Dei ventiquattro imputati, tredici furono incolpati e condannati al carcere con pene che andavano dall’anno e mezzo fino ad un massimo di otto.
Cinque furono i capi d’accusa:

1) Partecipazione al piano di preparazione, inizio e entrata in guerra della Germania con l’aggressione e l’invasione di altri Paesi in violazione alle leggi internazionali ed ai trattati. Gli imputati con alte posizioni nella finanza e nell’economia tedesca commisero crimini contro la pace, cominciando dalla fornitura di tutto il materiale necessario alla guerra e partecipando attivamente al saccheggio, la privazione, la riduzione in schiavitù e l’uccisione.

2) Crimini di guerra e crimini contro l’umanità per aver saccheggiato e derubato i territori occupati e varie installazioni nei vari paesi occupati (principalmente appropriazione di società e industrie della chimica)

3) Crimini di guerra e crimini contro l’umanità per aver partecipato alla deportazione e riduzione in schiavitù su larga scala dei detenuti dei campi di concentramento:
la IG-Farben costruì impianti nelle vicinanze dei campi di lavoro per poter ottenere forza lavoro, utilizzando gas tossici e facendo esperimenti medici sui prigionieri.

4) Alcuni degli imputati furono accusati di essere membri delle SS.

5) Cospirazione a commettere i crimini dei capi d’accusa 1,2 e 3.

La IG-Farben deteneva il brevetto del famigerato Zylikon B, un insetticida cianogenetico sviluppato negli anni venti da Fritz Haber, nei laboratori della Bayer. Parte della fortuna di questo complesso industriale furono proprio i brevetti. Il progresso scientifico che venne reso possibile in quel periodo storico produsse una quantità impressionante di brevetti e progressi tecnologici tanto che molti dei prodotti sviluppati in quel periodo sono in uso ancora oggi. In alcuni casi le attività di quel periodo diedero un forte impulso a nuove scoperte e la loro indagine: dall’aspirina al metadone, dai composti sulfamidici alla atebrina, la novocaina, il salvarsan (trattamento per la sifilide, primo chemioterapico conosciuto), agfacolor, antibiotici, vaccini, fino all’ingegneria dei razzi, le prime tute spaziali e i primi utilizzi dell’energia atomica (Operazione Alsos).

Anche l’iprite, conosciuto anche come gas mostarda, che fa la sua comparsa durante la prima guerra mondiale per iniziativa dell’esercito tedesco (12 luglio 1917, Ypres, Belgio) verrà poi successivamente utilizzato come trattamento chemioterapico.

Il Processo ai Dottori fu il primo dei dodici processi, iniziò il 9 dicembre del 1946 e si chiuse il 20 agosto del 1947, vennero processate 23 persone tra dottori, amministratori e accusati di aver preso parte ai crimini di guerra e contro l’umanità partecipando a esperimenti nazisti su esseri umani in nome della scienza. Furono ascoltati 85 testimoni ed esaminati 1471 documenti. Tutti gli imputati si dichiararono non colpevoli, sette furono assolti, sette furono condannati a morte, i rimanenti furono condannati con diversi gradi di imputazione.

Gli imputati condannati, alcuni appartenenti alle SS, furono accusati di aver effettuato esperimenti senza il consenso dei soggetti civili tedeschi e di altre nazionalità, uccidendo e praticando le torture più atroci.

Tra i principali esperimenti condotti sugli essere umani ricordiamo:
“Gli Esperimenti sulle Altitudini”.
Condotti principalmente a Dachau, a beneficio della Luftwaffe, furono effettuati per testare la resistenza umana alle altitudini elevate.

“Gli Esperimenti sul Freddo”
Condotti principalmente a Dachau, a beneficio della Luftwaffe, test sulla resistenza al freddo e l’assideramento dell’uomo.

"Esperimenti sulla Malaria"
Esperimenti per la ricerca del vaccino sulla Malaria. Persone sane venivano infettate usando come veicolo le zanzare , oggetto di studio e delle sperimentazioni, oppure utilizzando delle iniezioni. In seguito furono testati vari farmaci per valutarne l’efficacia.

"Esperimenti con i Sulfamidici"
Nel campo di Ravensbruck vennero inflitte ferite ai prigionieri per poi infettarle con batteri comeStreptococcus e Clostridium Tetani.

"Esperimenti con il gas"
In diversi campi di concentramento, tra cui Sachsenhausen e Natzweiler, vennero condotti esperimenti con il Gas Mostarda (iprite). Ferite volutamente inflitte furono “trattate” con il gas.

“Rigenerazione di ossa, muscoli e nervi e trapianto di ossa”
Ravensbruck, sezioni di ossa, muscoli e nervi furono rimossi dai soggetti. Le vittime soffrivano intense agonie, mutilazioni e inabilità permanente.

“Esperimenti epidermici sull’Itterizia”.
Esperimenti furono condotti per la ricerca delle cause e di un possibile vaccino per l’itterizia.
I soggetti venivano deliberatamente fatti ammalare d’itterizia provocando gravi danni fino a provocare la morte.
(L’itterizia in realtà riguarda problematiche del sangue/fegato, non è di origine batterica, ne virale. ndr)

“Esperimenti di Sterilizzazione"
Il fine di questi esperimenti era sviluppare un metodo che risultasse appropriato alla sterilizzazione di milioni di persone in poco tempo e con minimo sforzo. Furono utilizzati i raggi X, operazioni chirurgiche e svariate droghe, provocando la sterilizzazione e molteplici menomazioni fisiche e mentali, se non la morte. Esperimenti di sterilizzazione furono eseguiti ad Auschwitz, nel famigerato Blocco 10 e furono diretti principalmente dai Dottori Carl Clauberg e Horst Schumann.
Qualche sopravvissuta a tali esperimenti sostiene che venissero effettuati anche esperimenti di inseminazione artificiale e che le donne prigioniere avevano il terrore che venisse impiantato un mostro nel proprio utero. Questo tipo di esperimenti non è stato provato. L'esperimento di sterilizzazione consisteva nell'iniettare una sostanza caustica nella cervice uterina per ostruire le tube di Falloppio. I soggetti scelti per l'esperimento erano donne sposate di età compresa fra i venti ed i quarant’anni, preferibilmente che avessero avuto già dei figli. L'iniezione veniva eseguita in tre fasi nel giro di qualche mese, anche se alcune superstiti ricordano di aver subito anche cinque iniezioni. Clauberg era un grande ricercatore ed un professionista di considerevole reputazione all'epoca; si consideri, ad esempio, che i preparati ormonali Progynon e Proluton da lui elaborati per curare la sterilità, sono usati ancora oggi, come pure è usato il "Test di Clauberg" per misurare l'azione del progesterone.

“Esperimenti sul tifo petecchiale”
Nei campi di Buchenwald e Natzweiler furono condotti esperimenti per testare l’efficacia del vaccino per il tifo petecchiale. A Buchenwald numerosi prigionieri furono deliberatamente infettati con il batterio per valutarne la sopravvivenza; più del 90% morirono. Ad altri detenuti furono iniettati svariati vaccini e sostanze chimiche per valutarne l'efficacia: il 75% fu vaccinato o alimentato con sostanze chimiche e dopo un periodo di 3-4 settimane, infettati dal batterio di tifo petecchiale. L'altro 25% furono infettati senza prevederne una vaccinazione per vedere i risultati. Esperimenti simili furono condotti sulla febbre gialla, vaiolo, tifo e paratifo A e B, colera e difterite.

"Esperimenti sul veleno"
Nel campo di Buchenwald furono condotti esperimenti sugli effetti di diversi veleni sull'essere umano. Il veleno veniva segretamente somministrato ai prigionieri nel loro cibo; chi non moriva per avvelenamento, veniva ucciso per poterne effettuare l’autopsia.

“Tubercolosi”
Da maggio 1942 a gennaio 1944 Blome e Rudolf Brandt volontariamente, deliberatamente e illegalmente si resero partecipi di crimini di guerra provocando la morte di civili e di appartenenti alle forze armate nemiche durante la guerra contro la Germania e mentre erano in loro prigionia. Infettarono 10.000 persone di nazionalità polacca dal batterio della tubercolosi senza poi provvedere ad un’adeguata assistenza medica.

"Aktion T4"
Da settembre 1939 ad aprile 1945 Karl Brandt, Blome, Brack e Hoven, volontariamente, deliberatamente e illegalmente si resero partecipi di crimini di guerra partecipando e consentendo l'attuazione del cosiddetto programma "eutanasia" per lo sterminio di migliaia di persone ritenute insane, incurabili, deformi e mentalmente ritardate, utilizzando gas, iniezioni letali o altre soluzioni.

Inoltre vennero fatti esperimenti sulle cure ormonali, sui gemelli monozigoti, sulle condizioni precancerose della cervice uterina, l’eugenetica e altri ancora.
Come conseguenza di questi fatti nasce Il Codice di Norimberga, un codice formato da dieci punti che tracciano il confine tra “sperimentazione lecita” e tortura, sperimentazioni non regolate e prive di fondamenti etici.
E’ doveroso ricordare che alcuni tra i medici e gli imputati dei vari processi furono forzati contro la loro volontà a lavorare nei laboratori e nelle strutture della IG-Farben o, più in generale, all’interno del regime nazista, come Gerhard Domagk lo scopritore del Prontosil (scoperto nei laboratori della Bayer ai tempi della fusione con la IG-Farben), il primo antibiotico disponibile in commercio per il quale vinse il premio Nobel nel 1939, ma dichiaratosi avverso ai metodi nazisti. Gerhard Domagk fu inoltre il fondatore della chemioterapia antibatterica tramite sulfamidici. Sono stati riscontranti anche casi in cui gli imputati negarono le loro implicazioni con i crimini commessi ma furono poi scoperti colpevoli di avervi attivamente partecipato. Altri ancora tornarono ai propri ruoli ricoperti prima della grande fusione e della guerra o in altri ruoli importanti, altri vennero riciclati tramite l’Operazione Paperclip. Infine ci furono alcuni che non vennero neanche processati, grazie all’intervento della CIA.

L’operazione Paperclip è stata una operazione condotta principalmente dalla CIA che aveva come scopo il reclutamento degli scienziati nazisti subito dopo la fine della guerra. Alcuni riuscirono così a sfuggire al processo di Norimberga. Secondo il governo USA questa operazione fu portata avanti per far sì che le conoscenze scientifiche naziste non finissero in mano all’Unione Sovietica. Furono circa 2000 gli scienziati tedeschi e i loro familiari ad essere “importati" in America, principalmente tra il 1945 e il 1970.
Ma le operazioni continuarono anche durante la guerra fredda. Durante il corso di questa operazione furono prese azioni anche nei riguardi del Giappone e del suo progetto UNIT 731, un altro “gruppo” che eseguì esperimenti sugli essere umani condotti dai Giapponesi, i cui risultati venivano condivisi con i tedeschi.

Anche la Russia portò avanti un’operazione simile al Progetto Paperclip americano, denominataOperation Osoaviakhim ma di dimensioni assai inferiori, ma nonostante le piccole dimensioni di questa iniziativa la CIA rispose con un’altra operazione d’intelligence, l’Operazione Bloodstone, per tentare di recuperare tutti quei nazisti che finirono nelle aree di influenza russe.
Di seguito alcuni esempi.
Erich Traub
Fu un veterinario e un virologo tedesco, specializzato in afte epizoiche, peste bovina e nella malattia di Newcastle (malattia infettiva degli uccelli). Lavorò direttamente per Himmler, capo delle SS, come capo del laboratorio che si occupava di armi biologiche nell’isola di Riems. Nel 1949 venne portato negli USA sotto il programma governativo “Operazione Paperclip”, lavorando per la marina americana dal 1949 al 1953 sempre nel settore delle armi biologiche. Ricevette anche incarichi dalla FAO e dalle Nazioni Unite (UN).

Hubertus Strughold
Fisiologo e medico ricercatore tedesco. Dall’inizio del 1935 fu a capo della divisione Aeromedica della Luftwaffe, ma dichiarò agli alleati, che nonostante la sua posizione d’influenza non sapesse nulla delle atrocità commesse a Dachau e degli esperimenti riguardanti alte altitudini e la resistenza al freddo. Nel 1947 fu portato in America grazie all’Operazione Paperclip e guadagnò posizioni rilevanti sia nell’Aeronautica Militare americana che nella NASA. Grazie ai suoi studi pionieristici sugli effetti del volo nello spazio, viene ricordato come il Padre della Medicina Spaziale. Furono condotte diverse investigazioni dal governo americano sulla sua condotta durante la SGM, ma senza nessun risultato.
Solo dopo la sua morte, nel 1986, le connessioni con i crimini commessi a Dachau vennero alla luce grazie anche al rilascio di alcuni documenti da parte dell’Intelligence.

Kurt Blome
Scienziato di alto rango, specializzato nella ricerca del cancro. Ammise di aver sperimentato sui prigionieri il vaccino per la peste. Nel 1947 fu implicato nel processo ai dottori per eutanasia e per aver condotto esperimenti sugli essere umani. Fu direttore del programma nazista delle armi biologiche e aveva grande interesse per l’utilizzo militare delle sostanze chimiche e i virus che causavano il cancro.
Blome lavorò anche ai metodi di stoccaggio e di dispersione di agenti biologici come la peste, il colera, l’antrace, il tifo, testando anche i vaccini sui prigionieri. Si specializzò nella diffusione delle malattie usando come vettori gli insetti, come nel caso della malaria. Sperimentò insetticidi e gas nervini della IGFarben e collaborò anche con la UNIT731 giapponese. Nel 1951 venne assunto da una divisione militare americana sotto il progetto Paperclip, per lavorare su progetti di guerra biologica. Il suo fascicolo non venne menzionato a Norimberga.

Carl Wurster
Fu un chimico e una importante figura dell’economia tedesca, durante e dopo la guerra.
Venne assunto dalla BASF nel 1924 e lavorò a stretto contatto con Carl Bosh. Nel 1926, dopo la fusione, divenne capo del più grande laboratorio che lavorava sui materiali inorganici della IG-Farben. Durante l’occupazione della Polonia verificò personalmente quali fossero le aziende e le strutture polacche che potevano essere inglobate dalla IG-Farben per fini bellici. Assolto al processo di Norimberga fu incaricato di ristabilire la BASF dopo lo scioglimento della IG-Farben. Nel 1959 come capo della BASF ospitò una riunione per i veterani della IG-Farben.
Venne insignito di diverse onorificenze.

Hans Globke e Walter Hallstein
Entrambi furono promotori delle leggi razziali del tempo, il primo grazie all’appoggio della CIA passò indenne il processo di Norimberga diventando uno dei maggiori autori dei commentari delle leggi di Norimberga. In seguito diventò Direttore della Cancelleria della Repubblica Federale tra il 1953 e il 1963, diventando poi uno dei più stretti collaboratori di Konrad Adenauer. Hallesten, divenne il primo Presidente della Commissione europea tra il 1958 e il 1967.

Fritz ter Meer
Chimico tedesco, dal 1925 al 1945 fece parte del consiglio direttivo della IG-Farben. Venne condannato a sette anni di prigionia ma nel 1950 fu rilasciato per “buona condotta”.
Quando al processo gli venne chiesto cosa pensasse degli esperimenti sugli esseri umani effettuati nel campo di Monowitz, rispose che la cosa fosse irrilevante: “Ci furono prigionieri ai quali non vennero inflitti particolari danni, ma furono uccisi ugualmente”.
Nel 1956 diventò Presidente del consiglio direttivo della BAYER. Negli anni seguenti rivestì anche altri alti incarichi in altre società e banche.
In sua memoria i suoi sottoposti misero su il Fritz-ter-Meer-Stiftung oggi chiamato Bayer Science & Education Fondation che si occupa di promuovere la chimica attraverso l’insegnamento.

Come abbiamo già raccontato in seguito al processo di Norimberga la IG-Farben venne nuovamente suddivisa, perché non poteva esser lasciata così com’era, e le società che le diedero vita, tornarono ad essere società individuali.
Questa fu la sorte che toccò anche alla BAYER, della quale Fritz Tre Meer, dopo esser stato rilasciato per buona condotta, divenne capo dopo qualche anno. Ed è proprio con la BAYER, con la quale abbiamo aperto questo scritto, che vogliamo concludere questa seppur breve ma sufficientemente dattagliata ricostruzione.

LA BAYER
Questa azienda nasce in Germania nel 1863. La Bayer è una delle più grandi aziende tedesche e una delle maggiori case farmaceutiche del mondo. Ha circa 112mila dipendenti, nel 2011 ha fatturato 36,53 miliardi di euro, con un utile netto di 2,470 miliardi di euro. L’attuale presidente è il Dr. Marijin Dekkers.

L'aspirina e la Prima guerra mondiale
Uno dei primi e principali prodotti della Bayer è l’aspirina (acido acetilsalicilico), una modifica chimica dell’acido salicilico, un rimedio popolare estratto dalla corteccia del salice (ricordiamo che uno dei principali interessi dell’industria in generale sono i brevetti che spesso sono una modifica artificiale di ciò che si trova in natura e che non può essere brevettato. ndr). Nel 1899 il marchio Aspririna venne registrato in tutto il mondo, ma successivamente alla confisca da parte degli americani di tutti i beni della Bayer durante la prima guerra mondiale, il prodotto perse la sua copertura brevettuale. Ad oggi il marchio "Aspirina" è di uso libero negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito mentre rimane marchio registrato in oltre 80 paesi tra cui l'Italia, la Svizzera, il Canada, la Germania ed il Messico. Come parte delle sanzioni dopo la prima guerra mondiale, tutte le attività della Bayer, compresi i diritti sul nome ed i marchi, furono confiscate negli Stati Uniti, in Canada, e parecchi altri Paesi. In particolare negli Stati Uniti ed in Canada i beni della Bayer furono acquistati dalla Sterling Drug, precorritrice della Sterling Winthrop, la quale ha cessato l'attività nel 1994. Capire come l’interesse per la detenzione di alcuni brevetti muove il mondo è assolutamente necessario.

Tra i prodotti scoperti dalla bayer troviamo: l’aspirina, l’eroina, il Prontosil, l’Iprite, il Tabun (gas nervino), Poliuretani, Policarbonato, Ciproflaxacina (un antibiotico), Vardenafil (farmaco per la disfunzione erettile).

Avendo già trattato il conivolgimento della Bayer durante la seconda guerra mondiale all’interno del conglomerato della IG-Farben, vogliamo portare all’attenzione del lettore un altro fatto, successivo, avvenuto tra gli anni ’80 e ’90: Lo scandalo del sangue infetto, considerata una delle vicende più oscure e dolorose di mani pulite.

Durante quegli anni infatti alcune case farmaceutiche (compresa la Bayer) immisero sul mercato alcuni flaconi di sangue presi da individui ad alto rischio (es. carcerati, tossicodipendenti, persone con comportamenti sessuali classificati come a rischio, etc.) e di conseguenza infettarono molte migliaia di persone in tutto il mondo con i virus dell'AIDS e dell'epatite C. Bisogna dire che all'epoca non esistevano test specifici contro l'AIDS o l'epatite C, ma la scelta delle case farmaceutiche di usare sangue di persone ad alto rischio venne ritenuta criminale, inoltre la Bayer e la Baxter continuarono la vendita dei flaconi infetti anche dopo che lo scandalo venne reso pubblico. Le case farmaceutiche corrompevano o pressavano i politici o il personale sanitario per vendere i loro prodotti che anche all'epoca erano conosciuti per essere facilmente infetti con i virus dell'HIV e delle epatiti.

Nella sola Italia le industrie farmaceutiche hanno corrotto numerose persone, a causa di ciò vennero indagate diverse figure istituzionali incluso l'allora direttore del servizio farmaceutico del ministero della Sanità Duilio Poggiolini il quale è stato indagato anche dalla Procura della Repubblica di Trento per il reato di epidemia colposa. Secondo i dati dell'Associazione politrasfusi, tra il 1985 ed il 2008, sono state 2605 le vittime di trasfusioni con plasma infetto ed emoderivati. 66.000 furono le richieste di risarcimento giunte dai pazienti al Ministero della Salute. A dicembre 2008 circa 49.000 persone hanno ottenuto un assegno di 1080 euro a bimestre.

Alcuni processi riguardanti questa vicenda sono ancora in corso e in seguito a questa vicenda venne stabilita la legge 210/1992, del 25 Febbraio 1992 (in Gazzetta Ufficiale, 6 Marzo, n. 55) riguardante l'INDENNIZZO A FAVORE DEI SOGGETTI DANNEGGIATI DA COMPLICANZE DI TIPO IRREVERSIBILE A
CAUSA DI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, TRASFUSIONI.

Questo scandalo non ebbe luogo solamente in Italia, come molti di noi hanno sempre creduto, ma in realtà lo stesso fatto, con risultati diversi, avvenne in molti paesi di tutto il mondo: Canada, Francia, Iran, Iraq, Irlanda, Giappone, Portogallo, Stati Uniti D’America. Lo scandalo del sangue infetto ebbe dimensioni globali.

C’e’ da riflettere seriamente su tutta questa storia che nessuno ha finora raccontato nella sua totalità, di cui questo è solo un racconto parziale. C’è da riflettere in virtù degli innumerevoli scandali di cui l’industria del farmaco si è resa colpevole negli ultimi decenni. C’é da riflettere sul confitto d’interesse di cui l’industria si fa portatrice, sull’’influenza che questa ha sui vari Ministeri della Salute e relativi SSN sia a livello locale che globale. C’è da riflettere sull’influenza che questa industria ha avuto e tutt’ora ha sulla scienza e il suo progresso ma ancor di più sui risultati della medicina moderna che, in molti, conoscono benissimo (per es. la chemioterapia e le vaccinazioni), al di la della propaganda che li accompagna. Ci sarebbero da ricordare scandali come quello dell’H1N1, la lingua blu, oppure ricordare la diffusione di farmaci come il talidomide, il vioxx, l’avastin, ecc., così come ci sarebbe da riflettere sui tanti scandali riguardanti i maltrattamenti degli anziani, dei bambini e dei degenti in generale in determinate strutture ospedaliere e simili.
C’è da riflettere quando ci rendiamo conto che la stessa industria oggi protagonista sul piano scientifico, discuta e promulghi la diffusione di pratiche come gli OGM, l’utero in affitto e in generale, l’uso sempre più diffuso di tutti i loro prodotti, imponendoli sul mercato con diverse strategie.
C’è da riflettere seriamente se il modello economico che accompagna tutto questo abbia in realtà scatenato un mostro che nessuno riesce più a domare. Comprendere questo vuol dire avere la capacità di analizzare il presente. Conoscere il passato ci aiuta a capire il presente e ad essere consapevoli che certe mostruosità possono accadere, e sono accadute, non solo nei film o negli “scenari complottisti”.


"La sanità italiana era tra le migliori ma adesso è in crisi per colpa della politica che ha inserito il profitto.
Gli ospedali sono diventati delle aziende. Oggi il medico viene rimborsato a prestazione, che è una follia razionale, scientifica e etica. Si mette il medico in condizioni di dover fare o di ambire a fare più prestazioni perchè così si guadagna e quindi si inventano nuove malattie e cure, oppure si fanno interventi chirurgici inutili.
L'obiettivo non è più la salute, ma il fatturato. Il profitto va abolito nella sanità, perchè abolendolo e rendendo una sanità gratuita a tutti coloro che sono sul territorio italiano, si avrebbero 30 miliardi di euro da investire ogni anno".
- Gino Strada


"Nella politica si dicono sempre gli stessi luoghi comuni alla fine della fiera. Siamo un paese clientelare, siamo un paese strutturato a stato sociale, dove c’è un grande dragaggio fiscale e una pessima ridistribuzione del medesimo. Il governo italiano, come molti governi nel mondo, è governato da altri tre governi. Noi nello specifico dalla finanza internazionale e dalle multinazionali degli USA e dal vaticano. Quindi contiamo ben poco. Questo è quanto, te la poi girà come te pare”.

"Coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo." George Stantayana.


Le informazioni sono state tratte e riprese quasi esclusivamente da wikipedia.

Collage e raccolta informazioni a cura di:
Ivan Ingrillì

La Leva di Archimede

- RIFERIMENTI:

- LETTURE CONSIGLIATE:
Il conflitto che nessuno vuole vedere - ma tutti conoscono - di Ivan Ingrillì
IL CONFLITTO CHE NESSUNO VUOLE VEDERE, ma tutti conoscono RELOADED - in risposta alla FEDAIISF - di Ivan Ingrillì
Il Sesso e l'Eugenetica ai tempi di Veronesi & Gates - di Ivan Ingrillì
The Dark Roots of the “Brussels EU”
LIBRI, disponibili on-line
Wallstreet and the Rise of Hitler (html text)
Report of the Investigation of I.G. Farbenindustrie A.G. - 1945



mercoledì 28 settembre 2016

La soppressione del Senato come organo legislativo a pieno titolo non sembra opportuna


Risultati immagini per senato organo legislativo

Cari amici, di seguito il documento, che il Movimento ha preparato e inviato -  sulla soppressione o riduzione del Senato - affinché possa essere da voi ulteriormente inviato e diffuso.

Gl’indirizzi:
Premier: Matteo Renzi - matteo@governo.it
Pres. Pietro Grasso . pietro.grasso@senato.it
Dep. PierLuigi Bersani - bersani_p@camera.it
Dep. Gianni Cuperlo - cuperlo_g@camera.it
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza
Lecce

Al Presidente Sergio Mattarella
al Premier Matteo Renzi
al Pres. del Senato Pietro Grasso
ai Deputati PierLuigi Bersani e Gianni Cuperlo

La soppressione del Senato come organo legislativo a pieno titolo non sembra opportuna

Per almeno due ragioni
1. La garanzia della legge, di un corpo legislativo forte.
In una nazione come quella italiana
dove l'identità nazionale è debole (vedi anche i tentativi di scissione);
debole il senso della legge e forte la tendenza alla trasgressione;
debole la coscienza politica;
forte la corruzione.

2. La necessità che il corpo legislativo torni ad essere l'organo della legge in senso pienomentre si sta sviluppando la tendenza a ridurlo ad organo di approvazione delle proposte del Governo.
Il che rovescia l'ordinamento democratico, in cui il Parlamento è l'organo della legge e lo dev'essere in senso pieno; mentre il Governo ne è l'esecutivo.
Il ventennio berlusconiano ha iniziato questo rovesciamento, e il Governo Renzi lo sta proseguendo con forza, riducendo il Parlamento a suo esecutivo, sempre più debole, sempre meno attivo.
La riduzione del Senato ora proposta è un passo decisivo in tal senso.

Il Senato non dev'essere soppresso o ridotto; dev'essere potenziato.

                                                                     Per il Movimento il Responsabile
                                                                                  Prof. Arrigo Colombo

Arrigo Colombo, Centro interuniversitario di ricerca sull’Utopia, Università del Salento-Lecce
Via Monte S. Michele 49, 73100 Lecce, tel. 0832-314160


...........................


Integrazione:

La verità del referendum va conosciuta finché si è in tempo.

Ma la verità del referendum non è quella che ci viene raccontata. Ci dicono per esempio che la sua prima virtù sarebbe il risparmio sui costi della politica, e che i soldi così ottenuti si darebbero ai poveri. Ma così non è: secondo la Ragioneria Generale dello Stato, il cui compito è di verificare la certezza e l’affidabilità dei conti pubblici, il risparmio si ridurrebbe a cinquantotto milioni che si otterrebbero togliendo la paga ai senatori, mentre resterebbe il costo del Senato, e i poveri non c’entrano niente.

L’altra virtù del referendum sarebbe il risparmio sui tempi della politica. Ci dicono infatti di voler abolire la navetta delle leggi tra Camera e Senato. Ma così non è. In realtà si allungano i tempi della produzione legislativa; infatti si introducono sei diversi tipi di leggi e di procedure che ricadono su ambedue le Camere: 1) le leggi sempre bicamerali, Camera e Senato, come le leggi costituzionali, elettorali e di interesse europeo; 2) le leggi fatte dalla sola Camera che entro dieci giorni possono essere richiamate dal Senato; 3) le leggi che invadono la competenza regionale che il Senato deve entro dieci giorni prendere in esame; 4) le leggi di bilancio che devono sempre essere esaminate dal Senato che ha quindici giorni per proporre delle modifiche; 5) le leggi che il Senato può chiedere alla Camera di esaminare entro sei mesi; 6) le leggi di conversione dei decreti legge che hanno scadenze e tempi convulsi se richiamate e discusse anche dal Senato. Ciò crea un intrico di passaggi tra Camera e Senato e un groviglio di competenze il cui conflitto dovrebbe essere risolto d’intesa tra gli stessi presidenti delle due Camere che configgono tra loro.

Ci dicono poi che col referendum si assicura la stabilità politica, e almeno fino a ieri ci dicevano che al contrario se perde il referendum Renzi se ne va. Ma queste non sono le verità del referendum. Finché si resta a questo la verità del referendum non viene fuori.

Non è la legge Boschi il vero oggetto del referendum
La verità del referendum sta dietro di esso, è la verità nascosta che esso rivela: il referendum infatti non è solo un fatto produttore di effetti politici, è un evento di rivelazione che squarcia il velo sulla situazione com’è. È uno svelamento della vera lotta che si sta svolgendo nel mondo e della posta che è in gioco. Il referendum come cunto de li cunti, potremmo dire in Sicilia, il racconto dei racconti, come togliere il velo del tempio per vedere quello che ci sta dietro, se ci sta Dio o l’idolo. Il referendum come rivelatore dello stato del mondo.
Ora, per trovare la verità nascosta del referendum, il suo vero movente, la sua vera premeditazione, bisogna ricorrere a degli indizi, come si fa per ogni giallo.

Il primo indizio è che Renzi ha cambiato strategia, all’inizio aveva detto che questa era la sua vera impresa, che su questo si giocava il suo destino politico. Ora invece dice che il punto non è lui, che lui non è la vera causa della riforma, ha detto di aver fatto questa riforma su suggerimento di altri e ha nominato esplicitamente Napolitano; ma è chiaro che non c’è solo Napolitano. Prima ancora di Napolitano c’era la banca J. P. Morgan che in un documento del 2013, in nome del capitalismo vincente, aveva indicato quattro difetti delle Costituzioni (da lei ritenute socialiste) adottate in Europa nel dopoguerra: a) una debolezza degli esecutivi nei confronti dei Parlamenti; b) un’eccessiva capacità di decisione delle Regioni nei confronti dello Stato; c) la tutela costituzionale del diritto del lavoro; d) la libertà di protestare contro le scelte non gradite del potere.

Prima ancora c’era stato il programma avanzato dalla Commissione Trilaterale, formata da esponenti di Stati Uniti, Europa e Giappone e fondata da Rockefeller, che aveva chiesto un’attenuazione della democrazia ai fini di quella che era allora la lotta al comunismo. E la stessa cosa vogliono ora i grandi poteri economici e finanziari mondiali, tanto è vero che sono scesi in campo i grandi giornali che li rappresentano, il Financial Times ed il Wall Street Journal, i quali dicono che il No al referendum sarebbe una catastrofe come il Brexit inglese. E alla fine è intervenuto lo stesso ambasciatore americano che a nome di tutto il cocuzzaro ha detto che se in Italia viene il NO, gli investimenti se ne vanno.

Ebbene quelle richieste avanzate da questi centri di potere sono state accolte e incorporate nella riforma sottoposta ora al voto del popolo italiano. Infatti con la riforma voluta da Renzi il Parlamento è stato drasticamente indebolito per dare più poteri all’esecutivo. Delle due Camere di fatto è rimasta una sola, come a dire: cominciamo con una, poi si vedrà. Il Senato lo hanno fatto così brutto deforme e improbabile, che hanno costretto anche i fautori del Senato a dire che se deve essere così, è meglio toglierlo. Inoltre il potere esecutivo sarà anche padrone del calendario dei lavori parlamentari. Il rapporto di fiducia tra il Parlamento ed il governo viene poi vanificato non solo perché l’esecutivo non avrà più bisogno di fare i conti con quello che resta del Senato, ma perché dovrà ottenere la fiducia da un solo partito. La legge elettorale Italicum prevede infatti che un solo partito avrà - quale che sia la percentuale dei suoi voti, al primo turno o al ballottaggio - la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera (340 deputati su 615). Il problema della fiducia si riduce così ad un rapporto tra il capo del governo e il suo partito e perciò ricadrà sotto la legge della disciplina di partito. Quindi non sarà più una fiducia libera, non sarà una vera fiducia, sarà per così dire un atto interno di partito, che addirittura può ridursi al rapporto tra un partito e il suo segretario.

Per quanto riguarda le altre richieste dei poteri economici, i diritti del lavoro sono stati già compromessi dal Jobs act, il rapporto tra Stato e Regioni ha subito un rovesciamento, perché dall’ubriacatura regionalista si ritorna a un centralismo illimitato, mentre, assieme alla riduzione del pluralismo politico, ci sono delle procedure che renderanno più difficili le forme di democrazia diretta come i referendum o le leggi di iniziativa popolare, e quindi ci sarà una diminuzione della possibilità per i cittadini di intervenire nei confronti del potere.

Questo è il disegno di un’altra Costituzione. La storia delle Costituzioni è la storia di una progressiva limitazione del potere perché le libertà dipendono dal fatto che chi ha il potere non abbia un potere assoluto e incontrollato, ma convalidato dalla fiducia dei Parlamenti e garantito dal costante controllo democratico dei cittadini. E’ questo che ora viene smontato, per cui possiamo dire che la democrazia in Italia diventa ad alto rischio.

Ma a questo punto è chiaro che quello che conta non è più Renzi, ed è chiaro che quanti sono interessati a questa riforma gli hanno detto di tirarsi indietro, perché a loro non interessa il sì a Renzi, interessa che non vinca il no alla riforma.

Il secondo indizio è il ritardo della data della convocazione, che non è stata ancora fissata dal governo; ciò vuol dire che la partita è troppo importante per farne un gioco d’azzardo, come ne voleva fare Renzi, mentre i sondaggi e le sconfitte alle amministrative sono stati inquietanti. Perciò occorreva meno baldanza da Miles Gloriosus e più preparazione. E occorreva alzare il livello dello scontro, e soprattutto ci voleva il riarmo prima che si giungesse allo scontro finale. Il riarmo per acquisire la superiorità sul terreno era l’acquisto del controllo totale dell’informazione, non solo i giornali, di fatto già posseduti, ma radio e TV, ciò che è stato fatto in piena estate con le nomine alla RAI.

Se davvero si trattava di scorciare i tempi e distribuire un po’ di sussidi ai poveri, non c’era bisogno del controllo totale dell’informazione.
Inoltre bisognava distruggere il principale avversario e fautore politico del No, il Movimento 5 Stelle. Questo spiega l’attacco spietato e incessante alla Raggi. E poi ci volevano i tempi supplementari per distribuire un po’ di soldi con la legge finanziaria.

C’è poi un terzo indizio. Interrogato sul suo voto Prodi dice: non mi pronunzio perché se no turbo i mercati e destabilizzo l’Italia in Europa. Dunque non è una questione italiana, è una questione che riguarda l’Europa, è una questione che potrebbe turbare i mercati. Insomma è qualcosa che ha a che fare con l’assetto del mondo....